giovedì 31 dicembre 2009

Regionali, Tripodi soddisfatto per lo spostamento delle primarie

L'assessore Michelangelo Tripodi ha espresso soddisfazione per la proposta del capogruppo Pd Nicola Adamo di spostare l'entrata in vigore della legge sulla primarie

Regionali, Tripodi soddisfatto per lo spostamento delle primarie 30/12/2009 Nel corso del dibattito sulla proposta del capogruppo del Pd Nicola Adamo di spostare l'entrata in vigore della legge sulle 'primariè alla prossima legislatura, è intervenuto l’assessore regionale Michelangelo Tripodi, che è anche segretario regionale del Pdci. «Sono soddisfatto – ha detto Tripodi – per la decisione illustrata dal capogruppo del Pd di spostare l’entrata in vigore della legge sulle primarie. Voglio ribadire che siamo stati, con De Gaetano e Guagliardi, strenuamente contrari alla legge, e avevamo ragione, se è vero, com'è vero, che oggi quella legge di fatto si cassa e si rinvia». Secondo Tripodi, «tenere le primarie è comunque ostinazione e testardaggine da parte del Pd e da parte nostra non accetteremo comunque a scatola chiusa i risultati di quella consultazione. Noi non siamo d’accordo con queste ulteriori perdite di tempo perchè siamo consapevoli della necessità di un immediato incontro della coalizione di centrosinistra a fronte dell’aumento dei rischi di sconfitta elettorale». «Vogliamo confrontarci immediatamente – ha concluso Tripodi - sui programmi per rilanciare l’azione del centrosinistra e per servire meglio la Calabria».

lunedì 21 dicembre 2009

Onore a Franco Nisticò!

Il Circolo di Luzzi (Cosenza) del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, a nome dei componenti tutti, così come il Coordinamento dei Giovani Comunisti dello stesso, esprime le più sentite condoglianze ai familiari di Franco Nisticò. Esempio ammirabile per noi tutti di combattente per i più deboli, di implacabile difensore dei diritti civili e sociali di ognuno, ne cercheremo, nel nostro piccolo, di seguire gli insegnamenti tanto promulgati durante la sua vita.
Ai familiari di Franco Nisticò un abbraccio caloroso.


COORDINAMENTO DEI GIOVANI COMUNISTI
PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
CIRCOLO di LUZZI (COSENZA)

domenica 20 dicembre 2009

Presentazione FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

E' convocata la riunione congiunta (PRC-SE – PDCI –SOCIALISMO 2000 – LAVORO E SOLIDARIETA') per la presentazione della FEDERAZIONEdella SINISTRA martedì 22 dicembre 2009 alle ore 16,30 presso il Salone degliStemmi -sede della Provincia – Piazza XVMarzo a Cosenza.

Tutti i compagni della Federazione del PRC-SE diCosenza sono invitati a partecipare.

Si prega i Segretari dei Circoli di diffonderel'invito a tutti i propri iscritti ed a quei uomini e donne che si riconoscononei valori della Sinistra: la libertà, l'uguaglianza, i diritti sociali, ladifesa dell'ambiente, il rifiuto della guerra e del neoliberismo.

Certo della vostra presenza,

Saluti Comunisti.







Il Segretario Provinciale PRC-SE

Federazione di Cosenza

AngeloBroccolo

domenica 13 dicembre 2009

Regionali, la Federazione della sinistra rinuncia alle Primarie

La Federazione della Sinistra rinuncia ufficialmente alle primarie. Michelangelo Tripodi, Antonio De Gaetano ed il prof. Tonino Perna, nel corso di una conferenza stampa nella sede del consiglio regionale, hanno reso note le ragioni di questa decisione «poichè i costi dell’operazione non possono ricadere sul bilancio della Regione». «Anzi – ha detto il segretario regionale del Pdci, Michelangelo Tripodi – è bene che chi partecipa alle primarie si paghi di tasca propria le spese». Per De Gaetano, segretario regionale di Rifondazione Comunista, in «Calabria si sta perdendo un’occasione per le lotte intestine nel Pd. Da parte nostra, reclamiamo pari dignità con tutti. Noi non ci opponiamo al rapporto con l’Udc, ma riteniamo che il programma di ogni coalizione deve essere fondamentale e vincolante per tutti». Tripodi ha poi evidenziato che «la Federazione della Sinistra non si farà strumentalizzare da nessuno, nè si trasformerà in testa d’ariete contro qualcuno. A noi interessa portare dentro una coalizione le ragioni della gente che rappresentiamo e mi convince una Giunta regionale che dice No al Ponte sullo Stretto, preferendo utilizzare sul territorio calabrese investimenti per 800 milioni di euro per salvaguardarne la sicurezza strutturale». De Gaetano e Tripodi, infine, hanno espresso «apprezzamento per Loiero, il quale in un momento di crisi che stavamo vivendo dopo le elezioni europee, ci ha dato fiducia dimostrando una straordinaria sensibilità politica».

sabato 12 dicembre 2009

Cari compagni, care compagne vi inoltro e-mail del responsabile nazionale dell'organizzazione



AI COMITATI REGIONALI, ALLE FEDERAZIONI
con richiesta di inoltro a TUTTI I CIRCOLI

Cari compagni e care compagne

come sapete nel corso dell'Assemblea nazionale sul Partito di Caserta, si è deciso di lanciare nella settimana che va dal 7 al 13 dicembre una mobilitazione straordinaria per il tesseramento, costruendo banchetti e assemblee in tutti i capoluoghi di provincia.

Abbiamo pensato di abbinare a questa iniziativa una campagna che è partita in questi giorni a Roma a sostegno delle vertenze e delle lotte sul lavoro denominata Arancia Metalmeccanica. La campagna consiste nella vendita di arance biologiche acquistate direttamente a bancali di 1000 kg dai coltivatori siciliani che si trovano in una situazione di forte difficoltà economica, i cui ricavati andranno per sostenere le casse di resistenza.

Abbiamo intenzione nelle prossime settimane di replicare questa esperienza in tutto il Paese per sostenere ovunque, dalla più grande alla più piccola vertenza, la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici per difendere i propri diritti e i posti di lavoro, perchè la crisi non la deve pagare chi in questi anni è stato spremuto, ma padroni, banchieri e speculatori (che la spremuta l'hanno fatta con il futuro delle persone...).


Abbiamo creato un sito internet www.aranciametalmeccanica.net sul quale potrete trovare informazioni utili e riferimenti.


Vi sollecitiamo pertanto, ad attivarvi per sostenere il radicamento sociale del nostro partito e le lotte nel vostro territorio.

Fraterni saluti,

Claudio Grassi - segreteria nazionale resp. organizzazione

Francesco Piobbichi - resp. dipartimento partito sociale

domenica 6 dicembre 2009

Il No B-Day si tinge di Rosso Comunista!

dal Manifesto.

Sorpresa, il corteo si tinge di rosso

Matteo Bartocci

ROMA

La manifestazione viola è colorata anche di rosso. Tanto. Organizzato. Orgoglioso. Con migliaia di bandiere rosse con falce e martello che punteggiano tutto il corteo fino a piazza San Giovanni. Rifondazione ha aderito alla manifestazione fin dal primo giorno insieme ad Antonio Di Pietro. Quando il successo della giornata era solo un miraggio e prevalevano sospetti e scetticismo. Anche con i pochi soldi rimasti in cassa ha contribuito con discrezione a centinaia di autobus da tutta Italia. E a fine giornata tra i dirigenti c'è il sorriso di chi, almeno per una volta, l'ha azzeccata, per dirla in dipietrese.
«Non è bizzarro chiedere le dimissioni di Berlusconi: è costellato di processi, è ritenuto colluso con la mafia e non sta facendo nulla per fronteggiare la crisi», commenta soddisfatto Oliviero Diliberto del Pdci. Paolo Ferrero (Prc) è invece molto critico con il Pd: «Mi fa specie che non ci sia. L'opposizione drammaticamente è solo qui in piazza - dice a piazza San Giovanni - ma sire no a Berlusconi è necessario per poter dire sì alle cose che vogliamo fare». Sinistra e Verdi intanto, esclusi dal parlamento, hanno cominciato a raccogliere le firme per diversi referendum: contro la legge 30 e il nucleare, per l'acqua pubblica.

Parte la federazione Prc-Pdci

Per la sinistra "rossa", la giornata inizia un po' prima degli altri manifestanti. A migliaia affollano dalle 10 il teatro Brancaccio, a due passi da piazza Esedra. Rifondazione, Comunisti italiani e le associazioni Socialismo 2000 (Cesare Salvi) e Lavoro-solidarietà (Giampaolo Patta) hanno scelto il giorno del «No-B day» per battezzare la loro Federazione della sinistra. Un progetto un po' bizantino un po' sudamericano per unire la sinistra, non solo comunista, a partire da quello che c'è. «Ci siamo ispirati al Frente amplio e a Izquierda Unida», spiega il responsabile esteri Fabio Amato. «L'America Latina è oggi il punto più avanzato contro l'imperialismo e il capitalismo», aggiunge Ferrero. L'idea sulla carta è ambiziosa: a guidare la federazione dopo il congresso del 2010 sarà un coordinamento composto per un quarto dai partiti fondatori ma per i tre quarti eletto dagli iscritti secondo il principio una testa, un voto. Le decisioni verranno prese solo con una maggioranza dei due terzi in modo da garantire il consenso.
Non è ancora un partito unico come avrebbe voluto il Pdci né c'è una cessione di sovranità vera e propria da parte dei partiti fondatori. Però «è un tentativo di unire la sinistra a partire dal 90% su cui siamo d'accordo. Larga parte di chi vuole fare politica del resto oggi lo fa fuori dai partiti» (Ferrero). Nel documento politico si parla di «un processo aperto rivolto a tutti quelli - partiti, associazioni, movimenti, singole persone - che vogliono il superamento del capitalismo e del patriarcato». Lothar Bisky, leader della Linke tedesca, è venuto apposta a Roma per fare gli auguri.
Ferrero dal palco apre la porta anche agli ex compagni del Prc Nichi Vendola e Fausto Bertinotti. Perché nel marasma di Sinistra e libertà non sono pochi, almeno sul territorio, a pensare a un ritorno a casa nel campo «neutro» della federazione. Per il leader si vedrà. Per ora ci saranno portavoce a rotazione (tre mesi per uno, inizia Ferrero, poi Diliberto, Salvi e Patta). E' ovvio che il primo scoglio sono le regionali. Le alleanze sono ancora tutte per aria. E non è esclusa una «bicicletta» con i simboli delle sinistre rosso-verdi in un'unica lista.

Tra le iniziative in cantiere c'è «Arancia metalmeccanica». Come per la vendita diretta di pane dell'anno scorso stavolta si venderanno arance a 5 euro: metà del ricavato va ai coltivatori, l'altra metà a un «fondo di resistenza» per i lavoratori in lotta come quelli di Eutelia.

sabato 5 dicembre 2009

La diretta della nascita della Federazione!

Direttamente da PDCI.tv anche sul blog del circolo PRC di Luzzi, la diretta dal teatro Brancaccio di Roma dell'Assemblea che decreta la nascita della Federazione della Sinistra!

Watch live streaming video from communistitv at livestream.com

venerdì 4 dicembre 2009

Domani 5 Dicembre, Federazione della Sinistra e No B Day!





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Arancia metalmeccanica al NO B DAY!
venerdì 04 dicembre 2009

Le arance verranno distribuite a Piazza della Repubblica e a PiazzaSan Giovanni, presso due gazebo.

Le arance metalmeccaniche saranno inoltre distribuite dai camion di Rifondazione Comunista e delle Brigate di Solidarietà Attiva

Continua la campagna "Arancia Metalmeccanica", per il sostegno dei lavoratori Eutelia e per la promozione dell' unità e della solidarietà tra tutti i lavoratori. Guarda la sezione Prossimi appuntamenti per visualizzare indirizzi e mappe dei prossimi banchetti.

Ottimo successo al debutto della campagna "Arancia MetalMeccanica", Sabato 28/11/09, in sostegno dei lavoratori Eutelia, per i circoli PRC e PDCI della tiburtina, con banchetti realizzati in vari siti del territorio. Il senso di questa iniziativa e' quello di dare un aiuto concreto ai lavoratori Eutelia da mesi senza stipendio, ma anche quello di promuovere unita' e solidarieta' tra le classi lavoratrici, nell'ottica di un blocco sociale in grado di opporsi concretamente alle politiche liberiste basate sulla speculazione economica e sullo sfruttamento di classe, a beneficio di pochissimi, e a danno di tutti gli altri.
www.aranciametalmeccanica.net

giovedì 3 dicembre 2009

Campagna on line per l'intitolazione della sede PRC di Luzzi!

Sondaggio su Facebook: Scegli la personalità a cui intitolare il Circolo di Luzzi.

LINK

Pablo Neruda (poeta)
Stefano Cucchi (giovane morto di carcere)
Enrico Berlinguer (poiltico e leader PCI)
Vladimir Lenin (teorico, politico e rivoluzionario)
Giuseppe Di Vittorio (politico e sindacalista)
Giangiacomo Feltrinelli (editore e ...rivoluzionario)
Emiliano Zapata (guerrigliero rivoluzionario Messicano)
Maria Oliverio, detta Ciccilla (donna brigante Calabrese)
Giorgio Amendola (politico)
Nilde Iotti ( politico)

domenica 29 novembre 2009

SINISTRA: PRC, VIA LIBERA A FEDERAZIONE STOP STAGIONE SCISSIONI

(AGI) - Roma, 29 nov. - Il Comitato politico nazionale di Rifondazione comunista ha dato il via libera alla Federazione della sinistra. "Parte il percorso di cui il Prc si rende promotore insieme ad alte forze e personalita'", ha spiegato il segretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero, che ha aggiunto: "Si tratta di farla finita una volta per tutte con l'ultra decennale stagione delle scissioni, che hanno minato la credibilita' delle forze politiche presso il nostro popolo, per ricominciare a unire la sinistra su una chiara base di alternativa alla destra e per dare una risposta alla crisi dalla parte dei lavoratori, degli strati e dei soggetti sociali piu' deboli e esposti agli effetti delle politiche liberiste. Per questo proponiamo, come primo impegno della Federazione, una grande campagna referendaria contro la precarieta', sull'acqua bene come e contro il nucleare". Il Cpn del Prc, ha approvato a largissima maggioranza (con 102 voti favorevoli, 7 voti al documento alternativo Bellotti, 11 al documento Pegolo, 13 asetenuti) l'ordine del giorno conclusivo proposto dalla segretera nazionale. Il Prc aderisce cosi' al percorso di costruzione della Federazione della Sinistra, che prendera' il via dall'assemblea convocata per sabato 5 dicembre alle 9,30 presso teatro Brancaccio di Roma. Il percorso federativo vede la partecipazione a titolo collettivo di Prc, Pdci, Socialismo 2000, associazione "Lavoro e solidarieta'"; nonche' quella a titolo individuale di personalita' indipendenti del mondo della politica, della cultura, del sindacato, dell'associazionismo, dei movimenti.

sabato 28 novembre 2009

TONINO PERNA è il candidato della federazione della sinistra d'alternativa alle primarie del centrosinistra alle regionali in Calabria!!

Muove i primi passi la Federazione della sinistra nella provincia di Reggio. Ieri pomeriggio, in un gremito auditorium del centro civico di Ravagnese, il soggetto politico composto da Comunisti Italiani, Rifondazione comunista, Socialismo 2000 e Lavoro e Solidarietà ha dato vita alla
sua prima iniziativa pubblica. È stata un’assemblea provinciale animata da dirigenti di partito, m
militanti ed esponenti della società civile come l’intellettuale Pasquino Crupi e la “Rete no ponte".
La federazione– che si pone l’obiettivo di dare spazio politico reale alla sinistra, muovendosi nella società e nelle istituzioni – individua come sue caratteristiche fondamentali un anticapitalismo rinnovato e radicato sul territorio attraverso battaglie quali il “No ponte” o la difesa dei
beni comuni, così un’autonomia politico-culturale dal Pd e dal Centrosinistra che non vuole isolarla, ma contrassegnare la sua attenzione a temi quali lavoro,questione meridionale, legalità,
antixenofobia,laicità e diritti civili.E intanto si dà appuntamento al 5 dicembre a Roma proseguendo così il suo percorso costituente graduale e dal basso dove – al “simbolico”
teatro romano “Brancaccio”, sede della prima iniziativa del Prc dopo
la occhettiana “Svolta della Bolognina” – si celebrerà la prima assemblea nazionale della formazione di sinistra. A Ravagnese c’era anche il professor Tonino Perna –candidato della federazione alle primarie del centrosinistra – che ha sottolineato la necessità di «una sinistra
del ventunesimo secolo, rinnovatae radicale»

Manifestazione "Voltiamo Pagina", si parla di 40mila presenze!

A Cosenza sfilano 40mila calabresi LINK

In 40 mila si sono riversati questa mattina da tutta la regione per la manifestazione della Cgil a Cosenza. Il lungo corteo giunge a piazza Zumbini fino alla fine di corso Mazzini, nei pressi della fontana di Giugno dove i dirigenti del sindacato tengono il comizio finale. Sono presenti il segretario provinciale di Cosenza, Giovanni Donato, il segretario regionale Sergio Genco e Fulvio Fiammoni della Cgil nazionale. “È una grande manifestazione di popolo che evidenzia la crisi che c'è in Calabria - ha affermato Giovanni Donato - abbiamo voluto portare i volti e le facce delle persone in piazza perché per noi la crisi non è finita, anzi in Calabria avrà ripercussioni in tutto il 2010. La crisi è finita per le banche, gli speculatori e altri soggetti ma non per i lavoratori, i pensionati e i cittadini. Per questo occorre una svolta della politica radicale”.


In migliaia a Corteo CGIL Cosenza, "Voltiamo Pagina" LINK

Cosenza, 28 nov - Migliaia di persone stanno partecipando a Cosenza alla manifestazione regionale "In lotta con la Calabria che non si rassegna" organizzata dalla Cgil per richiamare l'attenzione sulle difficolta' di licenziati, cassintegrati, precari, disoccupati, immigrati, pensionati, famiglie, giovani, studenti. Il concentramento dei partecipanti e' scattato alle 9 in piazza Zumbini, da dove un corteo s'e' mosso percorrendo le principali arterie cittadine per giungere nelle vicinanze di Palazzo dei Bruzi, sede del Comune, dove e' stato allestito un enorme palco sul quale si stanno alternando gli interventi di vari esponenenti sindacali, tra cui Fulvio Fammoni, della segreteria nazionale della Cgil. Previsti pure gli interventi dl segretario provinciale della Cgil, Giovanni Donato e di quello regionale, Sergio Genco. Gli esponenti della Cgil chiedono al Governo di voltare pagina e di attivare nuove politiche per il Sud. La manifestazione cosentina si sta svolgendo in contemporanea ad altre iniziative simili organizzate in sei citta' del Mezzogiorno. (AGI) Ros/Cli


venerdì 27 novembre 2009

Luzzi non dimentica! Luzzi è antifascista"

Risponde Ferrero. Linea diretta col Segretario



Quante volte ci è capitato di sentirci dire: “ma ci siete ancora?”, ciò è dovuto, non solo forse, ma grandemente al sistematico oscuramento dei mass media nei nostri confronti e richiede una risposta all’altezza del problema, questa iniziativa, non da sola ovviamente, può aiutarci ad uscire dall’oscuramento.

Attraverso la campagna “Risponde Ferrero”: ogni settimana sul più venduto quotidiano la Repubblica, sul più venduto settimanale L’espresso, sul più visitato sito internet la Repubblica.it viene suggerita una domanda, sulla quale si esprimeranno, interverranno, i navigatori della rete internet con i quali interloquirà il Segretario, sul sito del partito alla pagina dedicata “Risponde Ferrero”, che sarà cliccabile su www.rifondazione.it/rf .

“Risponde Ferrero” servirà a dare visibilità al PRC verso l’esterno, poiché ci si aspetta un positivo riscontro da parte dei lettori delle testate coinvolte.

Un modo, autofinanziato, per rivolgerci a quel mondo di persone a cui non riusciamo ad arrivare, né con nostri mezzi, né tanto meno, attraverso il sistema dell’informazione sia dei giornali che delle televisioni.

“Risponde Ferrero” avrà anche una precisa funzione di comunicazione “interna”, che coinvolgerà gli iscritti e le iscritte al partito.

“Risponde Ferrero” avrà una funzione di sollecitazione e di moltiplicatore delle nostre tematiche da parte di siti e blog vicini al PRC. A questi verranno inviati di settimana in settimana i materiali da mettere nelle loro home page.

“Risponde Ferrero” avrà uno spazio settimanale sul nostro quotidiano Liberazione.

“Risponde Ferrero” oltre ai suoi specifici compiti di allargamento della partecipazione rivolto ai militanti, ai simpatizzanti, ai lettori rappresenterà un laboratorio di comunicazione.

“Risponde Ferrero” vuole essere un metodo per creare convergenza, stimolare il dibattito, spingere alla militanza, fornire contenuti, fornire argomenti di dibattito e di battaglia politica, lungo tutta la filiera del radicamento del partito, al centro alla periferia e viceversa.

LA POLIZIA PICCHIA GLI OPERAI ALCOA! IL VIDEO!

giovedì 26 novembre 2009

Solidarietà ai lavoratori Alcoa!!!!

Il Circolo Prc di Luzzi (Federazione della Sinistra di Alternativa) eprime la massima solidarietà ai dipendenti dell'alcoa di sardegna e veneto...che stamattina hanno protestato davanti al ministero dello sviluppo economico a Roma!!! Siamo vicini ai lavoratori che rischiano di perdere in questi giorni il proprio posto di lavoro....e alle singole famiglie di ognuno di loro...affinchè non subiscano questo ennesimo tentativo di scippo da parte del governo berlusconi!!! respingiamo anche i tentativi di soffocare le proteste...da parte della polizia....che con manganellate e cariche assurde...oggi ha ferito manifestanti inermi,che protestavano solo per la difesa del proprio posto di lavoro!!! VERGOGNA!!!

martedì 24 novembre 2009

Il circolo aderisce alla manifestazione del 28 novembre



LA CGIL IN LOTTA CON LA CALABRIA CHE NON SI RASSEGNA

E’ un’analisi a 360 gradi dei bisogni della Calabria quella che la Cgil propone all’attenzione del Governo centrale attraverso la manifestazione regionale che si svolgerà a Cosenza il prossimo 28 novembre. In sei punti cruciali si sintetizza la richiesta sulla necessità di fare uscire la realtà calabrese dalle serie problematiche che ne attanagliano lo sviluppo, per giungere a un tavolo nazionale che ponga delle precise priorità di intervento. Mentre l’esecutivo berlusconiano nega la crisi e presenta una Finanziaria 2010 inadeguata, andando così a penalizzare ulteriormente le aree depresse del Mezzogiorno, i numeri che riguardano la crescita territoriale cadono a picco su tutti i fronti: negli ultimi quindici anni ogni lavoratore dipendente ha lasciato al fisco 6.738 euro cumulati. Nel 2007, rispetto al salario netto medio mensile, rilevato da un’indagine dell’IRES-CGIL, un lavoratore del Sud ha guadagnato il 13,4% in meno. In particolare in Calabria, si registra una diminuzione di 27mila occupati nel rapporto tra II° trimestre 2008-2009, oltre che 35mila posti di lavoro a rischio entro l’anno, il 26% di manodopera irregolare ed il 12,6% di disoccupazione. E’ dunque sempre più urgente l’esigenza di dare una sferzata allo stato delle cose. Il rilancio, secondo i punti principali individuati dalla Cgil, passa quindi, in cima alla scala delle priorità, dalla riqualificazione e dalla bonifica di un territorio martoriato dal dissesto idrogeologico da contrastare con un’azione politica attenta e mirata. La Calabria necessita inoltre di un piano strutturale per il lavoro, che per troppi giovani e donne rimane tutt’oggi un diritto negato. Al Governo si chiede un investimento strutturale per sostenere la Regione e le istituzioni locali nell’azione di stabilizzazione definitiva dei lavoratori LSU LPU rimasti nel bacino. Così come si avanzano proposte di tutela per gli stessi diritti negati di migliaia di immigrati extracomunitari e comunitari che vivono in Calabria. Va affermata una rete di servizi per promuovere un quadro nazionale di politiche attive del lavoro e di sostegno alla permanenza nel mercato. S’impone in questa direzione una riforma organica degli ammortizzatori sociali per affrontare le problematiche poste dalle zone del lavoro precario, del lavoro irregolare ed i lavori marginali che trovano specifica diffusione in Calabria. Il terzo punto sul quale la mobilitazione del 28 vuole porre l’accento, è relativo alle infrastrutture quali l’autostrada, le superstrade, la portualità, l’aeroportualità, la rete ferroviaria, l’alta capacità e via discorrendo. Al Governo viene chiesto di assicurare le risorse essenziali per definire un piano urgente di costruzione, ammodernamento e riqualificazione delle reti idriche. La drammatica emergenza ambientale riconducibile all’allarme circa la presenza delle “navi dei veleni” ha inferto un colpo durissimo alla già provata industria turistica. L’attivazione di un tavolo nazionale sul turismo calabrese, in tal senso, è fondamentale. Il quarto argomento che sarà privilegiato nella manifestazione regionale riguarda le politiche socio-sanitarie, per poi arrivare alle Università e al diritto allo studio, fino alla legalità ed alla sicurezza.

E’ forte la necessità di una svolta radicale: per il rilancio dell’economia, per il lavoro, per i diritti e per la tutela del reddito, la Cgil avvia un percorso sulla drammatica economia della nostra regione, rivendicando di affrontare in maniera operativa le criticità della Calabria.

mercoledì 18 novembre 2009

TRAGEDIA SUL LAVORO

Abbiamo appena appreso la notizia della tragica morte di un nostro caro concittadino Francesco Belcastro, a causa di un incidente sul lavoro; l'ennesima vittima senza nome di una tragedia che quotidianamente dilania il nostro Paese, ma di cui nessuno parla. Milletrecentovenotto morti ogni anno.. è la media dei caduti sul lavoro; sono cifre da guerra. Ma questa non è una guerra per il petrolio... è una guerra combattuta giorno per giorno da gente costretta a lavorare per pochi soldi, senza difese, senza tutele. Le morti sui luoghi di lavoro non sono incidenti. dipendono dall' avidità di chi rifiuta di rispettare le norme sulla sicurezza e dal disprezzo per la vita. La vita degli operai, naturalmente, degli edili, dei braccianti, la vita precaria di chi per tirare avanti è magari costretto a lavorare otto, dieci ore di seguito su di una impalcatura, senza protezioni di sorta, o di chi deve manovrare macchinari con i sistemi di sicurezza disattivati, per aumentare la produttività. e dipendono dall' incapacità o connivenza di chi dovrebbe approvare leggi più stringenti e farle rispettare: lo Stato. Intorno a questi numeri da ecatombe tutto tace......sarebbe ora di risvegliare una vera e propria coscienza sociale......ma a quanto vedo le persone sono troppo materialiste per capire queste cose. Con questo non voglio fare una questione politica, perchè la tragedia che ha sconvolto una famiglia e un'intera comunità ora viene prima di tutto!!! ma quanta gente onesta dovrà morire prima che qualcuno prenda provvedimenti??? Ciao Fofò!!!

Pietro Ciardullo e Camillo Borchetta

lunedì 16 novembre 2009

Acqua, Prc Cosenza: "comitato di lotta contro la privatizzazione"

Il Partito di Rifondazione Comunista a Cosenza intende protestare contro la privatizzazione dell'acqua

http://ilquotidianodellacalabria.ilsole24ore.com/it/calabria/cosenza_acqua_prc_comitato_lotta_privatizzazione_broccolo_angelo_senato_regioni_5542.html

Acqua, Prc Cosenza: "comitato di lotta  contro la privatizzazione" 16/11/2009 La federazione provinciale di Cosenza del Prc, «manifesta tutta la disponibilità alla costituzione di un comitato di lotta» contro la privatizzazione dell’acqua. A sostenerlo è il segretario provinciale del Prc, Angelo Broccolo (in foto): «Il Senato – ha aggiunto – con il DL 135/09, ha approvato a maggioranza la proposta di privatizzazione dell’acqua. In altri termini se approvato, per usufruire di un bene essenziale per l'umanità sarà indispensabile pagare al privato di turno; Regioni e comuni saranno soppiantati come enti da una qualsiasi società privata che tratterà alla stregua di una qualsiasi merce l’acqua, stabilendo prezzi e tariffe».
«L'assenza delle forze della sinistra dal Parlamento – ha sostenuto Broccolo – ha determinato un assordante silenzio,in alcuni casi francamente compiacente anche da parte di settori moderati del Pd. Contro questa assurda e perniciosa scelta che confligge con gli interessi comuni dell’umanità dobbiamo mobilitarci senza risparmio di energie».
«La federazione provinciale del Prc – ha concluso Broccolo – manifesta tutta la disponibilità alla costituzione di un comitato di lotta che parta dal basso, ed in collegamneto con le altre realtà italiane, generi un movimento di lotta e di opinione largo che attraverso la partecipazione democratica determini le condizioni e le modalità più efficaci di protesta».


martedì 10 novembre 2009

No al Ponte, alla manifestazione di dicembre anche il Prc

Anche rifondazione comunista parteciperà all'iniziativa per bloccare la posa della "prima pietra"

http://ilquotidianodellacalabria.ilsole24ore.com/it/calabria/reggio_ponte_prc_villa_.html

No al Ponte, alla manifestazione di dicembre anche il Prc 10/11/2009 Il Prc aderisce alla manifestazione nazionale, indetta dalla rete No Ponte, che si terrà a Villa San Giovanni il prossimo 19 dicembre contro il tentativo del governo Berlusconi di apporre la «prima pietra» del ponte sullo Stretto». Lo afferma Maria Campese, responsabile del dipartimento teritorio ambiente nella segreteria nazionale del prc. «Rifondazione comunista – si legge in una nota stampa – aderisce perchè lo spreco di risorse stanziate per un’opera inutile come il Ponte appare come uno schiaffo ai territori devastati. Ricordiamo quanto avvenuto recentemente nel messinese, a Giampilieri e a Scaletta Zanclea, quando le forti precipitazioni hanno causato devastazioni e morti che si sarebbero potuti evitare se solo si fosse dato ascolto a chi da anni lancia l’allarme riguardo al rischio idrogeologico. Ed è di queste ore la notizia che sempre al Sud, a Ischia, una frana ha causato ancora una volta lutti e distruzione. Rifondazione comunista aderisce perchè quest’opera inutile provocherebbe un devastante impatto sul territorio. Il ponte, tra l’altro, verrebbe costruito a cavallo di una faglia sismica. In passato vi sono stati diversi eventi sismici in questa zona della Sicilia, tutti legati allo scontro fra le due zolle sismiche, quella dell’Europa, e quella dell’Africa. Il ponte potrebbe essere distrutto proprio dai movimenti delle due zolle. Cifre così importanti andrebbero convogliate invece sulle vere emergenze e priorità del Paese come il dissesto idrogeologico, la messa in sicurezza degli edifici pubblici ed in particolare di quelli scolastici, la mobilità e la pulizia del mare e delle coste dai veleni occultati dalle organizzazioni criminali. Riteniamo la messa in sicurezza del territorio una delle priorità di questo paese, la vera grande opera pubblica verso cui indirizzare risorse, competenze, progetti, investimenti».

sabato 7 novembre 2009

Ponte sullo Stretto - Tripodi: "Cipe svela bluff governo: nessun investitore privato, solo soldi pubblici"

“Scippano soldi pubblici a cose serie (infrastrutture urgenti, tutela del territorio e difesa del suolo) per destinarli all’inutile e dannoso Ponte sullo Stretto. Il Cipe, che conferma la mancanza di investitori privati, e quindi il bluff del governo, certifica una scelleratezza degna del peggior progetto ambientale della storia repubblicana, un vero monumento di regime”. Così Michelangelo Tripodi, responsabile Mezzogiorno del PdCI, commenta il via libera dato oggi dal Cipe alla fase di progettazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

giovedì 5 novembre 2009

Nave dei veleni, Commodari (PRC): «la verità e non depistaggi»

Il componente del comitato politico nazionale del Prc, Pino Commodari parla dei «Troppi interrogativi emersi dopo la rassicurante conferenza stampa del ministro Prestigiacomo e del procuratore nazionale antimafia Grasso»

Nave dei veleni, Commodari: «la verità e non depistaggi» 05/11/2009 «Dopo la ribellione del popolo calabrese che si è manifestata ad Amantea per dire basta ai veleni sparsi per la Calabria puntualmente si è ripresentata l'azione di depistaggio». Lo afferma in una nota il componente del comitato politico nazionale del Prc, Pino Commodari. «Non può essere definita diversamente – aggiunge – l'azione messa in atto da un serie di soggetti, i cosiddetti 'corpi dello Stato e delle istituzionì: Ministro, Marina Militare, e pezzi della politica calabrese di centrodestra. Corpi dello Stato e soggetti istituzionali che, come hanno documentato autorevoli quotidiani regionali e nazionali, sapevano già molti anni prima cosa si trovava nel mare di Cetraro e che hanno taciuto. La Ministra all’Ambiente Prestigiacomo, dopo i rilievi effettuati dalla nave Mare Oceano, ha immediatamente escluso che si trattava della nave 'Cunsky' e di conseguenza che non vi era alcun pericolo per le popolazione, mentre il centrodestra calabrese si è apprestato ad emettere sentenza di condanna, naturalmente senza difesa e senza alcun appello, nei confronti di coloro che erano stati protagonisti del reato di procurato allarme, senza però la presenza di un reale pericolo».
«Troppi interrogativi – prosegue Commodari – sono emersi dopo la rassicurante conferenza stampa della Ministra e del Procuratore Nazionale Antimafia, troppi elementi non coincidono tra loro. Primo: Le dichiarazione secretate del Pm Greco smentiscono le verità della Prestigiacomo e della nave Mare Oceano. Per intenderci le navi sono tre, anzi quattro, quando non c'è ne doveva essere alcuna. Secondo: La dichiarazione della Ministra, che certificava che la nave a largo di Cetraro non era la Cunsky, è stata rilasciata prima che il Rov della Geolab di Mare Oceano si immergesse nella acque. Terzo: Le stesse immagini realizzate sul relitto dalla Geolab di Mare Oceano non sono sovrapponibili a quelle consegnate alla Procura di Paola dalla Copernaut. I fondali si mostrano diversi, gli scenari divergono sostanzialmente fra loro, le caratteristiche del relitto significativamente discordanti. Quarto: Le misurazioni realizzate dalla Geolab non sono assolutamente equiparabili con quelle fornite dalla Copernaut: la nave misurata da Geolab è lunga 95 metri, larga dodici e con murate alte sei metri; quella della Copernaut è lunga 120 metri, larga 20 e con murate alte 12 metri. Il relitto 'fotografatò dal sonar di Geolab è adagiato perfettamente sul fondale; quello della Copernaut presenta una inclinazione di circa 45 gradi. Quinto: in trentasette minuti di filmato, girato dal Rov della Copernaut, attorno al relitto non si nota neanche un accenno di vegetazione perchè, come assicurano tre oceanografi, sarebbe impossibile il contrario a circa cinquecento metri di profondità». «Oltre ai tentativi di depistaggio – evidenzia ancora Commodari – compaiono in questa vicenda personaggi come l’avvocato Mills, Giorgio Comerio. Un uomo che ha goduto di molte coperture internazionali. Il faccendiere al centro delle trame dell’omicidio di Ilaria Alpi. Uomo che ha conosciuto l’avvocato Mills, quando questi è entrato in affari nel tentativo di realizzare il sistema che conficcava negli oceani le scorie radioattive, Attanasio, armatore napoletano di 56 anni proprietario della Nave Mare Oceano, Mario Scaramella. E poi vi sono le morti del capitano Natale de Grazia, della giornalista Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, causate perchè avevano scoperto la verità sul traffico internazione di rifiuti tossici e radioattivi».
«Il popolo calabrese – conclude – rivendita e pretende la verità su ciò che è stato affondato nei nostri mari e sotterrato nelle nostre montagne. Lotteremo affinchè anche questa vicenda non si trasformi in uno dei tanti «segreti italiani», dei quali non sarà mai possibile conoscere la verità».


http://ilquotidianodellacalabria.ilsole24ore.com/it/calabria/cosenza_nave_veleni_commodari_prc_7537.html

sabato 31 ottobre 2009

COMUNICATO STAMPA Coordinamento Giovani Comunisti/e - Circolo Prc / Federazione della Sinistra Alternativa di Luzzi (Cosenza)

E' con piacere che comunichiamo la nascita ufficiale del Coordinamento dei Giovani Comunisti/e del circolo PRC - FdS di Luzzi (CS). I dirigenti del coordinamento sono:

Luciano Altomare
Camillo Borchetta
Pietro Ciardullo
Simonvincenzo De Marco
Rocco Falbo

Gli stessi si impegnano a promuovere iniziative sull'intero territorio comunale di Luzzi, al fine di radicare la presenza e la forza del movimento. A tal fine verranno altresì organizzate azioni di intervento volte a incalzare positivamente le istituzioni politiche e non presenti sul territorio; verranno prese in piena considerazione le esigenze e i problemi quotidiani dei cittadini, onde cercare soluzioni adeguate, improntate da un sano spirito sociale.
Saranno tenuti incontri locali e convegni-seminari dedicati alle più impellenti esigenze popolari.
Ultimo, ma non ultimo, si parteciperà al coordinamento provinciale dei Giovani Comunisti della Federazione provinciale di Cosenza, per garantire la presenza all'interno degli organismi politici più grandi dello stesso movimento.
Ulteriori obiettivi sono quelli di evidenziare le problematiche di più ampio spessore e portata, a livello comunale e non.
Tutte cose, queste, che saranno caratterizzate da un'impronta solidale e popolare, in nome degli ideali di giustizia sociale, uguaglianza, progresso e diritti civili di cui i Giovani Comunisti, così come il Partito di Rifondazione Comunista e l'intera Federazione della Sinistra Alternativa, intendono farsi portavoce, a partire dalle comunità locali sino a quelle sovranazionali.


COORDINAMENTO dei GIOVANI COMUNISTI/E

Partito della Rifondazione Comunista - Luzzi (Cosenza)

La Federazione della Sinistra Comunista incontra Bersani

venerdì 30 ottobre 2009

Grasso: "Nessuna nave dei veleni". Ma restano dubbi e perplessità

Grasso: "Nessuna nave dei veleni" Ma restano dubbi e perplessità

ROMA - Non c'è nessuna "nave dei veleni" e il pentito Francesco Fonti è da considerarsi definitivamente inattendibile. Insomma, "il caso è chiuso". Lo dicono in coro il ministro Prestigiacomo, il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso e il capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Antonio Vincenzo Lombardo.

La versione ufficiale. La verità ufficiale parla di una nave passeggeri, trovata a 470 metri a largo di Cetraro: la "Catania" un piroscafo passeggeri lungo 103 metri, costruito a Palermo nel 1906 e affondato il 16 marzo del 1917 da un siluro lanciato da un sommergibile tedesco, dopo aver fatto evacuare i passeggeri, durante il viaggio di ritorno di una crociera da Bombay a Napoli.

Parole rassicuranti hanno preceduto i dati tecnici dell'"Operazione Cetraro" portata a termine a bordo della nave Mare Oceano, costata 43 mila euro al giorno. Parole che sono apparse tutte volte, sì a rassicurare l'opinione pubblica, ma soprattutto a chiudere la storia e a smentire il pentito Francesco Fonti.

La Prestigiacomo. "Abbiamo impiegato 47 giorni per chiarire la vicenda - ha detto il ministro Prestigiacomo - un tempo record. C'è stato da parte di amministratori locali, che avrebbero dovuto usare maggiore prudenza, il tentativo di soffiare sul fuoco. Abbiamo assistito a vere e proprie ostilità, a tutti i costi, verso il governo".

Piero Grasso. E il Procuratore nazionale antimafia ha invece affermato: "Si è certamente creata una vittima: l'area di Cetraro e la Calabria, perché gli operatori turistici, i pescatori guardano con timore alla prossima stagione". Ma poi ha aggiunto: "Questi accertamenti non possono certo dissipare i dubbi. Dobbiamo continuare a difendere il territorio dall'attacco della mafia. Il caso-Cetraro è chiuso, ma il caso-mare di Calabria no".

Le immagini. Le foto e i brevi segmenti di filmato mostrate ieri durante una conferenza stampa alla Direzione Nazionale Antimafia, non sono sembrate chiarissime, oltre che assai simili a quelle diffuse durante le prime rilevazioni sulla nave affondata, effettuate il 12 settembre scorso, su disposizione della Procura di Paola.

Non si legge il nome della nave ("Catania"), anche perché delle cime, che sono sembrate nuovissime, coprono il punto dove sarebbe stato possibile leggerlo. Non solo: non c'è più traccia dei bidoni, si vede solo una "manica a vento" adagiata sul fondo che, alla lontana, somiglia ad un fusto.

Il pentito racconta frottole?. In altre parole: il fatto che quella nave a largo di Cetraro non sia la Cunsky, mette o no in ombra le confessioni di Francesco Fonti? Claudia Conidi, il legale di Francesco Fonti, ricorda che il suo assistito ha detto di aver affondato navi, non dei nomi. "E poi: quella nave a largo di Cetraro non si sapeva che fosse lì. Eppure, dopo le rivelazioni di Fonti, guarda caso, una nave proprio lì è stata trovata".

Il verbale di Catanzaro. La dottoressa Conidi ha anche ricordato che nell'unico verbale giudiziario scritto a Catanzaro davanti al dottor Luberto, Francesco Fonti non fece nessun nome di navi. Disse anche che quando andava ad affondare navi, non andava tanto a guardare il nome, né i libri di bordo: metteva la dinamite e se ne andava di corsa.

Il memoriale. Solo nel memoriale inviato al dottor Macrì della Direzione Nazionale Antimafia, quei nomi vennero fuori. Su quelle pagine ricordò di averli sentiti pronunciare dai boss che gli avevano dato l'ordine di affondarle. "Anzi - ha aggiunto la dottoressa Conidi - a me oggi viene il sospetto che i mandanti di Fonti facessero quei nomi un po' a caso, per rendere ancora più torbida e confusa l'operazione".

Gli interessi del collaboratore. In definitiva, Francesco Fonti, che ha già contribuito a mettere in galera centinaia di boss e affiliati della 'ndrangheta, che interesse avrebbe avuto a dire una cosa per un'altra? Fonti, con le sue dichiarazioni, ha disegnato solo un piccolo particolare di un quadro, che rappresenta l'intreccio criminale che gestisce lo smaltimento dei rifiuti tossici e radioattivi in tutto il mondo.

Un quadro che, se guardato dall'alto, mostra vicende opache e terribili, come quella che portò alla morte Ilaria Alpi e Miran Hrovatin il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio.


Carlo Ciavoni

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/nave-veleni/nave-passeggeri/nave-passeggeri.html


Morte Cucchi, restano i misteri "Verità e nessuna logica omertosa"

Morte Cucchi, restano i misteri "Verità e nessuna logica omertosa"

ROMA
- L'unica certezza è il corpo martoriato di un giovane di 31 anni. Si chiamava Stefano Cucchi e la sua morte misteriosa è diventata di dominio pubblico dopo la pubblicazione, ad opera della famiglia del ragazzo, delle foto del suo cadavere pieno di lividi. "Vogliamo capire che cosa è successo" chiede la madre. Capire come mai Cucchi sia morto in carcere dopo l'arresto dei carabinieri che lo hanno sorpreso con una ventina di grammi di droga. Dare una spiegazione a quelle fratture alla spina dorsale, al coccige, alla mandibola.

La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta per ricostruire la vicenda ed eventualmente dare un nome e un volto a chi, a due settimane dal suo arresto (Cucchi è statio catturato la notte del 15 ottobre, è morto in prigione il 22), potrebbe aver massacrato il trentenne. E magari capirne il perché, ammesso che esista.

D'altronde, dopo la pubblicazione delle foto su giornali, la vicenda è esplosa in tuta la sua gravità. "Non ho strumenti per dire come sono andate le cose, ma sono certo del comportamento assolutamente corretto da parte dei carabinieri in questa occasione" dice il ministro della Difesa Ignazio La Russa.

Ma la voce di chi chiede verità e nessuna copertura, si fa sempre più forte. "Verità e legalità per tutti, ma proprio tutti: in fondo è semplice" si legge in un corsivo di ffwebmagazine, il periodico online della Fondazione Farefuturo presieduta da Gianfranco Fini.
"Uno stato democratico non può nascondersi dietro la reticenza degli apparati burocratici - continua il corsivo - Perché verità e legalità devono essere 'uguali per tutti', come la legge. Non è possibile che, in uno Stato di diritto, ci sia qualcuno per cui questa regola non valga: fosse anche un poliziotto, un carabiniere, un militare, un agente carcerario o chiunque voi vogliate. Non può esistere una 'terra di mezzo' in cui si consente quello che non è consentito, in cui si difende l'indifendibile, in cui la responsabilità individuale va a farsi friggere in nome di un 'codice' non scritto che sa tanto, troppo, di omertà tribale".

Parole chiarissime che rimbalzano anche tra chi, come il Pdci e Rifondazione chiedono al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di intervenire "perché un Paese civile non può permettersi l'ennesimo caso di 'sospensione' della democrazia". E oggi, alle 15, la federazione giovanile del Partito dei comunisti italiani, i giovani comunisti di Rifondazione comunista e l'Unione degli studenti, saranno davanti a palazzo Chigi per un sit-in: "L'opinione pubblica non può rimanere indifferente, serve il coraggio di affrontare la realtà, anche se scomoda".

Per Marina Sereni, vicepresidente dei deputati Pd non si può certo parlare di "caduta accidentale": "Le foto mostrate ieri dalla famiglia, che non ha potuto vederlo neanche in ospedale, ora sono sotto gli occhi di tutti. Tutti aspettano verità sulla morte di un ragazzo di 31 anni. Noi continueremo a chiederla". E anche per il portavoce del Pdl l'accertamento dei fatti "è interesse di tutti".

E chiarezza la chiede anche Leo Beneduci, segretario generale dell'Osapp, il secondo sindacato della polizia penitenziaria: "Stefano sarebbe arrivato a Regina Coeli direttamente dal tribunale già in quelle condizioni, e accompagnato da un certificato medico che ne autorizzava la detenzione, come di solito si fa in questi casi".

http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/morte-cucchi/cucchi-inchiesta/cucchi-inchiesta.html

giovedì 29 ottobre 2009

Strage di Melissa, Tripodi: «E' attuale»

Nel sessantesimo anniversario dell'eccidio dei contadini da parte della Polizia interviene l'esponente del Pdci: «Oggi come allora lavoratori chiamati alla lotta»

Strage di Melissa, Tripodi: «E' attuale» 29/10/2009 «La strage di Melissa del 29 ottobre 1949 parla anche dell’oggi». È quanto afferma, in una nota, Michelangelo Tripodi, responsabile Mezzogiorno del Pdci – Federazione della Sinistra. «Questo a testimonianza – prosegue Tripodi – del momento drammatico che i lavoratori meridionali vivono a 60 anni di distanza da quell'avvenimento, che vide i braccianti e le loro famiglie occupare un fondo incolto di proprietà del barone Filingieri, in contrada Fragalà, allora in provincia di Catanzaro e oggi di Crotone, e a cui le forze dell’ordine risposero uccidendo tre persone: un giovane di 17 anni, una ragazza di 25 e un uomo di 33». «Melissa – sostiene Tripodi – è un ricordo ancora vivo. Il Sud ed i suoi lavoratori, proprio come allora, sono chiamati ad una nuova lotta di resistenza e di emancipazione, di rivendicazione e di giustizia sociale. Così come Melissa contribuì a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori della terra, perchè spinse il Governo a promulgare, nel 1950, la legge di riforma agraria, così oggigiorno, i lavoratori del Meridione d’Italia, anche in ricordo di quella lotta, devono richiamare l’attenzione del Governo, il più antimeridionalista della storia repubblicana, ai problemi del Mezzogiorno, a dare risposte serie all’antica, sempre nuova e purtroppo mai risolta questione meridionale».

Di Pietro e Ferrero: proviamo tutti insieme a costruire un'opposizione


Idv e Prc: in piazza il 5 dicembre
In piazza, tutti insieme, il 5 dicembre prossimo contro la politica del Governo e per chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio. È la richiesta che Antonio Di Pietro e Paolo Ferrero rivolgono alle forze dell’opposizione. Una richiesta annunciata all’indomani delle primarie che hanno portato alla guida del Pd Pierluigi Bersani a cui, sottolinea il leader dell’Italia dei Valori, in una conferenza stampa, «rivolgiamo una domanda a cuore aperto: partecipa anche tu perchè come per le primarie del Pd possa succedere il 5 dicembre, in una nuova ritrovata resistenza che dia una spallata» ad un governo che, sottolinea Di Pietro, continua ad esserci e ad avere una maggioranza in Parlamento «grazie ad una grande truffa politico mediatica», cioè «illudere i cittadini con promesse e propositi che non c’è intenzione di portare avanti».

«La crisi economica sta determinando una sofferenza sociale sempre maggiore» sottolinea l’appello sottoscritto dal leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, e da Paolo Ferrero, come esponente del coordinamento della Federazione della sinistra alternativa. «L’aumento della precarietà, la perdita di posti di lavoro, salari e pensioni con cui si fatica ad arrivare a fine mese sono il panorama comune a tutto il Paese» si legge ancora nel documento dove si chiedono le dimissioni di Berlusconi «anche alla luce della sua manifesta indegnità morale a ricoprire l’incarico di Presidente del Consiglio». La crisi «ha picchiato duro - ha sottolineato Ferrero - il Governo Berlusconi non ha fatto nulla per uscirne. Si è occupato dei suoi fatti e delle banche. Per noi fondamentali sono i bilanci delle famiglie , i lavoratori licenziati».
E ancora: questo appello a manifestare insieme è «l’appello di chi pensa che l’opposizione non possa andare avanti così. Noi diciamo svegliatevi e proponiamo a tutti una sola iniziativa» peraltro «emersa sui blog, dal basso» e che «penso vada raccolta», ha aggiunto. L’Italia dei Valori «vuole promuovere questa iniziativa comune, oggi, dell’opposizione e mi auguro , domani, dell’alternativa» all’attuale maggioranza, ha anche detto Di Pietro. «Siamo impegnati a costruire un’opposizione di massa per ripristinare la democrazia nel Paese - scrivono Di Pietro e Ferrero nel loro appello - e nei luoghi di lavoro e che obblighi il Governo a cambiare la politica economica e sociale».

Appello dei leader dell'Idv e del Prc. Con una richiesta a Bersani:
"Vieni anche tu. Svegliamoci e ripartiamo con una fase nuova"

Di Pietro e Ferrero il 5 dicembre
al 'No Berlusconi Day' di Facebook

La manifestazione è stata indetta dal gruppo omonimo il 9 ottobre

Di Pietro e Ferrero il 5 dicembre al 'No Berlusconi Day' di Facebook

ROMA - In piazza, tutti insieme, il 5 dicembre prossimo contro la politica del governo e per chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio. E' l'appello di Antonio Di Pietro e Paolo Ferrero, che chiedono a tutte le forze dell'opposizione di partecipare al 'No Berlusconi Day', indetto da un gruppo omonimo, che il 9 ottobre ha aperto un sito su Facebook.

L'adesione di Di Pietro e Ferrero viene annunciata all'indomani delle primarie che hanno portato alla guida del Pd Pierluigi Bersani al quale, sottolinea il leader dell'Italia dei Valori, in una conferenza stampa, "rivolgiamo una domanda a cuore aperto: partecipa anche tu".

"Non chiediamo a nessuno di accodarsi e non abbiamo aspettato le primarie - precisa Ferrero - crediamo che questa sia un'opportunità per le opposizioni di ritrovarsi insieme, il nostro quindi è un invito al Pd a cogliere questa occasione. Non credo che i tre milioni di elettori abbiano votato alle primarie solo per scegliere il segretario, c'è voglia di partecipazione, perciò proviamo insieme a costruire un'opposizione. Svegliamoci e ripartiamo con una fase nuova".

Di Pietro attacca duramente il premier: "E' al governo solo grazie a una truffa mediatica" e il suo governo sta attuando azioni "tipiche di un regime, il solo modo democratico per fermarlo è informare i cittadini. Condivido il compagno Ferrero: serve più opposizione". Questa manifestazione, spiega ancora il leader dell'Idv, "non è nè di destra nè di sinistra, è un'iniziativa di persone per bene che hanno a cuore le sorti del paese".

"Chiediamo le dimissioni di Berlusconi - conclude l'appello sottoscritto dai due leader - anche alla luce della sua manifesta indegnità morale a ricoprire l'incarico di presidente del Consiglio

Ufficio stampa Prc-SE

martedì 20 ottobre 2009

La rivolta metalmeccanica

Metalmeccanici in sciopero da Chieti e Cassino a Torino

di Alice Cason

su il manifesto del 20/10/2009

«Se guardi il tg, è ovvio tu ti chieda come mai 'sti metalmeccanici, in un momento di crisi nera, protestano nonostante i 110 euro in più in busta paga - commenta Antonio Teti, delegato Fiom alla Sevel di Atessa (Chieti) - Se invece vai a guardare come stanno le cose, scopri ad esempio che per i lavoratori di terzo livello, come noi, l'aumento si riduce a 20 euro lordi all'anno. Cinque pacchetti di sigarette». Durante le tante mobilitazioni che nei giorni scorsi hanno toccato aziende diverse un pò in tutta Italia, i delegati della Fiom hanno colto l'occasione per spiegare ai lavoratori il nuovo contratto dei metalmeccanici, firmato lo scorso giovedì solo da Fim, Uilm e Federmeccanica. «I lavoratori ora stanno soffrendo - continua Teti, amareggiato per il silenzio dei media - per cui le domande più frequenti riguardano il salario». E le spiegazioni non possono che farli arrabbiare, come dice Marco di Rocco, della Fiom di Chieti. È d'accordo Giorgio Airaudo, segretario Fiom di Torino: «C'è molta indignazione tra i lavoratori, che non a caso hanno scelto di scioperare anche se per molti di loro, in cassa integrazione, è difficile».
La Fiom-Cgil chiede che a tutti i lavoratori sia data la possibilità di valutare l'accordo del 15 ottobre. Il comitato centrale della categoria ne parlerà oggi, per decidere come proseguire la lotta. Naturalmente Fim e Uilm sono contrarie all'idea del referendum aperto a tutti. A Torino, addirittura, la Fim avrebbe proposto una doppia votazione, una «valida» per i suoi iscritti e l'altra che non conta, per i non iscritti. «Una specie di apartheid del voto - commenta Airaudo - e una grande contraddizione: proprio nella settimana nella quale siamo chiamati a scegliere il capo dell'opposizione, nelle fabbriche non possiamo decidere del nostro contratto di lavoro».
Non sono solo i lavoratori della Fiom a essere arrabbiati. Dice Anna Maria Pulichino, delegata dello stabilimento torinese di Alenia Spazio, dove ieri un terzo dei dipendenti (perlopiù impiegati, tecnici e ingegneri) si è fermato per due ore: «Durante lo sciopero, persone iscritte alla Fim e alla Uilm mi si sono avvicinate, dicendomi penso che perderanno la mia tessera, proprio così. Del resto, la maggioranza dei lavoratori trova inaccettabile che una minoranza decida da sola per tutti quanti». Dalla Sevel, anche Antonio Teti ha parlato con colleghi delusi iscritti agli altri sindacati: «Non gli va bene che il sindacato cambi pelle». Per questo anche alla Sevel di Atessa, che produce furgoni Ducato per la Fiat in una Val di Sangro già affaticata dalla crisi, lo sciopero ieri ha avuto successo: due ore in mattinata, per il primo turno, e due nel tardo pomeriggio per il secondo. «Siamo rimasti dentro l'azienda, anzichè trovarci all'esterno con le altre fabbriche dell'indotto - racconta Antonio - perchè qui c'è un tempo da Siberia. Ma siamo soddisfatti. Ora dobbiamo riuscire a coordinare tutte le mobilitazioni».
La speranza è che oggi al comitato centrale si riesca a fare tesoro delle iniziative spontanee di questi giorni. Che sono tante. Alla Fiat di Cassino il primo giorno di lavoro, dopo la cassa integrazione, si è trasformato in uno sciopero spontaneo. A Torino, i lavoratori di Mirafiori si sono fermati. Come anche quelli della Siemens e dell'Ilva a Genova, di Alstom e Marcegaglia (l'azienda del presidente della Confindustria) in Lombardia. In Emilia Romagna, ci sono stati scioperi in varie aziende a Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna. A Massa Carrara si è fermato il Nuovo Pignone, a Pisa la Continental. In Umbria, la ThyssenKrupp (compreso l'indotto), in Abruzzo, la Sevel e a Napoli la Whirplool.

venerdì 16 ottobre 2009

Ferrero: MECCANICI, ACCORDO SEPARATO FIRMATO DA SINDACATI “GIALLI” SCANDALOSO E INACCETTABILE. SIAMO CON LA FIOM.

http://www.paoloferrero.it/?p=1738

MECCANICI, ACCORDO SEPARATO FIRMATO DA SINDACATI “GIALLI” SCANDALOSO E INACCETTABILE. SIAMO CON LA FIOM.


15 Ottobre 2009


L’accordo separato firmato oggi tra gli industriali di Federmeccanica e Fim Cisl e Uilm, ormai ridotti al rango di sindacati “gialli” come
negli anni Cinquanta, pronti ad accettare ogni ricatto e ogni richiesta dei padroni, è scandaloso, inaccettabile.

Questa firma corrisponde, peraltro, al peggiore frutto avvelenato dell’accordo separato firmato lo scorso 22 gennaio da Confindustria, Cisl e Uil, senza la Cgil e con la complicità partecipe del governo Berlusconi e del ministro Sacconi.

In tempi di gravissima crisi economica e sociale come questa, di fronte a salari sempre più da fame e ai profitti incredibili che gli
industriali continuano a fare, si vogliono peggiorare ancora di più - e per contratto! - le condizioni salariali e di vita dei lavoratori
metalmeccanici italiani.

Invitiamo tutti i lavoratori metalmeccanici a opporsi con ogni mezzo a questo accordo e ad appoggiare la lotta della Fiom-Cgil, lotta sacrosanta e giustissima contro questo accordo separata. Come Rifondazione comunista, in questa lotta saremo in prima fila.

lunedì 12 ottobre 2009

Liberi dalle scorie, la petizione del Quotidiano della Calabria



Negli ultimi mesi in Calabria è stata accertata la presenza di scorie di diversa natura ed in particolare:
- a 14 miglia dalla costa di Cetraro, il relitto di un mercantile che gli inquirenti ritengono essere il Cunsky, con un carico di 120 fusti contenenti presumibilmente rifiuti radioattivi;
- in agro di Aiello Calabro è stata rilevata la presenza nel terreno di possibili radionuclidi artificiali;
- a Crotone sono stati utilizzati materiali fortemente radioattivi per la costruzione di numerosi edifici pubblici e anche di scuole, nelle quali è stato già accertato un livello di contaminazione tra i bambini. Il Governo non può accettare che sia messa così in pericolo la salute di migliaia e migliaia di calabresi.
Pertanto noi firmatari della presente petizione chiediamo al Governo di intervenire con la massima urgenza per:
1) verificare il contenuto della stiva del relitto al largo di Cetraro, recuperando i fusti con i rifiuti radioattivi e procedendo alla messa in sicurezza del tratto di mare interessato;
2) verificare la presenza delle altre "navi a perdere" nel Mediterraneo, così come indicate dal pentito Fonti ed eventualmente da altri filoni d'indagine;
3) verificare la presenza di radionuclidi artificiali nel territorio di Serra d’Aiello e Aiello Calabro, in particolar modo alla foce del fiume Oliva, mettendo in sicurezza il sito;
4) provvedere alla bonifica degli edifici contaminati di Crotone;
5) chiarire se esiste una relazione tra l’aumento di patologie tumorali e l'eventuale presenza di rifiuti nucleari o tossici in alcune zone della Calabria ed agire immediatamente per garantire la salute degli abitanti di quelle aree;
6) chiarire tutte le responsabilità, anche quelle di eventuali apparati deviati dello Stato, e fornire pieno supporto all’azione della magistratura.

martedì 22 settembre 2009

Appello internazionale contro la Giornata della memoria anticomunista




http://www.lernesto.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=18437

Appello internazionale contro la Giornata della memoria anticomunista

di

su altre testate del 20/09/2009

E’ disponibile in rete l'appello per una "Lotta risoluta contro l'anticomunismo in tutte le sue espressioni", che denuncia il tentativo di equiparare il nazismo con il comunismo attuato con la proclamazione del 23 agosto quale "Giornata della Memoria anticomunista". Si può firmare all'indirizzo http://23august.kke.gr

Noi, dirigenti, militanti, amici e simpatizzanti dei Partiti comunisti e dei lavoratori,

eletti nei parlamenti, nelle amministrazioni locali, nelle direzioni dei sindacati e delle organizzazioni di massa,

denunciamo il tentativo di equiparare il nazismo con il comunismo, attraverso il tentativo di proclamare il 23 agosto quale "giornata della memoria delle loro vittime".

Questo sforzo di falsificare la storia gode del sostegno delle forze politiche che servono il capitale. Nel corso degli ultimi anni si è già manifestato in vari modi, anche attraverso risoluzioni di organismi transnazionali e di istituzioni parlamentari.

Dopo aver inizialmente rinominato il 9 maggio [1945] da "giorno della vittoria dei popoli" in "Giornata dell'Europa", per cancellare l'immagine della Bandiera Rossa che svetta sul Reichstag, queste forze perseguono ora il tentativo di equiparare le vittime con i carnefici, riferendosi al giorno in cui è stato siglato il patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop [23 agosto 1939].

- Mirano così a nascondere il carattere di classe imperialista del nazi-fascismo;

- negano che la vittoria dei popoli porti il sigillo indelebile dell'Unione Sovietica, dell'Armata Rossa e dei movimenti partigiani, in cui i comunisti erano ovunque in prima linea;

- tentano con questi sforzi di riabilitare l'imperialismo, che aveva generato il fascismo e che oggi, 20 anni dopo la controrivoluzione, continua incontrollato il massacro in tutto il mondo;

- ambiscono in questo modo a colpire politicamente e ideologicamente tutti coloro che continuano a lottare contro lo sfruttamento e l'ingiustizia di classe, che resistono al barbaro attacco contro i diritti democratici, sociali e del lavoro, scatenato nel contesto di crisi economica globale del capitalismo.

Mobilitiamoci contro il revisionismo e la falsificazione della storia;

contrastiamo qualsiasi tentativo di celebrazione anti-comunista nella data del 23 agosto;

divulghiamo la verità storica;

Difendiamo la lotta contro l'imperialismo, per un'altra società, senza guerre, disoccupazione, povertà e sfruttamento. Per il socialismo.


da http://23august.kke.gr

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

giovedì 17 settembre 2009

Per una strategia di uscita dalla trappola afgana

http://www.lernesto.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=18432

di Alessandro Leoni

Il nuovo sanguinoso attacco subito dai militari italiani in Afghanistan ripropone, drammaticamente, la questione della subalternità dell’Italia agli interessi, per giunta contingenti, degli USA !

Infatti al di là della retorica della “lotta per la democrazia” nella sua ultima versione di “lotta al terrorismo” l’Italia non ha nessuna motivazione plausibile, legittima per tenere oltre 3.000 suoi militari a migliaia di chilometri dalle nostre frontiere nazionali.

L’unica vera motivazione è la vocazione servile della, intera, classe dirigente del nostro paese. Del resto il fallimento dell’operazione multinazionale in Afghanistan, strettamente collegata al disastro iracheno, è ormai riconosciuto da tutti gli osservatori più seri ed accreditati, compresi molti ufficiali comandanti nordamericani e britannici.

La definizione di una strategia d’uscita dalla trappola afghana s’impone ! Così come s’impone la ricerca effettiva di una soluzione politica del conflitto che ponendo fine all’occupazione militare straniera, perché di questo si tratta, avvii il processo di pace e stabilizzazione del paese coinvolgendo i reali soggetti in campo e cioè dai così detti Talebani (…ormai molto differenziati politicamente al proprio interno… !) alle superstiti forze laiche (“AYENDA”, ecc…), ai paesi confinanti, soprattutto Iran e Pakistan, senza scordarsi dell’ India e della Cina.

Solo in questo quadro, in questa logica, l’Italia e l’Europa potrebbero dare un effettivo contributo alla soluzione della presente questione afghana.

Kabul, cordoglio alle famiglie dei soldati italiani. Ritirare subito le truppe

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se
Alle famiglie delle vittime dell'attentato che ha subito un mezzo militare dell'Esercito italiano a Kabul va tutta alla nostra piena solidarietà, il nostro profondo cordoglio e un abbraccio forte, però non possiamo esimerci dal notare come la presenza del contingente militare italiano in Afghanistan è frutto e figlia di una scelta politica e strategica, oltre che militare, assurda e sbagliata.
Le truppe italiane vanno ritirate subito. Peraltro, anche la giustificazione della loro presenza con la necessità di garantire lo svoglimennto di elezioni libere e democratiche, in Afghanistan, è stata del tutto vana e inutile, come dimostrano ed hanno denunciato i colossali brogli subiti dalle opposizioni al governo Karzai, denunce fatte da tutti gli osservatori internazionali, da quelli dell'Onu a quelli dell'Unione Europea. Il governo karzai è un governo fantoccio, succube alla politica statunitense, e odiato dai suoi stessi cittadini.
L'amministrazione Obama, se vuole davvero dare il segno del cambiamento, dall'era Bush, anche in politica estera, sgomberi l'Afghanistan dalle sue truppe, convinca gli alleati occidentali a fare lo stesso e garantisca all'Onu la possibilità di dare il via a una vera, seria e reale conferenza di pace, che va fatta con tutti, anche con i nemici talebani. L'Italia assecondi questo progetto, e torni ad avere un filo di credibilità internazionale, ordinando l'immediato rientro a casa dei nostri soldati.

mercoledì 16 settembre 2009

Guagliardi (Prc): "Il Pd non coinvolga il Prc"

Per favore non coinvolgete Rifondazione comunista, né il segretario nazionale Paolo Ferrero, nel dibattito interno al Congresso del Partito democratico in chiave anti-Loiero". A sostenerlo è Damiano Guagliardi, assessore regionale al Turismo e esponente del Prc. "Dall'ultimo Comitato politico nazionale - ha aggiunto - il Prc ha una gestione unitaria e con questo atto ci si avvia verso una gestione unitaria anche del Partito Calabrese, all'interno del quale non ci saranno più Prc di Ferrero, o di Grassi, o di Bellotti e così via. Ci sarà un Partito che discuterà anche animatamente sulle prospettive, ma che, infine, democraticamente ed autorevolmente prenderà la sua decisione. E nella discussione entreranno in ballo le scelte dello scorso anno rispetto al rapporto con quel centrosinistra e la volontà di impedire ad ogni costo che questa Regione venga consegnata alle destre". "Discuteremo - ha sostenuto Guagliardi - di sanità, di sviluppo, di politiche sociali, di politiche del lavoro e in particolare anche della nostra esperienza di gestione di uno dei segmenti più importanti delle attività produttive calabresi: il turismo e i beni culturali. Giudicheremo complessivamente l'esperienza Loiero e dell'intero centrosinistra di questa legislatura e non ci faremo condizionare dai congressi o dalle faide interne del Partito Democratico". "Comprendiamo - ha proseguito - lo sforzo e il travaglio che questa nuova formazione politica sta vivendo, ma non vogliamo essere corresponsabili della follia di qualche suo componente che preferirebbe cedere il governo regionale alle destre piuttosto che governare con Loiero. Allora mi chiedo: ci sono le condizioni in Calabria per battere la destra e il Pdl che tutti conosciamo? Ci sono le condizioni dopo cinque anni di attacchi continui alla Calabria e non solo al presidente Loiero per ravvivare l'entusiasmo e la speranza di un nuovo corso? Ci sono aspetti positivi di questa esperienza regionale che possano indurci a rimetterci insieme e a rafforzarci per costruire un progetto e un programma su cui continuare? Queste sono le questioni in campo, non Loiero, se vogliamo vincere ancora. Ma si avverte il senso dell'autodistruzione e della volontà lucida di rompere e chiudere ogni possibilità di dialogo". "Mi si dica - ha concluso Guagliardi - chi ha la certezza dentro il Partito Democratico che qualora lo scontro tra caimani ed alligatori finisca con una strage collettiva, Rifondazione Comunista sia disponibile ad una alleanza con il coccodrillo che si tinge di rosso e di sinistrismo? Per favore, per la seconda volta, non coinvolgete Rifondazione Comunista nelle paludi del Partito Democratico".

lunedì 14 settembre 2009

Il Prc continua nella sua lotta.....

Roma, 14 set. - (Adnkronos) - Oggi pomeriggio "assalto sonoro" davanti al ministero dell'Istruzione di viale Trastevere, a Roma, organizzato dai Giovani comunisti del Prc, dalla Fgci del Pdci e dalle "Brigate di solidarieta' attiva per protestare contro i tagli decisi dalla Gelmini". Lo annunciano Eleonora Forenza, segreteria nazionale Prc e Fabio de Nardis, responsabile Universita' e Ricerca Prc, che affermano: "Rifondazione Comunista e' a fianco degli insegnanti e dei ricercatori precari e li sostiene in tutte le iniziative di mobilitazione che in questi giorni e nei giorni a venire si realizzeranno nelle scuole, nelle piazze e nelle universita' di tutta Italia. Siamo stufi delle menzogne della ministra Gelmini e del governo Berlusconi e - promettono - lavoreremo per scaldare l'autunno".

NAVE AFFONDATA: PRESIDENTE ANTIMAFIA CALABRIA,INTERESSI OSCURI

"Vent'anni di inchieste e morti sospette non erano bastati a condurre alla verita'. Troppi intrecci inconfessabili, troppi interessi oscuri avevano circondato la brutta storia delle "navi a perdere", rimasta solo un'inquietante ipotesi investigativa fino alla recente scoperta del relitto affondato nel Tirreno cosentino. Oggi, forti della prima, drammatica conferma, e' arrivato il momento di scoperchiare tutto il nauseabondo calderone in cui gli interessi delle cosche della 'ndrangheta si sarebbero mescolati con quelli di faccendieri internazionali e servizi segreti: lo impongono il diritto alla salute dei calabresi e il diritto alla salvaguardia di una terra trasformata in pattumiera radioattiva". E' quanto dichiara il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale e presidente della Commissione regionale antimafia Nino De Gaetano, che esprime "seria preoccupazione" per lo scenario emerso finora dall'inchiesta condotta dalla Procura di Paola. "La forte contaminazione radioattiva registrata dai tecnici dell'Arpacal e dai carabinieri del Noe lungo il greto del fiume Olivo, tra i comuni di Serra D'Aiello, Aiello Calabro, Amantea e San Pietro in Amantea, - spiega - ha riacceso i riflettori giudiziari sulla misteriosa vicenda della motonave Jolly Rosso, arenata ad Amantea il 14 dicembre 1990 e al centro, insieme con altre carrette del mare, di una serie di inchieste su un presunto traffico internazionale di rifiuti radioattivi. Oggi, con la scoperta del mercantile adagiato con la stiva squarciata sul fondale al largo di Cetraro, proprio nel punto indicato dal pentito Francesco Fonti, la "leggenda" delle navi affondate con rifiuti tossici e pericolosi acquista innegabile consistenza".

lunedì 7 settembre 2009

Chavez al Festival di Venezia con Oliver Stone: Bienvenidos Presidente!




Passerella trionfale, applausi scroscianti e standing ovation: per il presidente del Venezuela Hugo Chavez è stato un trionfo il suo passaggio alla Mostra del cinema di Venezia per presentare il film di Oliver Stone a lui dedicato South of The Border. Dopo il photocall sul red carpet, Chavez con accanto Stone, lo scrittore Tariq Ali e una folta delegazione, si è soffermato a parlare con il presidente della Biennale Paolo Baratta e il direttore della Mostra del cinema Marco Muller. Poi è entrato con la platea tutta in piedi ad applaudirlo lungamente. C'erano tra gli altri il segretario del Prc Paolo Ferrero e il giornalista Gianni Minà con cui Chavez si è fermato per alcuni minuti.

http://news.cinecitta.com/news.asp?id=29584

domenica 6 settembre 2009

CALABRIA: PRC, SOLIDARIETA' A PRECARI SCUOLA

mercoledì 15 luglio 2009

Pensioni, equiparare l'età pensionistica donne-uomini è inaccettabile

mercoledì 15 luglio 2009

Idea di Tremonti ulteriore porcheria

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se

Il governo Berlusconi prosegue nella sua linea di far pagare la crisi ai lavoratori e nello specifico alle lavoratrici. La proposta di aumentare l’età pensionistica per le donne, comporta, oltre al danno, la beffa. Il danno perché sulle spalle delle donne pesa già un enorme lavoro domestico che si somma al lavoro salariato.

La beffa perché tutto questo viene fatto in nome dell’eguaglianza, come se fare l’eguaglianza tra diseguali non fosse la peggiore ingiustizia che si
può commettere.
Invitiamo le donne e le organizzazioni sindacali a mobilitarsi contro questa ulteriore porcheria escogitata dal ministro all'Economia e dal governo delle destre.


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Ufficio stampa Prc-SE

martedì 14 luglio 2009

Diamo visibilità all'Honduras per evitare carneficine!


Segui la diretta su Telesurtv.net

L'Appello contro la repressione in Honduras e i primi firmatari

Per firmare: appellohonduras@libero.itIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

La situazione in Honduras sta precipitando. Gli squadroni della morte sono in azione. “Siamo in una situazione peggiore di quella vissuta negli anni ‘80, quando i militari, che fanno parte del Governo golpista, fecero sparire un grande numero di honduregni”, ha detto Hugo Maldonado, presidente del Comitato dei diritti umani a san Pedro Sula, denunciando che, attorno alla sua casa e a quella di altri dirigenti, girano pericolosi individui armati.

Stessa denuncia da parte di P.T., una cooperante europea che teme nel rivelare il suo nome, e che era presente alla grande manifestazione in attesa del Presidente legittimo Manuel Zelaya. L'aereo con Mel Zelaya e con il presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, non ha potuto atterrare perché i golpisti hanno messo camion militari sulla pista e per la minaccia di essere abbattuto. Dopo aver sorvolato l'aeroporto, ha dovuto dirigersi fuori dal Paese.

P.T., che è in clandestinità e cambia casa ogni due giorni per motivi di sicurezza, ha visto ammazzare sotto i suoi occhi il diciannovenne che manifestava con altri in un corteo allegro e pacifico. Ieri sera, attraverso la rete giungevano richieste di aiuto internazionale, come quella di Juan Ramon, che era all'aeroporto e invocava l'invio delle Forze Onu. Anche Rigoberta Menchù, Nobel per la pace, è seriamente preoccupata soprattutto per chi si occupa di diritti umani che sta raccogliendo testimonianze sulle illegalità, le minacce, le intimidazioni e le vessazioni perpetrate dai golpisti. Questi volontari “sono i più indifesi, perché non hanno un luogo dove proteggersi, neppure in Chiesa”, ha dichiarato. E' più che mai necessaria un’attenzione politica e mediatica internazionale per evitare che l'Honduras diventi quel Cile o quell’Argentina che oggi ricordiamo con orrore.

Tutte le forze progressiste dell’America Latina hanno denunciano il colpo di stato come un atto della destra reazionaria, che mira alla soppressione della libertà del popolo honduregno di potersi esprimere nelle urne elettorali per l´approvazione di una nuova Costituzione e di continuare con l´esperienza democratica iniziata con l´elezione del Presidente Zelaya.

Di fronte al vergognoso comportamento delle televisioni pubbliche che in questi giorni hanno tessuto le lodi del neodittatore Micheletti, invitiamo radio, tivù, giornali e siti internet a dare la massima visibilità a quanto accade in Honduras a causa del comportamento criminale dell'esercito golpista.

Invitiamo tutte le personalità e le forze democratiche ad aderire e diffondere il presente appello.

Per adesioni: appellohonduras@libero.itIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Primi firmatari


Michele Giorgio, giornalista de Il Manifesto
Dino Greco, direttore di Liberazione
Manuela Palermi, direttora de La Rinascita, già Parlamentare
Paolo Serventi Longhi, direttore di Rassegna Sindacale
Sergio Cararo, direttore di Contropiano
Fortunata Dell’Orzo, direttrice di Barilive.it
Manlio Dinucci, giornalista
Ada Donno, giornalista, presidente AWMR (Donne della Regione Mediterranea)
Fosco Giannini, direttore de l’Ernesto, già Parlamentare
Angela Lano, direttora dell'agenzia stampa Infopal.it
Maurizio Musolino, scrittore, giornalista de La Rinascita della Sinistra
Alfio Nicotra, giornalista, responsabile Dipartimento Pace e movimenti Prc
Grazia Paoletti, giornalista pubblicista, economista, docente universitaria, SPI CGIL
Marco Santopadre, direttore di Radio Città Aperta
Bruno Steri, direttore di Essere Comunisti, già Parlamentare
Jacopo Venier, direttore di Pdci Tv, segreteria nazionale PdCI, già Parlamentare
Marilisa Verti, direttora di El Moncada
Giuseppe Zambon, editore
Bianca Bracci Torsi, partigiana, responsabile Dipartimento Antifascismo Prc
Giorgio Salamanna, partigiano, presidente dell’ANPI di Bari
Maurizio Nocera, scrittore, presidente ANPI di Lecce
Dario Venegoni, giornalista, presidente dell'ANED (Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) di Milano
Fabio Amato, responsabile Dipartimento Esteri Prc
Ennio Antonini, presidenza Centro Gramsci
Giuseppe Aragno, storico
Alberto Burgio, docente di Storia della Filosofia Università di Bologna, già Parlamentare
Pietro Calabrese, pittore, architetto
Gennaro Carotenuto, storico
Giuseppe Casarrubea, storico
Vittorio Delfino Pesce, antropologo, docente dell’Università di Bari
Veniero Gaggio, anticonsumista residente in El Salvador
Haidi Gaggio Giuliani, Partito della Rifondazione comunista
Mario Geymonat, latinista, docente dell’Università Ca' Foscari Venezia
Mauro Gemma, responsabile Comm. internazionale Federazione Torino del PRC
Milena Fiore, Cgil Bari
Andrea Genovali, vice responsabile esteri PdCI
Vladimiro Giacchè, economista
Diana Höbel, attrice
Alexander Höbel, storico
Guido Liguori, International Gramsci Society Italia
Domenico Losurdo, filosofo e docente dell’Università di Urbino
Enrico Maria Massucci, storico
Francesco Maringiò, Responsabile Dipartimento Solidarietà Internazionale Prc
Sergio Marinoni, presidente dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
Simone Oggionni, direzione nazionale Prc, direttore www.esserecomunisti.it
Nico Perrone, storico, docente Università di Bari
Vito Francesco Polcaro, INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica)
Loredana Savino, cantante
Sergio Sozzi, architetto

Associazione Punto Critico

giovedì 2 luglio 2009

Ferrero: Viareggio, vertici Fs si dimettano, De Angelis venga riassunto. Pieno appoggio a sciopero del 7 luglio

2.7.09 - Ferrero: Viareggio, vertici Fs si dimettano, De Angelis venga riassunto. Pieno appoggio a sciopero del 7 luglio
giovedì 02 luglio 2009

http://home.rifondazione.it/xisttest/content/view/6190/455/


Dichiairazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc-Se

Rifondazione comunista dà il suo pieno appoggio per la riuscita dello sciopero indetto dal sindacalismo di base per il 7 luglio nel comparto Ferroviie e trasporti perché è del tutto evidente la piena responsabilità dell'azienda Fs e del governonel tragico incidente di Viareggio: i controlli, la messa in sicurezza e la manutenzione spettavano infatti a loro.
Chiediamo contestestualmente alle dimissioni del presidente e dell'ad di Fs che l'azienda reintegri immediatamente nel suo posto di lavoro il macchinista Dante de Angelis, licenziato dalle Ferrovie dello Stato qualche mese fa proprio perché aveva osato mettere in evidenza e denunciare pubblicamente e con coraggio le mancanze e i difetti della sicurezza nelle Ferrovie dello Stato italiane.
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Ufficio stampa Prc-SE

Ferrero: sicurezza, governo dell'insicurezza vara norme odiose. Contro di esse ci batteremo in modo, disobbedienza civile compresa

2.7.09 - Ferrero: sicurezza, governo dell'insicurezza vara norme odiose. Contro di esse ci batteremo in modo, disobbedienza civile compresa

giovedì 02 luglio 2009

http://home.rifondazione.it/xisttest/content/view/6188/455/

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se
Il governo dell'insicurezza ferroviaria e stradale, quella stessa insicurezza, incapacità di gestire le reti e malfunzionamenti dolosi che è alla base della tragedia di Viareggio, ha varato oggi - naturalmente a colpi di fiducia - definitivamente il cosiddetto "pacchetto sicurezza", norme odiose e contestate da settori amplissimi della società civile, dai medici ospedalieri ad Amnesty International, dalla Chiesa cattolica come dall'Onu, che non faranno altro che aumentare il numero dei clandestini presenti nel nostro Paese, il lavoro schiavistico e il lavoro nero.

Contro tali norme ci batteremo in ogni modo e in ogni luogo, a partire dai territori in quanto si tratta di una legge palesemente incostituzionale e che si basa su veri e propri orrori giuridici, dalle "ronde", che demoliscono lo Stato di diritto per tutti i cittadini, al reato di immigrazione clandestina che rompre il principio di eguaglianza previsto dall'articolo 3 della Costituzione.

Reagiremo con forza subito contro questo pacchetto sicurezza, e partire dai territori, organizzando la disobbedienza civile a tali norme, organizzando osservatori e nuclei di difesa legale per cittadini extracomunitari e non, denunciando l'iniquità di queste norme alla Corte costituzionale e alle corti penali internazionali, visto che tali norme ledono tutte le convenzioni internazionali firmate dall'Italia.

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Ufficio stampa Prc-SE