Nel sessantesimo anniversario dell'eccidio dei contadini da parte della Polizia interviene l'esponente del Pdci: «Oggi come allora lavoratori chiamati alla lotta»
29/10/2009 «La strage di Melissa del 29 ottobre 1949 parla anche dell’oggi». È quanto afferma, in una nota, Michelangelo Tripodi, responsabile Mezzogiorno del Pdci – Federazione della Sinistra. «Questo a testimonianza – prosegue Tripodi – del momento drammatico che i lavoratori meridionali vivono a 60 anni di distanza da quell'avvenimento, che vide i braccianti e le loro famiglie occupare un fondo incolto di proprietà del barone Filingieri, in contrada Fragalà, allora in provincia di Catanzaro e oggi di Crotone, e a cui le forze dell’ordine risposero uccidendo tre persone: un giovane di 17 anni, una ragazza di 25 e un uomo di 33». «Melissa – sostiene Tripodi – è un ricordo ancora vivo. Il Sud ed i suoi lavoratori, proprio come allora, sono chiamati ad una nuova lotta di resistenza e di emancipazione, di rivendicazione e di giustizia sociale. Così come Melissa contribuì a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori della terra, perchè spinse il Governo a promulgare, nel 1950, la legge di riforma agraria, così oggigiorno, i lavoratori del Meridione d’Italia, anche in ricordo di quella lotta, devono richiamare l’attenzione del Governo, il più antimeridionalista della storia repubblicana, ai problemi del Mezzogiorno, a dare risposte serie all’antica, sempre nuova e purtroppo mai risolta questione meridionale».
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