venerdì 3 ottobre 2008

Nessun dorma!!

nessun dorma!

Attraverso il decreto 112, convertito in legge il 6 agosto scorso, il Ministro Gelmini ha operato pesanti tagli di bilancio per le Università e ha dato facoltà agli Atenei italiani di trasformarsi in fondazioni di diritto privato. All’orizzonte si profila lo spettro concreto, inquietante, della privatizzazione e l’intero sistema scuola-università rischia di conoscere una trasformazione epocale a danno dei più deboli.

La legge 6/8/2008 prevede infatti una decurtazione, nel prossimo triennio, di circa un miliardo e 500 milioni di Euro dal fondo di finanziamento ordinario (già largamente insufficiente), che renderà impossibile il normale svolgimento della ricerca e della didattica.

Ciò che deve preoccupare ancor più fortemente noi studenti è la prospettiva di veder trasformate le università da pubbliche in private. Questa legge rappresenta un attacco violentissimo alla funzione della formazione statale con i seguenti rischi:

1. privatizzazione delle università, che rispondendo a logiche di mercato rischierebbero di essere gestite direttamente dalle lobby di affari e di potere;

2. innalzamento sproporzionato delle tasse universitarie, che provocherà una selezione preventiva e classista degli studenti, lontana da ogni criterio di merito;

3. conseguente perdita, di fatto, del diritto allo studio, sancito dalla Costituzione Repubblicana e conquistato al costo di dure lotte;

4. concreta e definitiva privazione, per i giovani appartenenti alle classi meno abbienti, di ogni possibilità e speranza di riscatto sociale.

La Legge prevede inoltre una limitazione del turnover al 20% delle unità di personale, che provocherà la scomparsa di molti saperi specialistici, la penalizzazione dei giovani ricercatori, enormi tagli di posti di lavoro con conseguenti disagi per gli studenti in termini di qualità della didattica e dei servizi.

Alla luce delle Assemblee del 24 Luglio e del 25 Settembre scorsi, la componente studentesca della Facoltà di Lettere e Filosofia ha deciso di mobilitarsi contro il Decreto Gelmini per ostacolarne l’attuazione. È un pesante attacco alla cultura e alla ricerca italiana, nei confronti del quale abbiamo il dovere di reagire con decisione e unitarietà, accantonando per un attimo le tradizionali divisioni ideologiche che ci allontanano.

Trovandoci in piena sintonia con le posizioni di docenti e ricercatori della Facoltà di Lettere e Filosofia, assieme a loro sosteniamo:

· la costituzione di un comitato di coordinamento dell’ateneo, che contribuisca alla formazione di una rete nazionale per unificare le diverse iniziative delle università italiane.

· L’informazione capillare degli studenti e delle loro famiglie sulle conseguenze del Decreto Gelmini, che comporterà un aggravio delle tasse universitarie.

· La richiesta di una convocazione straordinaria del senato accademico dell’Ateneo calabrese, affinché il medesimo si pronunci contro il Decreto, ed esorti i Senati delle altre università italiane ad assumere un’analoga posizione.

· La preparazione di ulteriori azioni di lotta, che potrebbero contemplare anche il blocco delle attività didattiche e degli esami di profitto, e forme di occupazione degli edifici dell’ ateneo.


Gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia

UNIVERSITA' della CALABRIA


  • 08 Ottobre 2008, ore 10.00 Aula FILOL. 8, ASSEMBLEA GENERALE


Simonvincenzo De Marco.

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