martedì 22 settembre 2009

Appello internazionale contro la Giornata della memoria anticomunista




http://www.lernesto.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=18437

Appello internazionale contro la Giornata della memoria anticomunista

di

su altre testate del 20/09/2009

E’ disponibile in rete l'appello per una "Lotta risoluta contro l'anticomunismo in tutte le sue espressioni", che denuncia il tentativo di equiparare il nazismo con il comunismo attuato con la proclamazione del 23 agosto quale "Giornata della Memoria anticomunista". Si può firmare all'indirizzo http://23august.kke.gr

Noi, dirigenti, militanti, amici e simpatizzanti dei Partiti comunisti e dei lavoratori,

eletti nei parlamenti, nelle amministrazioni locali, nelle direzioni dei sindacati e delle organizzazioni di massa,

denunciamo il tentativo di equiparare il nazismo con il comunismo, attraverso il tentativo di proclamare il 23 agosto quale "giornata della memoria delle loro vittime".

Questo sforzo di falsificare la storia gode del sostegno delle forze politiche che servono il capitale. Nel corso degli ultimi anni si è già manifestato in vari modi, anche attraverso risoluzioni di organismi transnazionali e di istituzioni parlamentari.

Dopo aver inizialmente rinominato il 9 maggio [1945] da "giorno della vittoria dei popoli" in "Giornata dell'Europa", per cancellare l'immagine della Bandiera Rossa che svetta sul Reichstag, queste forze perseguono ora il tentativo di equiparare le vittime con i carnefici, riferendosi al giorno in cui è stato siglato il patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop [23 agosto 1939].

- Mirano così a nascondere il carattere di classe imperialista del nazi-fascismo;

- negano che la vittoria dei popoli porti il sigillo indelebile dell'Unione Sovietica, dell'Armata Rossa e dei movimenti partigiani, in cui i comunisti erano ovunque in prima linea;

- tentano con questi sforzi di riabilitare l'imperialismo, che aveva generato il fascismo e che oggi, 20 anni dopo la controrivoluzione, continua incontrollato il massacro in tutto il mondo;

- ambiscono in questo modo a colpire politicamente e ideologicamente tutti coloro che continuano a lottare contro lo sfruttamento e l'ingiustizia di classe, che resistono al barbaro attacco contro i diritti democratici, sociali e del lavoro, scatenato nel contesto di crisi economica globale del capitalismo.

Mobilitiamoci contro il revisionismo e la falsificazione della storia;

contrastiamo qualsiasi tentativo di celebrazione anti-comunista nella data del 23 agosto;

divulghiamo la verità storica;

Difendiamo la lotta contro l'imperialismo, per un'altra società, senza guerre, disoccupazione, povertà e sfruttamento. Per il socialismo.


da http://23august.kke.gr

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

giovedì 17 settembre 2009

Per una strategia di uscita dalla trappola afgana

http://www.lernesto.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=18432

di Alessandro Leoni

Il nuovo sanguinoso attacco subito dai militari italiani in Afghanistan ripropone, drammaticamente, la questione della subalternità dell’Italia agli interessi, per giunta contingenti, degli USA !

Infatti al di là della retorica della “lotta per la democrazia” nella sua ultima versione di “lotta al terrorismo” l’Italia non ha nessuna motivazione plausibile, legittima per tenere oltre 3.000 suoi militari a migliaia di chilometri dalle nostre frontiere nazionali.

L’unica vera motivazione è la vocazione servile della, intera, classe dirigente del nostro paese. Del resto il fallimento dell’operazione multinazionale in Afghanistan, strettamente collegata al disastro iracheno, è ormai riconosciuto da tutti gli osservatori più seri ed accreditati, compresi molti ufficiali comandanti nordamericani e britannici.

La definizione di una strategia d’uscita dalla trappola afghana s’impone ! Così come s’impone la ricerca effettiva di una soluzione politica del conflitto che ponendo fine all’occupazione militare straniera, perché di questo si tratta, avvii il processo di pace e stabilizzazione del paese coinvolgendo i reali soggetti in campo e cioè dai così detti Talebani (…ormai molto differenziati politicamente al proprio interno… !) alle superstiti forze laiche (“AYENDA”, ecc…), ai paesi confinanti, soprattutto Iran e Pakistan, senza scordarsi dell’ India e della Cina.

Solo in questo quadro, in questa logica, l’Italia e l’Europa potrebbero dare un effettivo contributo alla soluzione della presente questione afghana.

Kabul, cordoglio alle famiglie dei soldati italiani. Ritirare subito le truppe

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se
Alle famiglie delle vittime dell'attentato che ha subito un mezzo militare dell'Esercito italiano a Kabul va tutta alla nostra piena solidarietà, il nostro profondo cordoglio e un abbraccio forte, però non possiamo esimerci dal notare come la presenza del contingente militare italiano in Afghanistan è frutto e figlia di una scelta politica e strategica, oltre che militare, assurda e sbagliata.
Le truppe italiane vanno ritirate subito. Peraltro, anche la giustificazione della loro presenza con la necessità di garantire lo svoglimennto di elezioni libere e democratiche, in Afghanistan, è stata del tutto vana e inutile, come dimostrano ed hanno denunciato i colossali brogli subiti dalle opposizioni al governo Karzai, denunce fatte da tutti gli osservatori internazionali, da quelli dell'Onu a quelli dell'Unione Europea. Il governo karzai è un governo fantoccio, succube alla politica statunitense, e odiato dai suoi stessi cittadini.
L'amministrazione Obama, se vuole davvero dare il segno del cambiamento, dall'era Bush, anche in politica estera, sgomberi l'Afghanistan dalle sue truppe, convinca gli alleati occidentali a fare lo stesso e garantisca all'Onu la possibilità di dare il via a una vera, seria e reale conferenza di pace, che va fatta con tutti, anche con i nemici talebani. L'Italia assecondi questo progetto, e torni ad avere un filo di credibilità internazionale, ordinando l'immediato rientro a casa dei nostri soldati.

mercoledì 16 settembre 2009

Guagliardi (Prc): "Il Pd non coinvolga il Prc"

Per favore non coinvolgete Rifondazione comunista, né il segretario nazionale Paolo Ferrero, nel dibattito interno al Congresso del Partito democratico in chiave anti-Loiero". A sostenerlo è Damiano Guagliardi, assessore regionale al Turismo e esponente del Prc. "Dall'ultimo Comitato politico nazionale - ha aggiunto - il Prc ha una gestione unitaria e con questo atto ci si avvia verso una gestione unitaria anche del Partito Calabrese, all'interno del quale non ci saranno più Prc di Ferrero, o di Grassi, o di Bellotti e così via. Ci sarà un Partito che discuterà anche animatamente sulle prospettive, ma che, infine, democraticamente ed autorevolmente prenderà la sua decisione. E nella discussione entreranno in ballo le scelte dello scorso anno rispetto al rapporto con quel centrosinistra e la volontà di impedire ad ogni costo che questa Regione venga consegnata alle destre". "Discuteremo - ha sostenuto Guagliardi - di sanità, di sviluppo, di politiche sociali, di politiche del lavoro e in particolare anche della nostra esperienza di gestione di uno dei segmenti più importanti delle attività produttive calabresi: il turismo e i beni culturali. Giudicheremo complessivamente l'esperienza Loiero e dell'intero centrosinistra di questa legislatura e non ci faremo condizionare dai congressi o dalle faide interne del Partito Democratico". "Comprendiamo - ha proseguito - lo sforzo e il travaglio che questa nuova formazione politica sta vivendo, ma non vogliamo essere corresponsabili della follia di qualche suo componente che preferirebbe cedere il governo regionale alle destre piuttosto che governare con Loiero. Allora mi chiedo: ci sono le condizioni in Calabria per battere la destra e il Pdl che tutti conosciamo? Ci sono le condizioni dopo cinque anni di attacchi continui alla Calabria e non solo al presidente Loiero per ravvivare l'entusiasmo e la speranza di un nuovo corso? Ci sono aspetti positivi di questa esperienza regionale che possano indurci a rimetterci insieme e a rafforzarci per costruire un progetto e un programma su cui continuare? Queste sono le questioni in campo, non Loiero, se vogliamo vincere ancora. Ma si avverte il senso dell'autodistruzione e della volontà lucida di rompere e chiudere ogni possibilità di dialogo". "Mi si dica - ha concluso Guagliardi - chi ha la certezza dentro il Partito Democratico che qualora lo scontro tra caimani ed alligatori finisca con una strage collettiva, Rifondazione Comunista sia disponibile ad una alleanza con il coccodrillo che si tinge di rosso e di sinistrismo? Per favore, per la seconda volta, non coinvolgete Rifondazione Comunista nelle paludi del Partito Democratico".

lunedì 14 settembre 2009

Il Prc continua nella sua lotta.....

Roma, 14 set. - (Adnkronos) - Oggi pomeriggio "assalto sonoro" davanti al ministero dell'Istruzione di viale Trastevere, a Roma, organizzato dai Giovani comunisti del Prc, dalla Fgci del Pdci e dalle "Brigate di solidarieta' attiva per protestare contro i tagli decisi dalla Gelmini". Lo annunciano Eleonora Forenza, segreteria nazionale Prc e Fabio de Nardis, responsabile Universita' e Ricerca Prc, che affermano: "Rifondazione Comunista e' a fianco degli insegnanti e dei ricercatori precari e li sostiene in tutte le iniziative di mobilitazione che in questi giorni e nei giorni a venire si realizzeranno nelle scuole, nelle piazze e nelle universita' di tutta Italia. Siamo stufi delle menzogne della ministra Gelmini e del governo Berlusconi e - promettono - lavoreremo per scaldare l'autunno".

NAVE AFFONDATA: PRESIDENTE ANTIMAFIA CALABRIA,INTERESSI OSCURI

"Vent'anni di inchieste e morti sospette non erano bastati a condurre alla verita'. Troppi intrecci inconfessabili, troppi interessi oscuri avevano circondato la brutta storia delle "navi a perdere", rimasta solo un'inquietante ipotesi investigativa fino alla recente scoperta del relitto affondato nel Tirreno cosentino. Oggi, forti della prima, drammatica conferma, e' arrivato il momento di scoperchiare tutto il nauseabondo calderone in cui gli interessi delle cosche della 'ndrangheta si sarebbero mescolati con quelli di faccendieri internazionali e servizi segreti: lo impongono il diritto alla salute dei calabresi e il diritto alla salvaguardia di una terra trasformata in pattumiera radioattiva". E' quanto dichiara il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale e presidente della Commissione regionale antimafia Nino De Gaetano, che esprime "seria preoccupazione" per lo scenario emerso finora dall'inchiesta condotta dalla Procura di Paola. "La forte contaminazione radioattiva registrata dai tecnici dell'Arpacal e dai carabinieri del Noe lungo il greto del fiume Olivo, tra i comuni di Serra D'Aiello, Aiello Calabro, Amantea e San Pietro in Amantea, - spiega - ha riacceso i riflettori giudiziari sulla misteriosa vicenda della motonave Jolly Rosso, arenata ad Amantea il 14 dicembre 1990 e al centro, insieme con altre carrette del mare, di una serie di inchieste su un presunto traffico internazionale di rifiuti radioattivi. Oggi, con la scoperta del mercantile adagiato con la stiva squarciata sul fondale al largo di Cetraro, proprio nel punto indicato dal pentito Francesco Fonti, la "leggenda" delle navi affondate con rifiuti tossici e pericolosi acquista innegabile consistenza".

lunedì 7 settembre 2009

Chavez al Festival di Venezia con Oliver Stone: Bienvenidos Presidente!




Passerella trionfale, applausi scroscianti e standing ovation: per il presidente del Venezuela Hugo Chavez è stato un trionfo il suo passaggio alla Mostra del cinema di Venezia per presentare il film di Oliver Stone a lui dedicato South of The Border. Dopo il photocall sul red carpet, Chavez con accanto Stone, lo scrittore Tariq Ali e una folta delegazione, si è soffermato a parlare con il presidente della Biennale Paolo Baratta e il direttore della Mostra del cinema Marco Muller. Poi è entrato con la platea tutta in piedi ad applaudirlo lungamente. C'erano tra gli altri il segretario del Prc Paolo Ferrero e il giornalista Gianni Minà con cui Chavez si è fermato per alcuni minuti.

http://news.cinecitta.com/news.asp?id=29584

domenica 6 settembre 2009

CALABRIA: PRC, SOLIDARIETA' A PRECARI SCUOLA