giovedì 22 gennaio 2009

Ferrando ha ragione. Non spalanchiamo la bocca davanti all'illusione Obama! Serve un maggior pensiero critico.

Di seguito riporto una nota ufficiale rilasciata da Marco Ferrando, ex trotzkista di Rifondazione Comunista ed ora leader del (ancora più trotzkista) Partito Comunista dei Lavoratori, le cui riflessioni ivi contenute penso siano per la quasi totalità da condividere. Spesso le riflessioni più centrate provengono da esponenti o personaggi a noi non tanto affini. Compito di un Partito come il nostro dovrebbe essere anche quello di stimolare maggiormente alcune considerazioni e tematiche di natura teorica che trovino un nesso con l'agire quotidiano delle masse. Creare pensiero critico dovrebbe essere compito di ogni buon cittadino, a priori. A maggior ragione di ogni comunista.

Simone De Marco.



LE ILLUSIONI DELL' INVESTITURA DI BARAK OBAMA

(22 gennaio 2009)

agenzie stampa su comunicati PCL

Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - «La storia dell’amministrazione
Obama sarà la storia della delusione del popolo che lo ha eletto o di
chi oggi si illude: dei lavoratori americani, dei pacifisti europei,
di tanta parte delle masse povere del mondo. Certo, il ciclo storico
di Bush si è chiuso, ed è un gran bene. Ma il governo Obama
continuerà ad essere il governo di Wall Street, non di Main Street,
come rivela la sua stessa composizione». Lo pensa Marco Ferrando del
Pcl.
«Quando si dissolverà la gigantesca nuvola di parole, emozioni
e colori della festa di Washington, apparirà la cruda realtà
-prevede- Banchieri e industriali americani -responsabili del crack-
continueranno ad essere beneficiati da enormi regalie pubbliche, a
scapito delle promesse elettorali su sanità e pensioni. I pacifisti
si troveranno di fronte alla richiesta di nuove truppe europee per la
guerra coloniale in Afghanistan. I palestinesi di Gaza -che non si
nutrono di parole- continueranno a subire, sulla propria pelle,
quell’alleanza strategica tra Usa ed Israele che nega loro il diritto
alla terra e alla vita».
«È triste osservare in Italia che gli stessi gruppi dirigenti
di quella sinistra disfatta che a suo tempo esaltavano Lula, i Jospin,
i Zapatero -annunciando ogni volta svolte epocali- oggi si aggrappano
alla mitologia di un presidente Usa, alla ricerca di una nuova
effimera suggestione -conclude- In Italia e nel mondo, una sinistra
vera potrà costruirsi solo in aperta opposizione all’obamismo, fuori
da ogni ennesimo incantamento per la cosiddetta borghesia ’buonà, i
suoi governi, i suoi presidenti».

(ANSA) - MILANO, 21 GEN - «La storia dell’amministrazione
Obama sarà la storia della delusione del popolo che lo ha
eletto o di chi oggi si illude: dei lavoratori americani, dei
pacifisti europei, di tanta parte delle masse povere del mondo.
Certo, il ciclo storico di Bush si è chiuso, ed è un gran
bene. Ma il governo Obama continuerà ad essere il governo di
Wall Street, non di Main Street». È quanto sostiene il leader
del Pcl Marco Ferrando.
«Quando si dissolverà la gigantesca nuvola di parole,
emozioni e colori della festa di Washington - sottolinea -
apparirà la cruda realtà. Banchieri e capitalisti americani
responsabili del crac, continueranno ad essere beneficiati da
gigantesche regalie pubbliche, a scapito delle promesse
elettorali su sanità e pensioni. I pacifisti si troveranno di
fronte alla richiesta di nuove truppe europee per la guerra
coloniale afgana. I palestinesi di Gaza che non si nutrono di
parole e di suoni, continueranno a subire, sulla propria pelle,
quella alleanza strategica tra Usa ed Israele che nega loro il
diritto alla terra, al cibo, alla vita. È triste osservare in
Italia che gli stessi gruppi dirigenti di quella sinistra
disfatta che a suo tempo esaltarono i Lula, i Jospin, gli
Zapatero - annunciando ogni volta svolte epocali - oggi si
aggrappino alla mitologia di un presidente Usa, alla ricerca di
una nuova effimera suggestione.In Italia e nel mondo una
sinistra vera potrà costruirsi solo in aperta opposizione all’
obamismo, fuori da ogni ennesimo incantamento per la cosiddetta
borghesia ’buonà, i suoi governi, i suoi presidenti». (ANSA).

1 commento:

  1. Sono completamente d'accordo con te, compagno Simone, quando dici che da comunisti, ma prima ancora da cittadini dobbiamo creare pensiero critico. Pochi giorni fa ho postato un articolo del prof. Mario Tronti (filosofo che è stato studiato anche in alcune scritti del prof. Alcaro che tu conosci bene) in cui l'autore mostra tutta la propria diffidenza nei confronti di Obama e delle attese, quasi messianiche, che buona parte di una certa sinistra ha riposto in lui. In particolare vorrei sottolineare il passo in cui Tronti dice che “questo sarebbe stato il momento di una grande iniziativa del socialismo europeo” e che “non possiamo dare la supplenza al profeta del nuovo vecchio mondo” dove mi sembra chiaro che per socialismo europeo non si debbano intendere i partiti socialdemocratici del continente, quanto piuttosto quelle soggettività che si dichiarano alternative e contrarie al capitalismo (e quindi anche Rifondazione Comunista).

    Particolarmente significativo mi sembra anche il finale dell’articolo di Tronti in cui si dice che i comunisti e la sinistra in genere, in un momento di crisi economica quale quella che stiamo attraversando, più che ricercare vacue icone mediatiche qui appigliare il proprio rilancio (in questo caso Obama) dovrebbero rendersi conto che è il momento “più favorevole a che sorga una soggettività collettiva alternativa”. Ricordandoci però che essa “non verrà da sola, senza un intervento politico dall'alto, a suggerire e a organizzare”. Quest’ultimo, a mio parere, deve essere il compito del nostro partito.

    RispondiElimina