giovedì 6 novembre 2008

Intervista a Claudio Grassi sull'ipotesi di scissione

SINISTRA A METÀ
«Vendola va alla scissione Sarà una dependance Pd»
La minoranza del partito annuncia che andrà insieme a Sinistra democratica alle europee? La maggioranza risponde: «È un'operazione sconfitta due volte, alle elezioni e al congresso». E sul rapporto con i Comunisti italiani il responsabile organizzazione del Prc non si nasconde: «Se tornano indietro dal '98 siamo contenti, le nostre liste sono aperte» REPLICA Grassi: «Prc dice no al mini-arcobaleno»
Daniela Preziosi


Claudio Grassi, lei è il principale alleleato del segretario del Prc Ferrero. Sul manifesto l'area vendoliana batte un colpo e avverte: faranno liste unitarie a sinistra con o senza la maggioranza. Voi cosa rispondete?Che per il governo è finita la luna di miele con gli italiani , che c'è un forte movimento nella scuola, che la Cgil si riposiziona a sinistra. Il 12 dicembre la Fiom e la Funzione pubblica hanno deciso uno sciopero generale e una manifestazione. E' in corso un cambiamento positivo. E la loro proposta cos'è? In sostanza un percorso di scissione dall'unica forza che a sinistra ha una consistenza. Non mi sembra una grande idea, né un granché utile alla sinistra.Alla lettera Gennaro Migliore dice: liste unitarie alle europee, visto che la legge non si farà.
Rispondete no?Rispondiamo no. E' un'operazione sbagliata, tutta a perdere. E' la riproposizione della sinistra arcobaleno formato bonsai. Il Pdci non ci sta, i verdi hanno già detto che vanno da soli.L'anno scorso a dicembre si sono svolti gli stati generali, a aprile le elezioni. Migliore dice che questa volta c'è il tempo per una «consultazione democratica di massa». Non vedo tutta questa differenza. Migliore dice che bisogna subito discutere nome, simbolo e carta di intenti. Quello che capisco è che dà un'accelerazione a una lista con la sola Sinistra democratica. Ripropone un'operazione già tentata due volte tentata, con l'arcobaleno e poi al congresso, e due volte sconfitta. E che comunque scivola nel moderatismo: nel rapporto con fra Prc e Pd non c'è più il binomio 'unità-autonomia' ma vince la logica di Sd: fare accordi sempre e comunque.

E però anche voi in concreto fate accordi ovunque, vedi Abruzzo. Al comune di Torino e alla provincia di Milano il Pdci lascia le giunte e voi restate. Diliberto se ne va sui contenuti: la finanziaria Chiamparino, ad esempio, per voi va bene?
Non conosco la situazione torinese. In Abruzzo abbiamo ottenuto le nostre condizioni nel programma, penso all'acqua come bene pubblico. A Bologna abbiamo rotto con Cofferati che in materia di sicurezza faceva una politica come quella della destra. La nostra linea, locale e nazionale, è guardare ai programmi. E invece questa nuova formazione politica vive il Pd in modo molto più stretto e essenziale, mi pare. E la vostra linea alle europee?Abbiamo un mandato dal congresso: presentarci con il nostro nome e simbolo. E' quello che faremo.

Eppure Diliberto da mesi dice che andrete con il Pdci. E voi non lo escludete...
Diliberto ha ragione, ma nel senso: lui espone la scelta chiara e netta del suo partito. Noi ne abbiamo fatta un'altra. E comunque distinguerei. Il piano politico è: se dopo dieci anni chi è uscito dal partito mi dice che le ragioni della scissione sono superate, sono molto contento. E spero che la stessa riflessione sia fatta anche da altri che sono usciti in questi anni. Quanto alle europee, ripeto, stiamo al mandato congressuale. E poi dobbiamo ancora vedere con che legge si andrà. Ma siamo pronti a verificare una discussione, un rapporto con il Pdci e con le altre forze interessate al dialogo con Rifondazione. Le nostre liste sono aperte, com'è sempre stato. A maggior ragione ora.

Sta chiedendo a Diliberto di reiscriversi e di stare nelle liste del Prc?
Questo lo vedremo dopo. Oggi mi interessa mettere in campo l'unità di queste forze nei movimenti e nell'opposizione politica e sociale a Berlusconi. Una volta che avremo ricostruito una presenza dei comunisti nelle lotte, e che avremo chiaro con che legge...Insisto: se la legge non cambia?Capisco che questa vicenda possa stuzzicare i giornalisti. Ma noi non intendiamo affrontare in questo modo questa discussione. Abbiamo un mandato congressuale. Peraltro, siamo in presenza di un'operazione che potrebbe essere scissionistica.

E' la seconda volta che pronuncia la parola scissione. Pensa che sia in corso una scissione?
Spero di no. Questi compagni hanno fatto il congresso escludendola. E giurando di essere contrari al superamento di Rifondazione. Mi aspetto che siano coerenti. Aggiungo che su questa base hanno raccolto il 47 per cento dei voti: sono sicuro che se decidessero di uscire dal Prc il grosso di quei compagni non li seguirebbero.Dunque, nonostante il tesseramento 'separato', nessun problema?Disciplinare no, qui siamo di fronte a scelte politiche. Questi compagni ritengono esaurita la loro esperienza in Rifondazione comunista, e esaurita la funzione di un partito comunista.

Voi invece pensate che la complessità dell'opposizione, anche dei movimenti che attraversano le città senza una sola insegna di partito, persino facendo fatica ad escludere i fascisti dai cortei, si possa rappresentare 'a botte di falce e martello', come dice Migliore? Non le sembra un simbolo un po' troppo 'esclusivo'?
Sono gli argomenti che mi sono sentito dire quando ci siamo inventati il simbolo dell'arcobaleno. Risultato: non abbiamo raccolto i voti della sinistra né quelli dei comunisti. Nella scuola siamo in presenza di un movimento spontaneo con obiettivi fortemente di sinistra: difesa della scuola pubblica e lotta alla precarietà. Un movimento non si riconosce su un simbolo ma su come una forza politica sta in campo sulle sue richieste. Quindi, nel caso, anche su una forza che esibisce falce e martello?Su un partito comunista che guarda avanti, che lotta per un'altra società, che non si accoda. Un partito combattivo, radicale e anticapitalista può incrociarsi questi movimenti. Una dependance del partito democratico non ha nessuna chance.

Nessun commento:

Posta un commento