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![]() Le arance verranno distribuite a Piazza della Repubblica e a PiazzaSan Giovanni, presso due gazebo. Le arance metalmeccaniche saranno inoltre distribuite dai camion di Rifondazione Comunista e delle Brigate di Solidarietà Attiva Continua la campagna "Arancia Metalmeccanica", per il sostegno dei lavoratori Eutelia e per la promozione dell' unità e della solidarietà tra tutti i lavoratori. Guarda la sezione Prossimi appuntamenti per visualizzare indirizzi e mappe dei prossimi banchetti. Ottimo successo al debutto della campagna "Arancia MetalMeccanica", Sabato 28/11/09, in sostegno dei lavoratori Eutelia, per i circoli PRC e PDCI della tiburtina, con banchetti realizzati in vari siti del territorio. Il senso di questa iniziativa e' quello di dare un aiuto concreto ai lavoratori Eutelia da mesi senza stipendio, ma anche quello di promuovere unita' e solidarieta' tra le classi lavoratrici, nell'ottica di un blocco sociale in grado di opporsi concretamente alle politiche liberiste basate sulla speculazione economica e sullo sfruttamento di classe, a beneficio di pochissimi, e a danno di tutti gli altri. www.aranciametalmeccanica.net |
E’ un’analisi a 360 gradi dei bisogni della Calabria quella che la Cgil propone all’attenzione del Governo centrale attraverso la manifestazione regionale che si svolgerà a Cosenza il prossimo 28 novembre. In sei punti cruciali si sintetizza la richiesta sulla necessità di fare uscire la realtà calabrese dalle serie problematiche che ne attanagliano lo sviluppo, per giungere a un tavolo nazionale che ponga delle precise priorità di intervento. Mentre l’esecutivo berlusconiano nega la crisi e presenta una Finanziaria 2010 inadeguata, andando così a penalizzare ulteriormente le aree depresse del Mezzogiorno, i numeri che riguardano la crescita territoriale cadono a picco su tutti i fronti: negli ultimi quindici anni ogni lavoratore dipendente ha lasciato al fisco 6.738 euro cumulati. Nel 2007, rispetto al salario netto medio mensile, rilevato da un’indagine dell’IRES-CGIL, un lavoratore del Sud ha guadagnato il 13,4% in meno. In particolare in Calabria, si registra una diminuzione di 27mila occupati nel rapporto tra II° trimestre 2008-2009, oltre che 35mila posti di lavoro a rischio entro l’anno, il 26% di manodopera irregolare ed il 12,6% di disoccupazione. E’ dunque sempre più urgente l’esigenza di dare una sferzata allo stato delle cose. Il rilancio, secondo i punti principali individuati dalla Cgil, passa quindi, in cima alla scala delle priorità, dalla riqualificazione e dalla bonifica di un territorio martoriato dal dissesto idrogeologico da contrastare con un’azione politica attenta e mirata. La Calabria necessita inoltre di un piano strutturale per il lavoro, che per troppi giovani e donne rimane tutt’oggi un diritto negato. Al Governo si chiede un investimento strutturale per sostenere la Regione e le istituzioni locali nell’azione di stabilizzazione definitiva dei lavoratori LSU LPU rimasti nel bacino. Così come si avanzano proposte di tutela per gli stessi diritti negati di migliaia di immigrati extracomunitari e comunitari che vivono in Calabria. Va affermata una rete di servizi per promuovere un quadro nazionale di politiche attive del lavoro e di sostegno alla permanenza nel mercato. S’impone in questa direzione una riforma organica degli ammortizzatori sociali per affrontare le problematiche poste dalle zone del lavoro precario, del lavoro irregolare ed i lavori marginali che trovano specifica diffusione in Calabria. Il terzo punto sul quale la mobilitazione del 28 vuole porre l’accento, è relativo alle infrastrutture quali l’autostrada, le superstrade, la portualità, l’aeroportualità, la rete ferroviaria, l’alta capacità e via discorrendo. Al Governo viene chiesto di assicurare le risorse essenziali per definire un piano urgente di costruzione, ammodernamento e riqualificazione delle reti idriche. La drammatica emergenza ambientale riconducibile all’allarme circa la presenza delle “navi dei veleni” ha inferto un colpo durissimo alla già provata industria turistica. L’attivazione di un tavolo nazionale sul turismo calabrese, in tal senso, è fondamentale. Il quarto argomento che sarà privilegiato nella manifestazione regionale riguarda le politiche socio-sanitarie, per poi arrivare alle Università e al diritto allo studio, fino alla legalità ed alla sicurezza.
E’ forte la necessità di una svolta radicale: per il rilancio dell’economia, per il lavoro, per i diritti e per la tutela del reddito, la Cgil avvia un percorso sulla drammatica economia della nostra regione, rivendicando di affrontare in maniera operativa le criticità della Calabria.
“Scippano soldi pubblici a cose serie (infrastrutture urgenti, tutela del territorio e difesa del suolo) per destinarli all’inutile e dannoso Ponte sullo Stretto. Il Cipe, che conferma la mancanza di investitori privati, e quindi il bluff del governo, certifica una scelleratezza degna del peggior progetto ambientale della storia repubblicana, un vero monumento di regime”. Così Michelangelo Tripodi, responsabile Mezzogiorno del PdCI, commenta il via libera dato oggi dal Cipe alla fase di progettazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
![]() In piazza, tutti insieme, il 5 dicembre prossimo contro la politica del Governo e per chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio. È la richiesta che Antonio Di Pietro e Paolo Ferrero rivolgono alle forze dell’opposizione. Una richiesta annunciata all’indomani delle primarie che hanno portato alla guida del Pd Pierluigi Bersani a cui, sottolinea il leader dell’Italia dei Valori, in una conferenza stampa, «rivolgiamo una domanda a cuore aperto: partecipa anche tu perchè come per le primarie del Pd possa succedere il 5 dicembre, in una nuova ritrovata resistenza che dia una spallata» ad un governo che, sottolinea Di Pietro, continua ad esserci e ad avere una maggioranza in Parlamento «grazie ad una grande truffa politico mediatica», cioè «illudere i cittadini con promesse e propositi che non c’è intenzione di portare avanti». «La crisi economica sta determinando una sofferenza sociale sempre maggiore» sottolinea l’appello sottoscritto dal leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, e da Paolo Ferrero, come esponente del coordinamento della Federazione della sinistra alternativa. «L’aumento della precarietà, la perdita di posti di lavoro, salari e pensioni con cui si fatica ad arrivare a fine mese sono il panorama comune a tutto il Paese» si legge ancora nel documento dove si chiedono le dimissioni di Berlusconi «anche alla luce della sua manifesta indegnità morale a ricoprire l’incarico di Presidente del Consiglio». La crisi «ha picchiato duro - ha sottolineato Ferrero - il Governo Berlusconi non ha fatto nulla per uscirne. Si è occupato dei suoi fatti e delle banche. Per noi fondamentali sono i bilanci delle famiglie , i lavoratori licenziati». E ancora: questo appello a manifestare insieme è «l’appello di chi pensa che l’opposizione non possa andare avanti così. Noi diciamo svegliatevi e proponiamo a tutti una sola iniziativa» peraltro «emersa sui blog, dal basso» e che «penso vada raccolta», ha aggiunto. L’Italia dei Valori «vuole promuovere questa iniziativa comune, oggi, dell’opposizione e mi auguro , domani, dell’alternativa» all’attuale maggioranza, ha anche detto Di Pietro. «Siamo impegnati a costruire un’opposizione di massa per ripristinare la democrazia nel Paese - scrivono Di Pietro e Ferrero nel loro appello - e nei luoghi di lavoro e che obblighi il Governo a cambiare la politica economica e sociale». Appello dei leader dell'Idv e del Prc. Con una richiesta a Bersani: "Vieni anche tu. Svegliamoci e ripartiamo con una fase nuova" Di Pietro e Ferrero il 5 dicembre al 'No Berlusconi Day' di Facebook La manifestazione è stata indetta dal gruppo omonimo il 9 ottobre Di Pietro e Ferrero il 5 dicembre al 'No Berlusconi Day' di Facebook ROMA - In piazza, tutti insieme, il 5 dicembre prossimo contro la politica del governo e per chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio. E' l'appello di Antonio Di Pietro e Paolo Ferrero, che chiedono a tutte le forze dell'opposizione di partecipare al 'No Berlusconi Day', indetto da un gruppo omonimo, che il 9 ottobre ha aperto un sito su Facebook. L'adesione di Di Pietro e Ferrero viene annunciata all'indomani delle primarie che hanno portato alla guida del Pd Pierluigi Bersani al quale, sottolinea il leader dell'Italia dei Valori, in una conferenza stampa, "rivolgiamo una domanda a cuore aperto: partecipa anche tu". "Non chiediamo a nessuno di accodarsi e non abbiamo aspettato le primarie - precisa Ferrero - crediamo che questa sia un'opportunità per le opposizioni di ritrovarsi insieme, il nostro quindi è un invito al Pd a cogliere questa occasione. Non credo che i tre milioni di elettori abbiano votato alle primarie solo per scegliere il segretario, c'è voglia di partecipazione, perciò proviamo insieme a costruire un'opposizione. Svegliamoci e ripartiamo con una fase nuova". Di Pietro attacca duramente il premier: "E' al governo solo grazie a una truffa mediatica" e il suo governo sta attuando azioni "tipiche di un regime, il solo modo democratico per fermarlo è informare i cittadini. Condivido il compagno Ferrero: serve più opposizione". Questa manifestazione, spiega ancora il leader dell'Idv, "non è nè di destra nè di sinistra, è un'iniziativa di persone per bene che hanno a cuore le sorti del paese". "Chiediamo le dimissioni di Berlusconi - conclude l'appello sottoscritto dai due leader - anche alla luce della sua manifesta indegnità morale a ricoprire l'incarico di presidente del Consiglio Ufficio stampa Prc-SE |
Metalmeccanici in sciopero da Chieti e Cassino a Torino
di Alice Cason
su il manifesto del 20/10/2009
«Se guardi il tg, è ovvio tu ti chieda come mai 'sti metalmeccanici, in un momento di crisi nera, protestano nonostante i 110 euro in più in busta paga - commenta Antonio Teti, delegato Fiom alla Sevel di Atessa (Chieti) - Se invece vai a guardare come stanno le cose, scopri ad esempio che per i lavoratori di terzo livello, come noi, l'aumento si riduce a 20 euro lordi all'anno. Cinque pacchetti di sigarette». Durante le tante mobilitazioni che nei giorni scorsi hanno toccato aziende diverse un pò in tutta Italia, i delegati della Fiom hanno colto l'occasione per spiegare ai lavoratori il nuovo contratto dei metalmeccanici, firmato lo scorso giovedì solo da Fim, Uilm e Federmeccanica. «I lavoratori ora stanno soffrendo - continua Teti, amareggiato per il silenzio dei media - per cui le domande più frequenti riguardano il salario». E le spiegazioni non possono che farli arrabbiare, come dice Marco di Rocco, della Fiom di Chieti. È d'accordo Giorgio Airaudo, segretario Fiom di Torino: «C'è molta indignazione tra i lavoratori, che non a caso hanno scelto di scioperare anche se per molti di loro, in cassa integrazione, è difficile».
La Fiom-Cgil chiede che a tutti i lavoratori sia data la possibilità di valutare l'accordo del 15 ottobre. Il comitato centrale della categoria ne parlerà oggi, per decidere come proseguire la lotta. Naturalmente Fim e Uilm sono contrarie all'idea del referendum aperto a tutti. A Torino, addirittura, la Fim avrebbe proposto una doppia votazione, una «valida» per i suoi iscritti e l'altra che non conta, per i non iscritti. «Una specie di apartheid del voto - commenta Airaudo - e una grande contraddizione: proprio nella settimana nella quale siamo chiamati a scegliere il capo dell'opposizione, nelle fabbriche non possiamo decidere del nostro contratto di lavoro».
Non sono solo i lavoratori della Fiom a essere arrabbiati. Dice Anna Maria Pulichino, delegata dello stabilimento torinese di Alenia Spazio, dove ieri un terzo dei dipendenti (perlopiù impiegati, tecnici e ingegneri) si è fermato per due ore: «Durante lo sciopero, persone iscritte alla Fim e alla Uilm mi si sono avvicinate, dicendomi penso che perderanno la mia tessera, proprio così. Del resto, la maggioranza dei lavoratori trova inaccettabile che una minoranza decida da sola per tutti quanti». Dalla Sevel, anche Antonio Teti ha parlato con colleghi delusi iscritti agli altri sindacati: «Non gli va bene che il sindacato cambi pelle». Per questo anche alla Sevel di Atessa, che produce furgoni Ducato per la Fiat in una Val di Sangro già affaticata dalla crisi, lo sciopero ieri ha avuto successo: due ore in mattinata, per il primo turno, e due nel tardo pomeriggio per il secondo. «Siamo rimasti dentro l'azienda, anzichè trovarci all'esterno con le altre fabbriche dell'indotto - racconta Antonio - perchè qui c'è un tempo da Siberia. Ma siamo soddisfatti. Ora dobbiamo riuscire a coordinare tutte le mobilitazioni».
La speranza è che oggi al comitato centrale si riesca a fare tesoro delle iniziative spontanee di questi giorni. Che sono tante. Alla Fiat di Cassino il primo giorno di lavoro, dopo la cassa integrazione, si è trasformato in uno sciopero spontaneo. A Torino, i lavoratori di Mirafiori si sono fermati. Come anche quelli della Siemens e dell'Ilva a Genova, di Alstom e Marcegaglia (l'azienda del presidente della Confindustria) in Lombardia. In Emilia Romagna, ci sono stati scioperi in varie aziende a Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna. A Massa Carrara si è fermato il Nuovo Pignone, a Pisa la Continental. In Umbria, la ThyssenKrupp (compreso l'indotto), in Abruzzo, la Sevel e a Napoli la Whirplool.
Appello internazionale contro la Giornata della memoria anticomunista
di
su altre testate del 20/09/2009
E’ disponibile in rete l'appello per una "Lotta risoluta contro l'anticomunismo in tutte le sue espressioni", che denuncia il tentativo di equiparare il nazismo con il comunismo attuato con la proclamazione del 23 agosto quale "Giornata della Memoria anticomunista". Si può firmare all'indirizzo http://23august.kke.gr
Noi, dirigenti, militanti, amici e simpatizzanti dei Partiti comunisti e dei lavoratori,
eletti nei parlamenti, nelle amministrazioni locali, nelle direzioni dei sindacati e delle organizzazioni di massa,
denunciamo il tentativo di equiparare il nazismo con il comunismo, attraverso il tentativo di proclamare il 23 agosto quale "giornata della memoria delle loro vittime".
Questo sforzo di falsificare la storia gode del sostegno delle forze politiche che servono il capitale. Nel corso degli ultimi anni si è già manifestato in vari modi, anche attraverso risoluzioni di organismi transnazionali e di istituzioni parlamentari.
Dopo aver inizialmente rinominato il 9 maggio [1945] da "giorno della vittoria dei popoli" in "Giornata dell'Europa", per cancellare l'immagine della Bandiera Rossa che svetta sul Reichstag, queste forze perseguono ora il tentativo di equiparare le vittime con i carnefici, riferendosi al giorno in cui è stato siglato il patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop [23 agosto 1939].
- Mirano così a nascondere il carattere di classe imperialista del nazi-fascismo;
- negano che la vittoria dei popoli porti il sigillo indelebile dell'Unione Sovietica, dell'Armata Rossa e dei movimenti partigiani, in cui i comunisti erano ovunque in prima linea;
- tentano con questi sforzi di riabilitare l'imperialismo, che aveva generato il fascismo e che oggi, 20 anni dopo la controrivoluzione, continua incontrollato il massacro in tutto il mondo;
- ambiscono in questo modo a colpire politicamente e ideologicamente tutti coloro che continuano a lottare contro lo sfruttamento e l'ingiustizia di classe, che resistono al barbaro attacco contro i diritti democratici, sociali e del lavoro, scatenato nel contesto di crisi economica globale del capitalismo.
Mobilitiamoci contro il revisionismo e la falsificazione della storia;
contrastiamo qualsiasi tentativo di celebrazione anti-comunista nella data del 23 agosto;
divulghiamo la verità storica;
Difendiamo la lotta contro l'imperialismo, per un'altra società, senza guerre, disoccupazione, povertà e sfruttamento. Per il socialismo.
da http://23august.kke.gr
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
di Alessandro Leoni
Il nuovo sanguinoso attacco subito dai militari italiani in Afghanistan ripropone, drammaticamente, la questione della subalternità dell’Italia agli interessi, per giunta contingenti, degli USA ! |
(ASCA) - Catanzaro, 4 set - ''La controriforma Gelmini prevede un taglio di 8 miliardi di Eurouro in tre anni, di cui il 50% riguardera' il Mezzogiorno e la Calabria. Oggi, si vedono gli effetti. Questa distruzione la stanno pagando sulla propria pelle gli insegnanti ed il personale Ata precari''. Lo si legge in nuna nota del Prc calabrese. |
mercoledì 15 luglio 2009 | |
Idea di Tremonti ulteriore porcheria Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se Il governo Berlusconi prosegue nella sua linea di far pagare la crisi ai lavoratori e nello specifico alle lavoratrici. La proposta di aumentare l’età pensionistica per le donne, comporta, oltre al danno, la beffa. Il danno perché sulle spalle delle donne pesa già un enorme lavoro domestico che si somma al lavoro salariato. La beffa perché tutto questo viene fatto in nome dell’eguaglianza, come se fare l’eguaglianza tra diseguali non fosse la peggiore ingiustizia che si può commettere. Invitiamo le donne e le organizzazioni sindacali a mobilitarsi contro questa ulteriore porcheria escogitata dal ministro all'Economia e dal governo delle destre. -- Ufficio stampa Prc-SE |
Segui la diretta su Telesurtv.net Per firmare: appellohonduras@libero.itIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo La situazione in Honduras sta precipitando. Gli squadroni della morte sono in azione. “Siamo in una situazione peggiore di quella vissuta negli anni ‘80, quando i militari, che fanno parte del Governo golpista, fecero sparire un grande numero di honduregni”, ha detto Hugo Maldonado, presidente del Comitato dei diritti umani a san Pedro Sula, denunciando che, attorno alla sua casa e a quella di altri dirigenti, girano pericolosi individui armati. Stessa denuncia da parte di P.T., una cooperante europea che teme nel rivelare il suo nome, e che era presente alla grande manifestazione in attesa del Presidente legittimo Manuel Zelaya. L'aereo con Mel Zelaya e con il presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, non ha potuto atterrare perché i golpisti hanno messo camion militari sulla pista e per la minaccia di essere abbattuto. Dopo aver sorvolato l'aeroporto, ha dovuto dirigersi fuori dal Paese. Tutte le forze progressiste dell’America Latina hanno denunciano il colpo di stato come un atto della destra reazionaria, che mira alla soppressione della libertà del popolo honduregno di potersi esprimere nelle urne elettorali per l´approvazione di una nuova Costituzione e di continuare con l´esperienza democratica iniziata con l´elezione del Presidente Zelaya. Di fronte al vergognoso comportamento delle televisioni pubbliche che in questi giorni hanno tessuto le lodi del neodittatore Micheletti, invitiamo radio, tivù, giornali e siti internet a dare la massima visibilità a quanto accade in Honduras a causa del comportamento criminale dell'esercito golpista. Invitiamo tutte le personalità e le forze democratiche ad aderire e diffondere il presente appello. Per adesioni: appellohonduras@libero.itIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo Primi firmatari Michele Giorgio, giornalista de Il Manifesto Dino Greco, direttore di Liberazione Manuela Palermi, direttora de La Rinascita, già Parlamentare Paolo Serventi Longhi, direttore di Rassegna Sindacale Sergio Cararo, direttore di Contropiano Fortunata Dell’Orzo, direttrice di Barilive.it Manlio Dinucci, giornalista Ada Donno, giornalista, presidente AWMR (Donne della Regione Mediterranea) Fosco Giannini, direttore de l’Ernesto, già Parlamentare Angela Lano, direttora dell'agenzia stampa Infopal.it Maurizio Musolino, scrittore, giornalista de La Rinascita della Sinistra Alfio Nicotra, giornalista, responsabile Dipartimento Pace e movimenti Prc Grazia Paoletti, giornalista pubblicista, economista, docente universitaria, SPI CGIL Marco Santopadre, direttore di Radio Città Aperta Bruno Steri, direttore di Essere Comunisti, già Parlamentare Jacopo Venier, direttore di Pdci Tv, segreteria nazionale PdCI, già Parlamentare Marilisa Verti, direttora di El Moncada Giuseppe Zambon, editore Bianca Bracci Torsi, partigiana, responsabile Dipartimento Antifascismo Prc Giorgio Salamanna, partigiano, presidente dell’ANPI di Bari Maurizio Nocera, scrittore, presidente ANPI di Lecce Dario Venegoni, giornalista, presidente dell'ANED (Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) di Milano Fabio Amato, responsabile Dipartimento Esteri Prc Ennio Antonini, presidenza Centro Gramsci Giuseppe Aragno, storico Alberto Burgio, docente di Storia della Filosofia Università di Bologna, già Parlamentare Pietro Calabrese, pittore, architetto Gennaro Carotenuto, storico Giuseppe Casarrubea, storico Vittorio Delfino Pesce, antropologo, docente dell’Università di Bari Veniero Gaggio, anticonsumista residente in El Salvador Haidi Gaggio Giuliani, Partito della Rifondazione comunista Mario Geymonat, latinista, docente dell’Università Ca' Foscari Venezia Mauro Gemma, responsabile Comm. internazionale Federazione Torino del PRC Milena Fiore, Cgil Bari Andrea Genovali, vice responsabile esteri PdCI Vladimiro Giacchè, economista Diana Höbel, attrice Alexander Höbel, storico Guido Liguori, International Gramsci Society Italia Domenico Losurdo, filosofo e docente dell’Università di Urbino Enrico Maria Massucci, storico Francesco Maringiò, Responsabile Dipartimento Solidarietà Internazionale Prc Sergio Marinoni, presidente dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba Simone Oggionni, direzione nazionale Prc, direttore www.esserecomunisti.it Nico Perrone, storico, docente Università di Bari Vito Francesco Polcaro, INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) Loredana Savino, cantante Sergio Sozzi, architetto Associazione Punto Critico |
giovedì 02 luglio 2009 http://home.rifondazione.it/xisttest/content/view/6190/455/ | |
Dichiairazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc-Se Rifondazione comunista dà il suo pieno appoggio per la riuscita dello sciopero indetto dal sindacalismo di base per il 7 luglio nel comparto Ferroviie e trasporti perché è del tutto evidente la piena responsabilità dell'azienda Fs e del governonel tragico incidente di Viareggio: i controlli, la messa in sicurezza e la manutenzione spettavano infatti a loro. Chiediamo contestestualmente alle dimissioni del presidente e dell'ad di Fs che l'azienda reintegri immediatamente nel suo posto di lavoro il macchinista Dante de Angelis, licenziato dalle Ferrovie dello Stato qualche mese fa proprio perché aveva osato mettere in evidenza e denunciare pubblicamente e con coraggio le mancanze e i difetti della sicurezza nelle Ferrovie dello Stato italiane. -- Ufficio stampa Prc-SE |
giovedì 02 luglio 2009 http://home.rifondazione.it/xisttest/content/view/6188/455/ | |
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se Il governo dell'insicurezza ferroviaria e stradale, quella stessa insicurezza, incapacità di gestire le reti e malfunzionamenti dolosi che è alla base della tragedia di Viareggio, ha varato oggi - naturalmente a colpi di fiducia - definitivamente il cosiddetto "pacchetto sicurezza", norme odiose e contestate da settori amplissimi della società civile, dai medici ospedalieri ad Amnesty International, dalla Chiesa cattolica come dall'Onu, che non faranno altro che aumentare il numero dei clandestini presenti nel nostro Paese, il lavoro schiavistico e il lavoro nero. Contro tali norme ci batteremo in ogni modo e in ogni luogo, a partire dai territori in quanto si tratta di una legge palesemente incostituzionale e che si basa su veri e propri orrori giuridici, dalle "ronde", che demoliscono lo Stato di diritto per tutti i cittadini, al reato di immigrazione clandestina che rompre il principio di eguaglianza previsto dall'articolo 3 della Costituzione. Reagiremo con forza subito contro questo pacchetto sicurezza, e partire dai territori, organizzando la disobbedienza civile a tali norme, organizzando osservatori e nuclei di difesa legale per cittadini extracomunitari e non, denunciando l'iniquità di queste norme alla Corte costituzionale e alle corti penali internazionali, visto che tali norme ledono tutte le convenzioni internazionali firmate dall'Italia. -- Ufficio stampa Prc-SE |