domenica 12 ottobre 2008

Il popolo rosso c'è ancora, successo per corteo a Roma!

- Il popolo rosso c'è ancora: un anno dopo il 20 ottobre 2007, quando scese in piazza l'ultima volta per tentare di 'spostare a sinistra' il governo Prodi, sei mesi dopo il risultato elettorale che ha cancellato tutti i partiti della Sinistra arcobaleno dal Parlamento, un lungo fiume di bandiere di Rifondazione, del Pdci, di Sinistra democratica ha riempito le strade di Roma. Per la Questura di Roma, i manifestanti (che pure hanno sfilato per oltre due ore) sarebbero stati solo ventimila. "Siamo trecentomila", hanno proclamato, eccedendo all'opposto in ottimismo, gli organizzatori dal palco di piazza della Bocca della Verità. "La manifestazione è importante - commenta più realisticamente Fausto Bertinotti, che pure ha dovuto subire personalmente qualche contestazione lungo il corteo, dopo le sue recenti dichiarazioni sul comunismo parola 'indicibile' - perché si ridà voce alla sinistra, dimostra che ci sei in questo deserto dei tempi".
Qualche slogan contro Berlusconi, molti contro il ministro Gelmini (in piazza sfilano anche dei bambini), il corteo però vive soprattutto del fatto di esserci, e delle tante 'Bella ciao' e 'Bandiera rossa' cantate a squarciagola. Ma se la manifestazione è riuscita a riunificare e rendere nuovamente visibile il 'popolo' della sinistra diventata suo malgrado extraparlamentare, la sua lettura politica non rimargina le divisioni che ci sono fra le forze politiche e all'interno delle stesse. Per Oliviero Diliberto "è il giorno dell'orgoglio comunista", e ciò che conta è vedere "le bandiere rosse tutte mischiate tra loro". Claudio Fava, coordinatore di Sd, invece, vede nascere "una nuova forza politica della sinistra, un nucleo per una nuova sinistra in Italia, democratica e di popolo". Sulla stessa linea l'ex segretario di Rifondazione Franco Giordano, oggi componente della minoranza interna guidata da NichiVendola, che invoca la ricostruzione, accanto al profilo dell'opposizione, "di una nuova soggettività politica unitaria".
Nel mare di bandiere rosse ci sono anche un po' di Verdi: Paolo Cento gongola: "Chi diceva che la sinistra non c'era più è servito. Nel Paese c'è, e non verrà cancellata a colpi di sbarramenti elettorali". La portavoce del Sole che ride Grazia Francescato non si pronuncia su leggi elettorali e alleanze, anche se non è un segreto che i rapporti dei Verdi con il Pd son migliorati negli ultimi tempi. "Siamo qui - dice - per fare ripartire le grandi battaglie ambientaliste legandole ai temi sociali ed economici".
Paolo Ferrero, attuale segretario del Prc, aveva scommesso molto su questa manifestazione, e rischiava altrettanto. Rilancia la sua idea di un "coordinamento dell'opposizione di sinistra, composto come oggi da partiti, associazioni, forze sociali". Al Pd lancia un avvertimento: "Questo popolo merita di essere rappresentato, sulla riforma per le europee con sbarramento al 5% mi aspetto che faccia ostruzionismo, altrimenti vuol dire che la vuole". A fine corteo osserva che "la manifestazione è riuscita al di là delle aspettative" e la interpreta come una "clamorosa conferma della linea del nostro congresso: se lavori dal basso, per ricostruire l'opposizione unisci, se discuti di partiti, di liste, di come unire la sinistra, dividi". Insomma, "la Costituente di sinistra è una stronzata". Vendola, che guida l'area di minoranza rimasta per ora nel partito, replica gelido: "Non rispondo a polemiche intestine".

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