venerdì 31 ottobre 2008

Furoi i fascisti dal movimento. Vogliamo un Onda Rossa!

Le manovre dei fascisti devono essere chiare.

Piazza Navona, ma anche altre precedenti manifestazioni, insegnano: la strategia dei fascisti è quella di cercare di conquistare la testa dei vari cortei e per fare ciò non esitano, come nel loro stile, ad usare bastonate e cinghiate!

Una volta che riescono in questo obiettivo, dai loro camion mettono musica ad alto volume in modo da spargere euforia nei partecipanti dei cortei, i quali presi dall’ebbrezza della musica (maledetto freakkettonismo!) non si rendono conto di quale gruppo stia guidando la manifestazione.

Quando qualcuno finalmente si accorge della manovra dei fascisti, questi ultimi, cavalcando la populistica e demagogica moda dell’apolitica, lanciano cori del tipo “ne rossi, ne neri, ma liberi pensieri”. I manifestati, già di per se inebetiti dalla musica (inebetiti e basta!), subito si accodano a questi slogan, in modo da farsi vanto della loro radicalità nello scagliarsi contro il sentimento politico (ed esibire la propria ignoranza!).

Così facendo, i fascisti non solo riescono a prendere la testa dei vari cortei, ma riescono anche a porsi agli occhi dei manifestanti come coloro che difendono la neutralità del movimento e che rifuggono la politica.

Proprio a causa di tutto ciò, è arrivata l’ora di smetterla con questa neutralità che sa tanto di democrazia cristiana e socialdemocrazia. E’ arrivata l’ora che il movimento si dichiari fortemente antifascista. E’ arrivata l’ora di rifiutare ed espellere (anche usando la forza) ogni manifestazione fascista presente nel movimento. E’ ora che la cosiddetta Onda cambi il proprio status indefinito e diventi un’Onda Rossa!


Luciano Altomare

giovedì 30 ottobre 2008

Scuola/ Ferrero: Andare avanti fino a sciopero generale

Roma, 30 ott. (Apcom) - Il successo dello sciopero generale e della manifestazione nazionale contro la legge Gelmini "è una gioia" per il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero.
Quella alla quale ha partecipato lui stesso stamane è stata "una manifestazione gigantesca, pacifica, con tantissima gente". Parlando nel corso di una conferenza stampa presso la sede nazionale del Prc, Ferrero spiega che "tutti coloro che si occupano di scuola sono contro i provvedimenti varati dal ministro Gelmini".
"Non finisce oggi la mobilitazione, alla quale - avverte il leader del Prc - continueremo a dare il nostro appoggio, come alle lotte del pubblico impego, dei precari, per arrivare allo sciopero generale contro il governo. L'obiettivo è il ritiro di tutti i provvedimenti. Stiamo per fare un referendum che non sarà tra i partiti, ma promosso da tutte le associazioni: un referendum, insomma, che parta dal basso".
Camillo

ALLA LOTTA, COMPAGNI!! FUORI I COGLIONI!!

Rifiutando pienamente una concezione teorico-pratica del nostro partito, delle sinistre radicali e del movimento antagonista in genere (e nel particolare dell'attuale studentesco), così come il pensiero critico, bisogna con forza e imperiosità affermare, portare avanti ed incitare una linea nuova che faccia piazza pulita di un certo atteggiamento ultrapacifista, filogandhiano e francescano che tende a disincantare con la sua pur proverbiale retorica verso una compiacenza e soggiacenza al "mitismo" in genere.
Ne abbiamo abbastanza di questo pacifismo molto socialdemocratico.
Siamo pieni dei retori del "peace and love" di sessantottina memoria; le battaglie si vincono con le prese di posizioni dure e decise.
Coerenza, forza, volontà, caparbietà e, perché no, azione dura quando serve (ora più che mai).
L'uomo ha da sempre posto la negazione del dato naturale creando il mondo storico e, quindi, se stesso nel senso pieno del termine; ma non l'ha fatto coi fiorellini, le carezze, chinando il capo, no!
L'ha fatto prendendo in mano la clava, il bastone, il ferro, i cannoni. L'ha fatto sempre sopprimendo l'identità del sè naturale, superando se stesso e il mondo dato. Ha creato l'Uomo Storico creando, apperciocché, se stesso come tale.
Ha conquistato l'oltre di cui mancava, ponendosi aldilà del soddisfacimento da appetizione.
Ha posto, esso stesso ponendosi, la soddisfazione piena del desiderio di riconoscimento. Del
desiderio del desiderio.
Ci sarebbe molto da discutere su ciò, essendo questa una sede limitata.
Il discorso è che, a mio avviso, le cose si devono cambiare. Se noi siamo qui, ora, e scriviamo queste pagine, in fondo, è per questo. Non ci definiremmo comunisti, altrimenti.
Bisogna cambiare lo stato di cose presenti, diceva Marx.
Il nostro tempo storico, ora, ci invita a farlo più che mai. Anche dalle piccole cose.
Battiamoci con la forza delle idee, allora, nei luoghi del lavoro e del sapere. Ma solo questa non serve, purtroppo. La lasciamo agli ecumenicie ai sofisti, accogliendo le riflessioni del compagno Luciano. Nei luoghi del sapere, ora, si deve combattere con decisione, respingendo con perspicacia e durezza le infiltrazioni, anche teoriche, dei fascisti e cappellani.
Per noi la reazione, decisa. E la posizione, dura.
Al lavoro ed alla lotta, compagni!!
Fuori i coglioni!


Simone.

POLIZIA VERGOGNOSA

La testimonianza OCULARE di Curzio Maltese, giornalista di Repubblica.

da: http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-4/camion-spranghe/camion-spranghe.html

AVEVA l'aria di una mattina tranquilla nel centro di Roma. Nulla a che vedere con gli anni Settanta. Negozi aperti, comitive di turisti, il mercatino di Campo dè Fiori colmo di gente. Certo, c'era la manifestazione degli studenti a bloccare il traffico. "Ma ormai siamo abituati, va avanti da due settimane" sospira un vigile. Alle 11 si sentono le urla, in pochi minuti un'onda di ragazzini in fuga da Piazza Navona invade le bancarelle di Campo dè Fiori. Sono piccoli, quattordici anni al massimo, spaventati, paonazzi.

Davanti al Senato è partita la prima carica degli studenti di destra. Sono arrivati con un camion carico di spranghe e bastoni, misteriosamente ignorato dai cordoni di polizia. Si sono messi alla testa del corteo, menando cinghiate e bastonate intorno. Circondano un ragazzino di tredici o quattordici anni e lo riempiono di mazzate. La polizia, a due passi, non si muove.

Sono una sessantina, hanno caschi e passamontagna, lunghi e grossi bastoni, spesso manici di picconi, ricoperti di adesivo nero e avvolti nei tricolori. Urlano "Duce, duce". "La scuola è bonificata". Dicono di essere studenti del Blocco Studentesco, un piccolo movimento di destra. Hanno fra i venti e i trent'anni, ma quello che ha l'aria di essere il capo è uno sulla quarantina, con un berretto da baseball. Sono ben organizzati, da gruppo paramilitare, attaccano a ondate. Un'altra carica colpisce un gruppo di liceali del Virgilio, del liceo artistico De Chirico e dell'università di Roma Tre. Un ragazzino di un istituto tecnico, Alessandro, viene colpito alla testa, cade e gli tirano calci. "Basta, basta, andiamo dalla polizia!" dicono le professoresse.

Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il funzionario capo. "Non potete stare fermi mentre picchiano i miei studenti!" protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa alza la voce: "E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!". Il funzionario urla: "Impara l'educazione, bambina!". La professoressa incalza: "Fate il vostro mestiere, fermate i violenti". Risposta del funzionario: "Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra". C'è un'insurrezione del drappello: "Di sinistra? Con le svastiche?". La professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che porta al collo: "Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai visto un'azione di violenza da parte dei miei studenti. C'è gente con le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c'entra se sono di destra o di sinistra? È un reato e voi dovete intervenire".

Il funzionario nel frattempo ha adocchiato una telecamera e il taccuino: "Io non ho mai detto: quelli sono di sinistra". Monica, studentessa di Roma Tre: "Ma l'hanno appena sentito tutti! Chi crede d'essere, Berlusconi?". "Lo vede come rispondono?" mi dice Laura, di Economia. "Vogliono fare passare l'equazione studenti uguali facinorosi di sinistra". La professoressa si chiama Rosa Raciti, insegna al liceo artistico De Chirico, è angosciata: "Mi sento responsabile. Non volevo venire, poi gli studenti mi hanno chiesto di accompagnarli. Massì, ho detto scherzando, che voi non sapete nemmeno dov'è il Senato. Mi sembravano una buona cosa, finalmente parlano di problemi seri. Molti non erano mai stati in una manifestazione, mi sembrava un battesimo civile. Altro che civile! Era stato un corteo allegro, pacifico, finché non sono arrivati quelli con i caschi e i bastoni. Sotto gli occhi della polizia. Una cosa da far vomitare. Dovete scriverlo. Anche se, dico la verità, se non l'avessi visto, ma soltanto letto sul giornale, non ci avrei mai creduto".

Alle undici e tre quarti partono altre urla davanti al Senato. Sta uscendo Francesco Cossiga. "È contento, eh?" gli urla in faccia un anziano professore. Lunedì scorso, il presidente emerito aveva dato la linea, in un intervista al Quotidiano Nazionale: "Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno (...) Infiltrare il movimento con agenti pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto della polizia. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti all'ospedale. Picchiare a sangue, tutti, anche i docenti che li fomentano. Magari non gli anziani, ma le maestre ragazzine sì".

È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un'azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. "Lei dove va?". Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: "Non li abbiamo notati".

Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: "Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!". L'altro risponde: "Allora si va in piazza a proteggere i nostri?". "Sì, ma non subito". Passa il vice questore: "Poche chiacchiere, giù le visiere!". Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra.

Soltanto a questo punto, dopo cinque minuti di botte, e cinque minuti di scontri non sono pochi, s'affaccia la polizia. Fa cordone intorno ai sessanta di Blocco Studentesco, respinge l'assalto degli studenti di sinistra. Alla fine ferma una quindicina di neofascisti, che stavano riprendendo a sprangare i ragazzi a tiro. Un gruppo di studenti s'avvicina ai poliziotti per chiedere ragione dello strano comportamento. Hanno le braccia alzate, non hanno né caschi né bottiglie. Il primo studente, Stefano, uno dell'Onda di scienze politiche, viene colpito con una manganellata alla nuca (finirà in ospedale) e la pacifica protesta si ritrae.

A mezzogiorno e mezzo sul campo di battaglia sono rimasti due ragazzini con la testa fra le mani, sporche di sangue, sedie sfasciate, un tavolino zoppo e un grande Pinocchio di legno senza più una gamba, preso dalla vetrina di un negozio di giocattoli e usato come arma. Duccio, uno studente di Fisica che ho conosciuto all'occupazione, s'aggira teso alla ricerca del fratello più piccolo. "Mi sa che è finita, oggi è finita. E se non oggi, domani. Hai voglia a organizzare proteste pacifiche, a farti venire idee, le lezioni in piazza, le fiaccolate, i sit in da figli dei fiori. Hai voglia a rifiutare le strumentalizzazioni politiche, a voler ragionare sulle cose concrete. Da stasera ai telegiornali si parlerà soltanto degli incidenti, giorno dopo giorno passerà l'idea che comunque gli studenti vogliono il casino. È il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo".

mercoledì 29 ottobre 2008

Unical: Un fiume in piena!

da: http://comitatounical.blogspot.com/2008/10/28-ottobre-occupate-le-facolt.html#comments

Un fiume in piena.
Così appariva l'Aula Magna dell'Università della Calabria nella mattinata di oggi (Martedì 28 ottobre). L'affluenza massiccia di studenti, ricercatori, docenti e precari dell'Ateneo, nel luogo convenuto per lo svolgimento dell'Assemblea odierna, ha reso necessario lo spostamento dell'incontro nel piazzale antistante le segreterie, dove è stato allestito in tutta fretta un palco mobile su un autocarro. Straordinario il livello di partecipazione, stimato attorno alle 3000 presenze tra tutte le persone che sostavano nei piazzali, sui viali di accesso e su entrambi i piani del ponte dell'Università.
Sulla spinta dell'entusiasmo generale e della voglia di partecipare i manifestanti, ad Assemblea conclusa, si sono ritrovati in corteo lungo il ponte. Durante il percorso sono nate spontanee e temporanee forme di occupazione dell'Ateneo. Alle ore 17:00 si sono tenute, contemporaneamente in ogni Facoltà, delle Assemblee libere ed autonome promosse direttamente dagli studenti utili a stabilire le forme di protesta da adottare a partire dalla giornata di domani. Ogni Facoltà decide in maniera autonoma, sebbene ci sarà un coordinamento generale, le modalità con cui esprimere il proprio dissenso contro i provvedimenti del Governo.
Allo stato attuale delle cose questa è la situazione scaturita dalle Assemblee :


FACOLTA' DI INGEGNERIA: Presidenza di Facoltà OCCUPATA. Assemblea permanente in Aula A (Cubo 40/c) ogni giorno a partire dalle ore 9:00.

FACOLTA' DI ECONOMIA: Presidenza di Facoltà e Aula Consolidata 1 OCCUPATE. Nella giornata di domani, ore 11:00 ci sarà una riunione nella Consolidata 1.

FACOLTA' DI SCIENZE POLITICHE: Aula Capannone G4 OCCUPATA.

FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA: Aula Filol.8 (già cogestita) OCCUPATA.

All'interno di questi spazi, temporaneamente occupati, si terranno le lezioni, i seminari e i laboratori di "didattica alternativa".
Il Comitato Unical sostiene e partecipa alla mobilitazione studentesca, preparandosi ad organizzare un movimento di massa in vista delle prossime ed imminenti manifestazioni nazionali. In particolare quella del 14 Novembre.

Cari Compagni...

Dato che si continua a dire che non ci sono fondi per scuola e università e si deve sempre tagliare....perchè non si inizia a togliere questo scandaloso 8x mille alla chiesa cattolica????? a cosa serve??? xkè continuare a fare queste stronzate!!!! svegliamoci compagni....è una kosa vergognosa!!! Bisogna cancellare assolutamente questi privilegi alle gerarchie ecclesiastiche!! ADESSO BASTA...E' ORA DI FINIRLA!!

Camillo

VERGOGNA!!!

Approvato stamane alle 10:37 il Decreto Gelmini con 162 voti a favore,134 voti contrari e 3 astenuti! MA NOI NON CI FERMEREMO COMPAGNI!!!!!! Dobbiamo lottare.....

martedì 28 ottobre 2008

L'Unical è occpuata!


Domani, a freddo, maggiori notizie!

Oggi assemblea in Aula Magna

Si terrà alle ore dieci presso l'aula magna l'importantissima assemblea generale dell'Unical.

Qui verranno decise quale forme di mobilitazione intraprendere, tra cui l'occupazione e il blocco della didattica.

E' un incontro fondamentale, quindi non mancate!

domenica 26 ottobre 2008

Successo per la raccolta di firme di Rifondazione

Stamattina una delegazione del Partito della Rifondazione Comunista di Luzzi, ha organizzato un proprio banchetto nel centro cittadino per procedere a due raccolte di firme: una per quanto riguarda la proposta di referendum abrogativo nei confronti del cosiddetto Lodo Alfano, l’altra in favore di una petizione contro il maestro unico, i tagli nella scuola e la trasformazione dell’istruzione pubblica in privata.

L’iniziativa ha riscosso un buon successo, visto che sono state raccolte un centinaio di firme e le persone intervenute si sono dimostrate molto interessate sia al tema dell’istruzione che a quello dell’immunità delle principali cariche dello stato.

Durante la giornata, al banchetto di Rifondazione si è aggiunto anche l’amico Diego Ciardullo, responsabile locale dell’Italia dei Valori, partito che anch’esso sta procedendo alla raccolta di firme contro il Lodo Alfano.

Questa iniziativa dimostra che il circolo cittadino del PRC, tra tutti i partiti presenti a Luzzi, è quello più attivo e più impegnato nelle battaglie e nelle lotte sociali, e così continuerà ad essere anche nelle prossime settimane.

Ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti e hanno firmato la petizione e la proposta di referendum. Il prossimo appuntamento è l’assemblea generale dell’Università della Calabria, prevista per martedì. Ma di questo parleremo più approfonditamente domani.


Da sinistra, i compagni Dante Martire, Simonvincenzo De Marco, Luciano Altomare e la mitica Bandiera Rossa


sabato 25 ottobre 2008

PRC in piazza per raccogliere le firme sul Lodo Alfano e in difesa della scuola pubblica

Domani, domenica 26 ottobre, il circolo di Rifondazione Comunista di Luzzi allestirà un proprio banchetto nel centro storico del paese, per raccogliere le firme per la proposta di referendum abrogativo del Lodo Alfano e per la petizione in difesa della scuola pubblica.

I militanti del PRC saranno attivi fin dalla prima mattinata. Accorrete numerosi!

venerdì 24 ottobre 2008

24 Ottobre: "Lezioni di piazza" sul Ponte Bucci

Sapere pubblico e cultura di massa!
Questo lo spirito che anima l'iniziativa di protesta intrapresa dal Comitato di Lotta Unical nell'Università della Calabria, dove si è aperto il ciclo delle "Lezioni di piazza". Nella mattinata odierna (venerdì 24 ottobre), gli studenti di tutte le Facoltà dell'Ateneo si sono ritrovati sul ponte Bucci per partecipare alla lezione della dottoressa Giovanna Capitelli, docente della Facoltà di Lettere.
Un'ordinaria trasmissione di saperi cattedratici? Tutt'altro.
Oggetto della lezione era la persona di Vittorio Gregotti, l'architetto che progettò l'Università della Calabria. L'originalità dell'iniziativa ha richiamato un forte seguito di studenti che si sono mostrati particolarmente sensibili di fronte a questo percorso di lotta intrapreso dal Comitato Unical, volto a mettere al centro del mondo accademico l'importanza del diritto allo studio, sancito dalla Costituzione.
Non sono mancate difficoltà tecniche e logistiche dal momento che la lezione si è svolta sul ponte carrabile, in prossimità del dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti. Dal microfono non funzionante, alle difficoltà di transito per chi si trovava a passare in mezzo alla folla di studenti seduti ad ascoltare. La lezione si è comunque svolta in un clima di vivo interesse che ha consentito alla docente di condividere con i suoi uditori il proprio sapere.
Obiettivo del comitato era, infatti, proprio quello di sensibilizzare la popolazione universitaria attraverso questo genere di iniziative, utili a ribadire l'importanza della centralità dello studente e del libero accesso ai saperi.
Questa è la nostra risposta a chi ha in mente un'idea di Università di classe, che vorrebbe la ricerca e la trasmissione piegate agli interessi e ai profitti delle aziende e delle multinazionali.

ho finito di guardare questo video

giovedì 23 ottobre 2008

E' Berlusconi o Bava Beccaris, il generale sabaudo che nel 1900 sterminò i manifestanti milanesi?

SOSTENIAMO LE LOTTE DEGLI STUDENTI. IL GOVERNO USI FORZE DELL'ORDINE CONTRO LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA, NON PER REPRIMERE DIRITTI
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc

Avviso a Bava Beccaris-Berlusconi. Rifondazione comunista sostiene e continuerà a sostenere tutte le occupazioni che si stanno svolgendo e si svolgeranno nelle scuole, nelle università e nelle strutture di ricerca del mondo scolastico italiano.

Il presidente del Consiglio non provi a trasofrmare una libera e democratica forma di protesta sociale in un problema di ordine pubblico.

Le forze dell'ordine il governo pernsi ad usarle contro la criminalità organizzata che minaccia, uccide e scorrazza in un gran pezzo del territorio del Paese, non contro gli studenti, i professori e i ricercatori che non fanno altro che rivendicare i loro diritti.

Roma, 22 ottobre 2008

--
Ufficio stampa Prc

lunedì 20 ottobre 2008

Rifondazione con Saviano e con l'istruzione pubblica

Nel convegno di due giorni fa, tenutosi a Luzzi e organizzato da noi ragazzi del circolo di Rifondazione Comunista sul tema riguardante l'attacco che Berlusconi, Tremonti e la Gelmini stanno facendo all'istruzione pubblica, la professoressa Rossella Morrone ha detto una frase che vale la pena citare:

La mafia vuole uccidere Roberto Saviano perché ha scritto Gomorra. Il governo vuole uccidere l'istruzione perché nessuno possa più scrivere Gomorra.


Rifondazione Comunista è con Roberto Saviano.

Rifondazione Comunista è mobilitata contro la Gelmini-Tremonti che vuole trasformare la scuola in "Ndrangheta School".


Unisciti ai premi Nobel DARIO FO, MIKHAIL GORBACIOV, GUNTHER GRASS, RITA LEVI MONTALCINI, ORHAN PAMUK, DESMOND TUTU.

Firma per Roberto Saviano.

domenica 19 ottobre 2008

Successo per l'incontro-dibattito sulla Gelmini/Tremonti

Ieri sera nella sala di rappresentanza del Comune di Luzzi si si è svolto l'incontro-dibattito organizzato dal locale circolo di Rifondazione Comunista, dal titolo "Riforma Gelmini, l'istruzione pubblica sotto attacco".

La serata è cominciata con i saluti istituzionali portati dal Sindaco di Luzzi Manfredo Tedesco e da quelli del delegato alla Cultura e docente Unical Antonio La Marca. Si sono susseguiti poi gli interventi dei relatori e in ordine hanno parlato Pietro Ciardullo (vicesegrtario PRC Luzzi e studente Unical), Giuliana Bruno (docente Liceo Classico di Luzzi), Luciano Altomare (diregente PRC Luzzi e studente Unical), Salvatore Iazzolino (dirigente PRC federazione di Cosenza e dottorando di ricerca), Rossella Morrone (dirigente nazionale PRC, ricercatice Unical e consigliere d'amministrazione Unical). Il tutto è stato diretto dalla moderazione di Francesco Altomare (segretario PRC Luzzi).

Tutti gli interventi si sono incentrati intorno alle gravi modifiche che il duo Gelmini-Tremonti imporrà sulla scuola e l'università pubblica. In particolare sono stati sottolineati gli enormi tagli di personale e dei finanziamenti, la riduzione del turn over delle assunzioni e la possibilità delle università di trasformarsi in fondazioni di diritto privato. Inoltre un concetto è stato chiaro ed è stato ripetuto in ogni contributo, cioé la necessità di restare in mobilitazione e in resistenza fino a quando la riforma Gelmini-Tremonti non sarà ritirata.

Dopo la fine delle relazioni, si è dato via al dibattito il quale è stato molto animato e vivace. Sono intervenuti Mario Guccione (sindacalista), Pino Scalercio (tutor Unical della facoltà di Lettere e Filosofia), Dante Martire (sindacalista e dirigente PRC di Luzzi), Pino Pirri (dirigente PRC Luzzi).

Sia da parte dei relatori che dai partecipanti all'iniziativa, è stato fatto un particolare plauso alla componente giovanile di Rifondazione Comunista, che nelle figure di Camillo Borchetta, Simonvincenzo De Marco, Pietro Ciardullo e Luciano Altomare, è stata la promotrice e l'organizzatrice tecnica dell'evento.

Il Circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Luzzi ringranzia tutti coloro che sono intervenuti e hanno partecipato alla manifestazione.

martedì 14 ottobre 2008

Altomare riconfermato segretario, Ciardullo eletto vice-segretario e De Marco tesoriere

Il direttivo tenutosi in data 14 ottobre ha decretato la riconferma del Segretario uscente dott. Francesco Altomare, esponente della maggioranza vendoliana. La stessa assemblea ha istituito la carica del Vice-segretario e per tale posizione è stato eletto il compagno Pietro Ciardullo, esponente della minoranza ferreriana e facente parte dei Giovani Comunisti. Per la carica di Tesoriere è stato invece eletto il dott. Simonvincenzo De Marco, anche esso Giovane Comunista e anch'esso facente parte della minoranza. Sia l'elezione del segretario, sia quella del vice-segretario, sia quella del tesoriere hanno raggiunto l'unanimità dei voti.

Lo stesso direttivo si è pronunciato per la prossima intitolazione del circolo di Luzzi e per una manifestazione anti Gelmini da tenersi entro il fine settimana e di cui parleremo più approfonditamente nei prossimi giorni.


Luciano Altomare

domenica 12 ottobre 2008

Il popolo rosso c'è ancora, successo per corteo a Roma!

- Il popolo rosso c'è ancora: un anno dopo il 20 ottobre 2007, quando scese in piazza l'ultima volta per tentare di 'spostare a sinistra' il governo Prodi, sei mesi dopo il risultato elettorale che ha cancellato tutti i partiti della Sinistra arcobaleno dal Parlamento, un lungo fiume di bandiere di Rifondazione, del Pdci, di Sinistra democratica ha riempito le strade di Roma. Per la Questura di Roma, i manifestanti (che pure hanno sfilato per oltre due ore) sarebbero stati solo ventimila. "Siamo trecentomila", hanno proclamato, eccedendo all'opposto in ottimismo, gli organizzatori dal palco di piazza della Bocca della Verità. "La manifestazione è importante - commenta più realisticamente Fausto Bertinotti, che pure ha dovuto subire personalmente qualche contestazione lungo il corteo, dopo le sue recenti dichiarazioni sul comunismo parola 'indicibile' - perché si ridà voce alla sinistra, dimostra che ci sei in questo deserto dei tempi".
Qualche slogan contro Berlusconi, molti contro il ministro Gelmini (in piazza sfilano anche dei bambini), il corteo però vive soprattutto del fatto di esserci, e delle tante 'Bella ciao' e 'Bandiera rossa' cantate a squarciagola. Ma se la manifestazione è riuscita a riunificare e rendere nuovamente visibile il 'popolo' della sinistra diventata suo malgrado extraparlamentare, la sua lettura politica non rimargina le divisioni che ci sono fra le forze politiche e all'interno delle stesse. Per Oliviero Diliberto "è il giorno dell'orgoglio comunista", e ciò che conta è vedere "le bandiere rosse tutte mischiate tra loro". Claudio Fava, coordinatore di Sd, invece, vede nascere "una nuova forza politica della sinistra, un nucleo per una nuova sinistra in Italia, democratica e di popolo". Sulla stessa linea l'ex segretario di Rifondazione Franco Giordano, oggi componente della minoranza interna guidata da NichiVendola, che invoca la ricostruzione, accanto al profilo dell'opposizione, "di una nuova soggettività politica unitaria".
Nel mare di bandiere rosse ci sono anche un po' di Verdi: Paolo Cento gongola: "Chi diceva che la sinistra non c'era più è servito. Nel Paese c'è, e non verrà cancellata a colpi di sbarramenti elettorali". La portavoce del Sole che ride Grazia Francescato non si pronuncia su leggi elettorali e alleanze, anche se non è un segreto che i rapporti dei Verdi con il Pd son migliorati negli ultimi tempi. "Siamo qui - dice - per fare ripartire le grandi battaglie ambientaliste legandole ai temi sociali ed economici".
Paolo Ferrero, attuale segretario del Prc, aveva scommesso molto su questa manifestazione, e rischiava altrettanto. Rilancia la sua idea di un "coordinamento dell'opposizione di sinistra, composto come oggi da partiti, associazioni, forze sociali". Al Pd lancia un avvertimento: "Questo popolo merita di essere rappresentato, sulla riforma per le europee con sbarramento al 5% mi aspetto che faccia ostruzionismo, altrimenti vuol dire che la vuole". A fine corteo osserva che "la manifestazione è riuscita al di là delle aspettative" e la interpreta come una "clamorosa conferma della linea del nostro congresso: se lavori dal basso, per ricostruire l'opposizione unisci, se discuti di partiti, di liste, di come unire la sinistra, dividi". Insomma, "la Costituente di sinistra è una stronzata". Vendola, che guida l'area di minoranza rimasta per ora nel partito, replica gelido: "Non rispondo a polemiche intestine".

sabato 11 ottobre 2008

Finalmente 11 ottobre: Rifondazione in piazza!

Il Comitato promotore della manifestazione dell’11 ottobre dichiara in una nota che “le aspettative della vigilia sono più che rosee. Centinaia di pulman, tre treni speciali e migliaia di adesioni collettive ed individuali (pervenute al sito www.11ottobreinpiazza.org)” sono i dati dichiarati dal Comitato.

Domani il corteo partirà da Piazza della Repubblica alle 14, per arrivare in Piazza della Bocca della Verità dove, alle 17, inizieranno a parlare i relatori. La scelta del Comitato è stata quella di lasciare spazio a persone rappresentative di realtà e vertenze legate ai temi indicati nell’appello iniziale.

Si susseguiranno quindi sul palco:

- Bianca Pomeranzi e Anna Picciolini che spiegheranno l’appello dei firmatari e parleranno delle prospettive future
- Simonetta Salacone dirigente scolastica della scuola “Iqbal Masih” ed il genitore Anna Ciarletti che partecipano alla mobilitazione anti-Gelmini
- il Prof. Gianni Mattioli che parlerà della questione ambientale e del rischio ritono al nucleare
- Jean Bilongo che parlerà dell’esperienza degli emigranti a Castel Volturno,
- Ciro Argentino operaio della Thyssen, che parlerà dei problemi della sicurezza sul lavoro
- Giancarlo Aresta giornalista, con un intervento sulla libertà di informazione
- Nicoletta Dosio che racconterà l’esperienza dei comitati NoTav della Val di Susa
- Giancarlo Albera che parlerà dei successi del movimento vicentino contro la base Nato
- Giovanna Cavallo che spieghera come i Gruppi Acquisto Popolare distribuiscono il pane nei quartieri romani
- Anita Sonego nota GPTL che parlerà dei problemi dei diritti civili in Italia.
- Una rappresentante del lavoro precario

Parteciperanno anche alcuni gruppi musicali che si esibiranno nel corso della manifestazione.
Nel corso della manifestazione verranno raccolti i soldi per il suo autofinanziamento.

giovedì 9 ottobre 2008

Un'altra politica per la Ricerca

Nella società del capitalismo cognitivo e della globalizzazione, la domanda di sapere esteso e condiviso è un nodo decisivo del conflitto sociale, perché sempre più fondativa di ogni richiesta non astratta di uguaglianza. Occorre, dunque un sistema pubblico di ricerca che esalti questa domanda anziché mortificarla. Studenti, docenti, ricercatori degli Enti pubblici, lavoratori della conoscenza sono soggetti portatori di questa fondamentale esigenza. Perciò, l'auspicata capacità di autogoverno democratico delle Università e degli Enti pubblici di ricerca può crescere e produrre effetti positivi per l'intera società, se si assume come pregiudiziale la lotta alla precarietà del lavoro intellettuale e alla parcellizzazione del sapere. \
Va perciò superata una visione del sistema dell'università e della ricerca fondata sulla crescente precarizzazione del lavoro e della formazione, che rende sempre più difficile il reclutamento dei giovani ricercatori, accompagnata da una frammentazione eccessiva del sistema didattico secondo la logica astratta di una (presunta) professionalizzazione precoce e affrettata. La proliferazione indiscriminata dei corsi di studio e degli insegnamenti (in parte corretta dal d.m. 270 22 ottobre 2004), e soprattutto delle sedi e dei poli, rischia di compromettere lo sviluppo di una ricerca e di una didattica di qualità. La riduzione di investimenti per la ricerca ha ulteriormente aggravato la situazione.
Il governo Berlusconi-Tremonti-Gelmini, al contrario, propone il suo progetto di dismissione dell'Università e della Ricerca pubblica con la legge 133 del 6 agosto 2008 che - attraverso la riduzione degli investimenti, il forte rallentamento del turn over, la possibilità per gli Atenei pubblici di trasformarsi in fondazioni private - prefigura un ulteriore blocco delle carriere e l'impossibilità di accesso per dottori di ricerca e assegnisti di ricerca, con il conseguente, ulteriore invecchiamento della classe docente. Le evidenti conseguenze saranno la riduzione del numero dei docenti, la fuga di massa dei nostri migliori cervelli all'estero, la costruzione di poche università elitarie e l'inevitabile aumento delle tasse d'iscrizione. Da ultimo, assistiamo in questi giorni alla mancata stabilizzazione dei lavoratori degli enti di ricerca, con un danno gravissimo anche di progetti da tempo avviati.\ Perciò vi invitiamo a essere presenti in piazza l'11 ottobre, per costruire insieme un'altra politica per la ricerca, un'altra Italia.

Cristina Accornero, univ. Torino; Mario Alcaro, univ. Calabria; Giorgio Baratta, univ. Urbino; Roberto Biorcio, univ. Milano-Bicocca; Davide Bubbico, univ. Salerno; Alberto Burgio, univ. Bologna; Giuseppe Cacciatore, univ. Napoli; Sandro Carocci, univ. Roma Tor vergata; Giovanni Carletti, editor; Marcello Cini, univ. La sapienza Roma; Fabio Denardis, univ. Salento; Angelo d'Orsi, univ. Torino; Dario Evola, Accad. belle Arti Roma; Paolo Fanti, univ. Basilicata; Eleonora Forenza, univ. di Bari; Dino Greco; Alexander Hobel, precario della ricerca; Massimo Ilardi, univ. Roma La sapienza; Domenico Jervolino, univ. L'Orientale Napoli; Guido Liguori, univ. Calabria; Igor Mineo, univ. Palermo; Carlo Montaleone, univ. statale Milano; Isidoro Mortellaro, univ. Bari; Giuseppe Panella, Scuola normale Pisa; Santo Peli, univ. Padova; Stefano Petrucciani, univ. di Roma La Sapienza; Francesco Pota, giornalista precario; Giuseppe Prestipino, univ. Siena; Massimo Sestili, insegnante; Pasquale Voza, univ. Bari; e altri

mercoledì 8 ottobre 2008

UNICAL: Lettere e Filosofia contro la Gelmini!

Comunicato stampa dell'Assemblea della Facoltà di Lettere e Filosofia,
8 ottobre 2008

Proseguono le attività di dibattito e di protesta intraprese dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Unical. Il Comitato formatosi a seguito dell'Assemblea del 25 settembre ha convocato una nuova Assemblea generale l'8 ottobre, presso l'aula Filologia 8, che ha visto una vastissima partecipazione di docenti, di studenti e di personale tecnico-amministrativo. Tutti gli interventi hanno auspicato la nascita di forme di mobilitazione che coinvolgano tutto il mondo della scuola e della formazione in tutte le sue componenti, dal personale docente alle famiglie. L'Assemblea ha messo all'ordine del giorno una serie di proposte che sono state approvate all'unanimità:

- Costituzione di un'Assemblea permanente;
- Autogestione dell'Aula Filologia 8 (nelle ore pomeridiane, tutti i giorni) come luogo d'incontro e di informazione per tutta l'università;
- Convocazione di un'Assemblea di Ateneo, in Aula Magna, prevista per il giorno 28 ottobre, alle ore 10:00.
- Richiesta di convocazione di una seduta del Senato Accademico che si esprima chiaramente, con approvazione di una specifica mozione, contro l'ipotesi di trasformazione dell'Unical in fondazione universitaria di diritto privato (ex Legge 133, art. 16);
- Richiesta di un coordinamento e di una sinergia tra il mondo della scuola e il mondo universitario, per convergere in comuni iniziative di lotta.
- L'invio di una lettera aperta alle famiglie, per spiegare le ragioni della protesta e rendere coscienti delle conseguenze delle recenti scelte legislative del Governo in materia di istruzione e di università.
- Organizzazione di "lezioni in piazza" nei centri di Rende e Cosenza.

L'Assemblea aderisce alle prossime iniziative di sciopero previste per il 17 e il 31 ottobre, e a tutte le altre che nasceranno in futuro.

Il Comitato di coordinamento della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Unical - comitatounical@gmail.com (per le adesioni)

lunedì 6 ottobre 2008

Mercoledì tutti alla Filol 8

Mercoledì 08 Ottobre 2008, ore 10.00 Aula FILOL 8, Cubo 28B Piano Terra

ASSEMBLEA GENERALE DEGLI STUDENTI, DEL PERSONALE DOCENTE E DEL PERSONALE ATA DELLA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA, CONTRO LA RIFORMA UNIVERSITARIA DELLA GELMINI

TUTTI ALLA FILOL 8!!!


sabato 4 ottobre 2008

Ferrero:"Prc raccoglierà firme contro il lodo alfano"

- Il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, concludendo i lavori della Direzione del partito e nel sottolineare l'importanza della manifestazione dell'11 ottobre organizzata da un vasto arco di forze della sinistra d'opposizione, manifestazione che servira' anche per rafforzare il fronte politico e sociale del "no" all'ipotesi di riforma della contrattazione espresso dalla Cgil, e per lanciare una seria lotta al carovita, ha anche annunciato e messo in votazione la decisione del Prc di figurare tra i promotori della raccolta firme per il referendum contro la legge Alfano. "Partiremo con la raccolta di firme -ha detto Ferrero- proprio il giorno della manifestazione dell'11 ottobre ed entreremo nel comitato promotore, ma senza rinunciare a impegnare il nostro partito e tutta la sinistra d'opposizione su altri temi che qualificano la nostra azione e volonta' di riforma dell'intero settore della giustizia, sia per ridurre i tempi assurdamente lunghi dei processi civili sia contro il tentativo di distruggere la sostanza dei processi che riguardano cause di lavoro''.

Camillo

venerdì 3 ottobre 2008

Nessun dorma!!

nessun dorma!

Attraverso il decreto 112, convertito in legge il 6 agosto scorso, il Ministro Gelmini ha operato pesanti tagli di bilancio per le Università e ha dato facoltà agli Atenei italiani di trasformarsi in fondazioni di diritto privato. All’orizzonte si profila lo spettro concreto, inquietante, della privatizzazione e l’intero sistema scuola-università rischia di conoscere una trasformazione epocale a danno dei più deboli.

La legge 6/8/2008 prevede infatti una decurtazione, nel prossimo triennio, di circa un miliardo e 500 milioni di Euro dal fondo di finanziamento ordinario (già largamente insufficiente), che renderà impossibile il normale svolgimento della ricerca e della didattica.

Ciò che deve preoccupare ancor più fortemente noi studenti è la prospettiva di veder trasformate le università da pubbliche in private. Questa legge rappresenta un attacco violentissimo alla funzione della formazione statale con i seguenti rischi:

1. privatizzazione delle università, che rispondendo a logiche di mercato rischierebbero di essere gestite direttamente dalle lobby di affari e di potere;

2. innalzamento sproporzionato delle tasse universitarie, che provocherà una selezione preventiva e classista degli studenti, lontana da ogni criterio di merito;

3. conseguente perdita, di fatto, del diritto allo studio, sancito dalla Costituzione Repubblicana e conquistato al costo di dure lotte;

4. concreta e definitiva privazione, per i giovani appartenenti alle classi meno abbienti, di ogni possibilità e speranza di riscatto sociale.

La Legge prevede inoltre una limitazione del turnover al 20% delle unità di personale, che provocherà la scomparsa di molti saperi specialistici, la penalizzazione dei giovani ricercatori, enormi tagli di posti di lavoro con conseguenti disagi per gli studenti in termini di qualità della didattica e dei servizi.

Alla luce delle Assemblee del 24 Luglio e del 25 Settembre scorsi, la componente studentesca della Facoltà di Lettere e Filosofia ha deciso di mobilitarsi contro il Decreto Gelmini per ostacolarne l’attuazione. È un pesante attacco alla cultura e alla ricerca italiana, nei confronti del quale abbiamo il dovere di reagire con decisione e unitarietà, accantonando per un attimo le tradizionali divisioni ideologiche che ci allontanano.

Trovandoci in piena sintonia con le posizioni di docenti e ricercatori della Facoltà di Lettere e Filosofia, assieme a loro sosteniamo:

· la costituzione di un comitato di coordinamento dell’ateneo, che contribuisca alla formazione di una rete nazionale per unificare le diverse iniziative delle università italiane.

· L’informazione capillare degli studenti e delle loro famiglie sulle conseguenze del Decreto Gelmini, che comporterà un aggravio delle tasse universitarie.

· La richiesta di una convocazione straordinaria del senato accademico dell’Ateneo calabrese, affinché il medesimo si pronunci contro il Decreto, ed esorti i Senati delle altre università italiane ad assumere un’analoga posizione.

· La preparazione di ulteriori azioni di lotta, che potrebbero contemplare anche il blocco delle attività didattiche e degli esami di profitto, e forme di occupazione degli edifici dell’ ateneo.


Gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia

UNIVERSITA' della CALABRIA


  • 08 Ottobre 2008, ore 10.00 Aula FILOL. 8, ASSEMBLEA GENERALE


Simonvincenzo De Marco.