Di fronte ad una numerosa e attenta platea, composta non solo da residenti del luogo ma anche da molti compagni dei comuni del circondario, si è tenuto a Luzzi (Cosenza) l’incontro-dibattito dal titolo “I comunisti e la sinistra di fronte alla crisi capitalistica globale”, organizzato da PRC e PdCI locali. Relatori sono stati Antonio Morrone (segretario PdCI Cosenza), Angelo Broccolo (segretario PRC Cosenza), Delio Di Blasi (segreteria CGIL Cosenza), Pino Sgobio (segreteria nazionale PdCI ed ex capogruppo alla Camera), Fosco Giannini (direzione nazionale PRC, direttore de “l’Ernesto” ed ex senatore eletto in Calabria. Il dibattito è stato introdotto da Francesco Altomare (segretario cittadino PRC).
Proprio questi è stato il primo a prendere la parola. Ringraziando gli intervenuti e gli autorevoli relatori presenti, Francesco Altomare ha sottolineato come non sia affatto scontato che dalla crisi si esca a sinistra, ma anzi sia molto più probabile che i poteri forti cerchino l’uscita a destra. In questo senso egli ha sottolineato l’importanza delle prossime consultazioni elettorali e la necessità di condurre una campagna elettorale seria e capillare, fatta di continue iniziative sul territorio. In conclusione del suo intervento, ha inoltre evidenziato le ormai totalmente coincidenti posizioni politiche di PRC e PdCI, e quanto sia sentito nella base il sentimento della riunificazione.
E’ stato poi la volta di Antonio Morrone che anch’egli rimarcato il tema dell’unità dei comunisti, approfondendo inoltre l’importanza di riprendersi la piazza che la sinistra ha tragicamente lasciato a Di Pietro, il quale viene visto dal paese reale come l’unica opposizione a Berlusconi, ma che senza la presenza dell’attuale presidente del Consiglio, sarebbe chiaramente un uomo con posizioni politico-ideologiche totalmente lontane da quelle della sinistra stessa.
E’ intervenuto poi Angelo Broccolo, il quale ha parlato dell’importanza per il PRC di stare nelle istituzioni e di evitare inutili settarismi. A tal proposito ha chiaramente detto che il fatto che il PRC si presenterà insieme al PD alle prossime elezioni provinciali di Cosenza, è stato determinato dalla buona azione svolta dalla uscente giunta, di cui il partito faceva già convintamente parte. Proprio questa presenza nelle amministrazioni, a detta di Broccolo serve a dare voce alle vertenze che si creano sul territorio, delle quali Rifondazione Comunista deve essere la principale e naturale interessata.
In sostituzione del segretario generale della CGIL di Cosenza Pietro Rossi, non presente perché a Brindisi per un altro convegno, ha parlato Delio Di Blasi, componente della segreteria sindacale cittadina. Nel suo discorso egli si è soffermato su quanto grave sia la crisi in corso e contemporaneamente quanto inefficaci siano le manovre del governo. L'ormai definitivo abbaddono della CGIL da parte del PD, secondo Di Blasi, offre l'opportunità alla sinistra e ai comunisti di tornare ad avere un ruolo principale nel sindacato e in questo senso, citando un articolo di Tonino Perna comparso recentemente su Liberazione, ha loro proposto di costruire insieme una campagna politico-mediatico con lo scopo di chiedere la nazionalizzazione del credito. Molto apprezzazato, inoltre, è stato il suo passaggio in cui ha parlato di come l'egemonia culturale che un tempo era indiscutibilmente in mano alla sinistra, oggi sia andata totalmente persa in favore, incredibilmente, della destra più populista e reazionaria.
Penultimo intervento è toccato a Pino Sgobio. L’ex capogruppo alla Camera ha fatto un articolata analisi della crisi economica, sottolineando il fatto che già da ora il capitale sta provando a preparare la propria restaurazione, ed è questo il principale obiettivo a breve termine contro cui i comunisti devono combattere. Inoltre ha affrontato il tema delicato della passata esperienza del governo Prodi, una legislatura che ha deluso totalmente chi vi aveva visto la possibilità di cambiamento, e quello dedicato al cosiddetto veltronismo, il tentativo cioè del PD di eliminare dalla vita istituzionale qualsiasi ipotesi e progetto di sinistra. Sgobio ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di riunire la sinistra, cominciando per prima cosa a riunire i comunisti.
La conclusione del dibattito è stata effettuata dal compagno Fosco Giannini. Il direttore dell’Ernesto ha iniziato evidenziando il fallimento delle analisi di Fukujama e di come il comunismo abbia saputo trovare nuova linfa in America Latina, a partire dalla coraggiosa ed eroica resistenza di Cuba alle influenze statunitensi. Cardine del suo discorso è stata la convinzione della centralità che l’imperialismo ha avuto nel determinare l’attuale crisi economica e a questo proposito egli si è augurato che la riunificazione dei comunisti, possa portare a recuperare la nozione di imperialismo, sparita in Rifondazione durante il decennio di destrutturazione bertinottiana. Giannini ha definito improrogabile la riunificazione del PRC e del PdCI, non solo perché così si costruirebbe un partito con una base di iscritti tra le 100mila e 130mila persone, ma anche perché così facendo si potrebbe ricomporre la diaspora comunista, richiamando così quelle circa 400mila persone calcolate da Giannini, che oggi, pur definendosi comunisti, non votano ne Rifondazione ne Comunisti Italiani. In questo senso, egli si è detto rallegrato del fatto che nelle decine e decine di iniziative svolte in tutta Italia, sia riuscito a percepire quanto, in questo senso, la base sia molto più avanti rispetto alle dirigenze.
Nessun commento:
Posta un commento