martedì 14 luglio 2009

Diamo visibilità all'Honduras per evitare carneficine!


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L'Appello contro la repressione in Honduras e i primi firmatari

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La situazione in Honduras sta precipitando. Gli squadroni della morte sono in azione. “Siamo in una situazione peggiore di quella vissuta negli anni ‘80, quando i militari, che fanno parte del Governo golpista, fecero sparire un grande numero di honduregni”, ha detto Hugo Maldonado, presidente del Comitato dei diritti umani a san Pedro Sula, denunciando che, attorno alla sua casa e a quella di altri dirigenti, girano pericolosi individui armati.

Stessa denuncia da parte di P.T., una cooperante europea che teme nel rivelare il suo nome, e che era presente alla grande manifestazione in attesa del Presidente legittimo Manuel Zelaya. L'aereo con Mel Zelaya e con il presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, non ha potuto atterrare perché i golpisti hanno messo camion militari sulla pista e per la minaccia di essere abbattuto. Dopo aver sorvolato l'aeroporto, ha dovuto dirigersi fuori dal Paese.

P.T., che è in clandestinità e cambia casa ogni due giorni per motivi di sicurezza, ha visto ammazzare sotto i suoi occhi il diciannovenne che manifestava con altri in un corteo allegro e pacifico. Ieri sera, attraverso la rete giungevano richieste di aiuto internazionale, come quella di Juan Ramon, che era all'aeroporto e invocava l'invio delle Forze Onu. Anche Rigoberta Menchù, Nobel per la pace, è seriamente preoccupata soprattutto per chi si occupa di diritti umani che sta raccogliendo testimonianze sulle illegalità, le minacce, le intimidazioni e le vessazioni perpetrate dai golpisti. Questi volontari “sono i più indifesi, perché non hanno un luogo dove proteggersi, neppure in Chiesa”, ha dichiarato. E' più che mai necessaria un’attenzione politica e mediatica internazionale per evitare che l'Honduras diventi quel Cile o quell’Argentina che oggi ricordiamo con orrore.

Tutte le forze progressiste dell’America Latina hanno denunciano il colpo di stato come un atto della destra reazionaria, che mira alla soppressione della libertà del popolo honduregno di potersi esprimere nelle urne elettorali per l´approvazione di una nuova Costituzione e di continuare con l´esperienza democratica iniziata con l´elezione del Presidente Zelaya.

Di fronte al vergognoso comportamento delle televisioni pubbliche che in questi giorni hanno tessuto le lodi del neodittatore Micheletti, invitiamo radio, tivù, giornali e siti internet a dare la massima visibilità a quanto accade in Honduras a causa del comportamento criminale dell'esercito golpista.

Invitiamo tutte le personalità e le forze democratiche ad aderire e diffondere il presente appello.

Per adesioni: appellohonduras@libero.itIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Primi firmatari


Michele Giorgio, giornalista de Il Manifesto
Dino Greco, direttore di Liberazione
Manuela Palermi, direttora de La Rinascita, già Parlamentare
Paolo Serventi Longhi, direttore di Rassegna Sindacale
Sergio Cararo, direttore di Contropiano
Fortunata Dell’Orzo, direttrice di Barilive.it
Manlio Dinucci, giornalista
Ada Donno, giornalista, presidente AWMR (Donne della Regione Mediterranea)
Fosco Giannini, direttore de l’Ernesto, già Parlamentare
Angela Lano, direttora dell'agenzia stampa Infopal.it
Maurizio Musolino, scrittore, giornalista de La Rinascita della Sinistra
Alfio Nicotra, giornalista, responsabile Dipartimento Pace e movimenti Prc
Grazia Paoletti, giornalista pubblicista, economista, docente universitaria, SPI CGIL
Marco Santopadre, direttore di Radio Città Aperta
Bruno Steri, direttore di Essere Comunisti, già Parlamentare
Jacopo Venier, direttore di Pdci Tv, segreteria nazionale PdCI, già Parlamentare
Marilisa Verti, direttora di El Moncada
Giuseppe Zambon, editore
Bianca Bracci Torsi, partigiana, responsabile Dipartimento Antifascismo Prc
Giorgio Salamanna, partigiano, presidente dell’ANPI di Bari
Maurizio Nocera, scrittore, presidente ANPI di Lecce
Dario Venegoni, giornalista, presidente dell'ANED (Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) di Milano
Fabio Amato, responsabile Dipartimento Esteri Prc
Ennio Antonini, presidenza Centro Gramsci
Giuseppe Aragno, storico
Alberto Burgio, docente di Storia della Filosofia Università di Bologna, già Parlamentare
Pietro Calabrese, pittore, architetto
Gennaro Carotenuto, storico
Giuseppe Casarrubea, storico
Vittorio Delfino Pesce, antropologo, docente dell’Università di Bari
Veniero Gaggio, anticonsumista residente in El Salvador
Haidi Gaggio Giuliani, Partito della Rifondazione comunista
Mario Geymonat, latinista, docente dell’Università Ca' Foscari Venezia
Mauro Gemma, responsabile Comm. internazionale Federazione Torino del PRC
Milena Fiore, Cgil Bari
Andrea Genovali, vice responsabile esteri PdCI
Vladimiro Giacchè, economista
Diana Höbel, attrice
Alexander Höbel, storico
Guido Liguori, International Gramsci Society Italia
Domenico Losurdo, filosofo e docente dell’Università di Urbino
Enrico Maria Massucci, storico
Francesco Maringiò, Responsabile Dipartimento Solidarietà Internazionale Prc
Sergio Marinoni, presidente dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
Simone Oggionni, direzione nazionale Prc, direttore www.esserecomunisti.it
Nico Perrone, storico, docente Università di Bari
Vito Francesco Polcaro, INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica)
Loredana Savino, cantante
Sergio Sozzi, architetto

Associazione Punto Critico

1 commento:

  1. Il Tiempo, giornale di Bogotà, segnala che si stanno reclutando ex paramilitari, offrendo un salario di un milione e mezzo di pesos, circa 750 USD più vitto e alloggio, per andare in Honduras e porsi al servizio di facoltosi impresari per difendere le loro proprietà private.
    Sembra che il progetto sia già in stadio avanzato, un testimone indica che uno dei capi sia già stato in centroamerica con un primo gruppo e che ora stia negoziando per l'acquisto delle armi.
    Il reclutamento di un'altro gruppo si starebbe svolgendo presso la "Finca El Japon", un latifondo sequestrato ad il narcotrafficante Jairo Correa Alzate e ora, in teoria, di proprietà della Dirección Nacional de Estupefacientes.
    L'articolo in spagnolo: http://www.eltiempo.com/colombia/justicia/estarian-reclutando-ex-paramilitares-para-que-viajen-como-mercenarios-a-honduras_6086547-1

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