martedì 24 novembre 2009

Il circolo aderisce alla manifestazione del 28 novembre



LA CGIL IN LOTTA CON LA CALABRIA CHE NON SI RASSEGNA

E’ un’analisi a 360 gradi dei bisogni della Calabria quella che la Cgil propone all’attenzione del Governo centrale attraverso la manifestazione regionale che si svolgerà a Cosenza il prossimo 28 novembre. In sei punti cruciali si sintetizza la richiesta sulla necessità di fare uscire la realtà calabrese dalle serie problematiche che ne attanagliano lo sviluppo, per giungere a un tavolo nazionale che ponga delle precise priorità di intervento. Mentre l’esecutivo berlusconiano nega la crisi e presenta una Finanziaria 2010 inadeguata, andando così a penalizzare ulteriormente le aree depresse del Mezzogiorno, i numeri che riguardano la crescita territoriale cadono a picco su tutti i fronti: negli ultimi quindici anni ogni lavoratore dipendente ha lasciato al fisco 6.738 euro cumulati. Nel 2007, rispetto al salario netto medio mensile, rilevato da un’indagine dell’IRES-CGIL, un lavoratore del Sud ha guadagnato il 13,4% in meno. In particolare in Calabria, si registra una diminuzione di 27mila occupati nel rapporto tra II° trimestre 2008-2009, oltre che 35mila posti di lavoro a rischio entro l’anno, il 26% di manodopera irregolare ed il 12,6% di disoccupazione. E’ dunque sempre più urgente l’esigenza di dare una sferzata allo stato delle cose. Il rilancio, secondo i punti principali individuati dalla Cgil, passa quindi, in cima alla scala delle priorità, dalla riqualificazione e dalla bonifica di un territorio martoriato dal dissesto idrogeologico da contrastare con un’azione politica attenta e mirata. La Calabria necessita inoltre di un piano strutturale per il lavoro, che per troppi giovani e donne rimane tutt’oggi un diritto negato. Al Governo si chiede un investimento strutturale per sostenere la Regione e le istituzioni locali nell’azione di stabilizzazione definitiva dei lavoratori LSU LPU rimasti nel bacino. Così come si avanzano proposte di tutela per gli stessi diritti negati di migliaia di immigrati extracomunitari e comunitari che vivono in Calabria. Va affermata una rete di servizi per promuovere un quadro nazionale di politiche attive del lavoro e di sostegno alla permanenza nel mercato. S’impone in questa direzione una riforma organica degli ammortizzatori sociali per affrontare le problematiche poste dalle zone del lavoro precario, del lavoro irregolare ed i lavori marginali che trovano specifica diffusione in Calabria. Il terzo punto sul quale la mobilitazione del 28 vuole porre l’accento, è relativo alle infrastrutture quali l’autostrada, le superstrade, la portualità, l’aeroportualità, la rete ferroviaria, l’alta capacità e via discorrendo. Al Governo viene chiesto di assicurare le risorse essenziali per definire un piano urgente di costruzione, ammodernamento e riqualificazione delle reti idriche. La drammatica emergenza ambientale riconducibile all’allarme circa la presenza delle “navi dei veleni” ha inferto un colpo durissimo alla già provata industria turistica. L’attivazione di un tavolo nazionale sul turismo calabrese, in tal senso, è fondamentale. Il quarto argomento che sarà privilegiato nella manifestazione regionale riguarda le politiche socio-sanitarie, per poi arrivare alle Università e al diritto allo studio, fino alla legalità ed alla sicurezza.

E’ forte la necessità di una svolta radicale: per il rilancio dell’economia, per il lavoro, per i diritti e per la tutela del reddito, la Cgil avvia un percorso sulla drammatica economia della nostra regione, rivendicando di affrontare in maniera operativa le criticità della Calabria.

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