mercoledì 23 luglio 2008

I possibili scenari che potrebbero uscire da Chianciano

L’area che al prossimo congresso di Rifondazione Comunista voterà la mozione numero 2, l’area di Nichi Vendola, proprio oggi ha chiesto che a brevissimo si tenga un incontro tra i rappresentati di tutte e cinque le mozioni che saranno presenti nella fase congressuale. I Vendoliani, dalle pagine del loro sito (www.manifestoperlarifondazione.it), si dicono disposti a discutere ogni proposta che sia capace di rilanciare Rifondazione e nello stesso tempo ricostruire la Sinistra.

Tale dichiarazione, sembrerebbe un parziale riavvicinamento delle varie posizioni, e teoricamente potrebbe andare a confermare il presunto tacito accordo che Vendola avrebbe stretto con Claudio Grassi (uno dei primi firmatari della mozione 1 e nella cui area risiederebbero circa il 20% dei delegati che parteciperanno all’imminente congresso), nonostante i due interessanti a riguardo abbiano già fatto le solite smentite del caso. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, invece, Grassi sarebbe pronto a dichiararsi favorevole all’elezione di Nichi come segretario del Partito, in cambio però di avere l’assicurazione dal Governatore della Puglia che alle prossime elezioni Europee Rifondazione si presenterà col proprio simbolo, il proprio nome ed un proprio programma autonomo. La manovra di Grassi, se da un lato rischia di isolare il compagno di mozione Paolo Ferrero, dall’altro non scontenterebbe eccessivamente quest’ultimo, soprattutto per il fatto che almeno per il momento sarebbe superato il piano di “costituente della sinistra”, punto nodale del documento numero 2.

La storia politica di Grassi è molto più vicina a quella di Vendola, che non a quella dell’alleato Ferrero. Di lui Liberazione scrive: “Una volta era il delfino di Cossutta che però abbandonò nel ’98 per schierarsi con Bertinotti. Poi è andato all’opposizione perché contrario alla linea “governista” di Fausto e adesso è unito a Ferrero. Con qualche mal di pancia…” Vendola e Grassi sono nati nel PCI e quest’ultimo, proprio per la sua formazione, non vuole uscire dal congresso senza che sia stato eletto il nuovo segretario e sia stata stabilita una precisa linea politica.

Ferrero, insieme a Russo Spena, proviene invece da Democrazia Proletaria e la sua idea per Rifondazione è quella di un partito sociale fortemente radicato nei movimenti (si veda la partecipazione dell’ex Ministro della Solidarietà Sociale al No Cav Day) e autonomo dal PD. O per lo meno, da “questo” PD: lo stesso Ferrero infatti ha dichiarato che “una interlocuzione con il PD o con parti di esso potrebbe nascere qualora le sue basi fossero la costruzione dell’opposizione al Governo Berlusconi e la critica a Confindustria e al bipolarismo”. Questa posizione di fatto taglierebbe le gambe ad un possibile accordo tra Rifondazione e il Partito Democratico, proprio perché fino a quando Veltroni guiderà il partito, la critica al bipolarismo e a Confindustria non faranno parte della propria linea politica.

Le elezioni Europee, sopra citate, saranno il vero nodo del congresso di Chianciano. Volendo giocare alla “Fantapolitica”, si potrebbe tentare di immaginare i vari scenari che possono uscire dal congresso e ipotizzare quante possibilità ci sono che ognuno di essi si realizzi. Proviamo.


Scenario A – Rifondazione Comunista, con Vendola segretario e il Partito gestito in modo unitario (presenza quindi dei ferreriani e dei grassiani negli organi direttivi), si presenta da sola alle Europee, col proprio nome, simbolo e programma. La fase della Costituente della Sinistra, viene rallentate e rimandata a dopo le Europee, il cui esito in termini numerici diventa fondamentale per stabilire la prossima linea politica. In campo di politica estera si mira al rafforzamento del gruppo parlamentare della Sinistra Europea. Verdi e Sinistra Democratica vengono lasciati al loro destino (confluenza nel PD o andare da soli all’elezioni), mentre il PDCI crea un nuovo Partito Comunista, indipendente da Rifondazione, nel quale potrebbero entrare l’area dell’Ernesto (guidata da Fosco Giannini), il Partito Comunista dei Lavoratori e Sinistra Critica.
Possibilità che lo scenario risulti realistico da 1 a 10: 8


Scenario B – Vendola e la mozione numero 2, pur non avendo raggiunto la maggioranza assoluta nel congresso, rivendicano la maggioranza relativa e perciò si impongono in maniera maggioritaria negli organi del Partito. Alle altre mozioni viene riservato un ruolo marginale. Il nuovo progetto politico del PRC è l’avvio della Costituente della Sinistra, per cui nel futuro imminente Rifondazione più Sinistra Democratica ed eventualmente la minoranza dei Verdi e dei Comunisti Italiani (l’area Bellillo), si presenterebbero insieme alle Europee con un non meglio specificato nome, simbolo e programma. Per il futuro immediato, questa sorta di riproposizione di un nuovo Arcobaleno avrebbe come naturale conseguenza l’alleanza di stampo governi sta nel PD, se non addirittura la confluenza nelle sue fila, andando a formarne la corrente di sinistra. In Europa non sarebbe assurdo che i parlamentari del PRC, possano confluire nel Partito Socialista Europeo. In caso questa ipotesi risulti vera, il congresso di Chianciano sarà una lotta fratricida tra due linee politiche inconciliabili.
Possibilità che lo scenario risulti realistico da 1 a 10: 3


Scenario C – PRC e PDCI fondano un nuovo Partito Comunista. Si realizza il progetto di Oliverio Diliberto e della mozione numero 3 di Rifondazione, quella dell’Ernesto e di Giannini.
Possibilità che lo scenario risulti realistico da 1 a 10: 0



E’ opinione di chi scrive, che l’accordo tra le mozioni numero 1 e 2 alla fine ci sarà. Il progetto a breve termine in questo modo diventerebbero le Europee, mentre la costruzione di una Costituente della Sinistra sarebbe rimandata, in dipendenza del fatto se Rifondazione riuscirà o meno a riconquistare buona parte del proprio bottino elettorale smarrito lo scorso 13 e 14 Aprile. In questo modo Vendola diventerrebbe il successore di Giordano alla segreteria, mentre le altre 4 mozioni (che insieme superano il 50% dei consensi) vedrebbero accontenta la propria linea politica contraria alla Costituente di Sinistra.

Due sole cose sembrano andar contro questa risoluzione “pacifica” del congresso. La prima è il nodo alleanze, visto che ai Vendoliani non va giù il fatto di perdere per strada SD e Verdi (e forse anche la Bellillo e il suo 12 % dei Comunisti Italiani). D’altra parte un’altra Sinistra Arcobaleno è improponibile e alla fine i tanti delfini del Subcomandante Fausto dovranno arrendersi alla constatazione che non c’è altra soluzione se non quella descritta poco sopra nello scenario A.

Il secondo fattore che potrebbe andare poi a scombussolare il clima di calma che sembra essersi creato nelle ultime ore, è il vedere come Ferrero reagirà all’eventuale accordo Grassi-Vendola e quindi l’affondamento della sua idea di Partito Sociale…

Luciano Altomare

PS: potete tranquillamente copiare e incollare l'articolo, in forum e blog che siano. Solo, ricordatevi di citare l'autore... Grazie.


1 commento:

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