Ottimismo nella Federazione: «La gente sa che se vince la destra sarà un disastro»
La Federazione della Sinistra si presenta alle elezioni in Calabria con la speranza di continuare a svolgere in maniera ancora più forte il proprio lavoro. Nino De Gaetano, giovane consigliere e segretario regionale del Prc, corre da un comune all’altro negli ultimi frenetici giorni di campagna elettorale in cui è candidato. «Dobbiamo innanzitutto battere le destre – afferma – rappresentate da noi da un piccolo Berlusconi che gode dell’appoggio di un vasto sistema clientelare. Non possiamo lasciargli la nostra regione, ne deriverebbe un danno micidiale». A detta di De Gaetano, durante la precedente legislatura il governo nazionale ha depredato gran parte dei fondi europei (Fas) per pagare le «quote latte» di Lombardia e Veneto. Mentre la Regione cercava di stabilizzare lavoratori, i tagli alla scuola hanno portato a 3500 nuovi disoccupati. «Con questa consiliatura – prosegue – è iniziato un intervento di salvaguardia ambientale che per noi è di importanza vitale. Se vince la destra, verranno spesi miliardi di euro per un inutile e dannoso ponte sullo Stretto. Risorse che potrebbero essere impiegate per lavorare sul nostro dissesto idrogeologico, prima che si verifichino altre catastrofi. Qui bastano piogge troppo forti o una mareggiata e si rischiano vite. Se chiediamo un voto per la Federazione della Sinistra è perché abbiamo le carte in regola per portare avanti, un nuovo piano per il lavoro e l’occupazione, perché vogliamo ampliare il programma dei vaucher formativi da destinare alle nostre migliori intelligenze affinché non fuggano ma rimangano in Calabria. Perché al di là di tante declamazioni non solo le nostre sono “ pulite” ma è soprattutto grazie alla nostra spinta che si è definito un codice etico a cui tutti gli eletti debbono sottostare, elaborato con la commissione antimafia, e perché con noi, per la prima volta la Regione si è costituita come parte civile contro la ’ndrangheta».
I 3 consiglieri uscenti sono fra quelli che possono vantare di non aver ricevuto mai un avviso di garanzia e la Federazione, insieme alla coalizione ripete ormai in maniera netta di rifiutare i voti della criminalità organizzata. «La presenza di Callipo per l’IdV, rafforza di fatto la destra – conclude De Gaetano- Bisogna evitare che, complice una cattiva informazione, anche fra coloro che ci sono vicini passi l’idea di sostenerlo come un candidato di rinnovamento. Callipo ha una idea di sviluppo e di economia che non coincide con la vita e i bisogni delle persone e soprattutto dei lavoratori».
«Sostenere Loiero per impedire che si faccia il ponte», è anche il punto di partenza di Piero Mascaro, segretario del Prc a Catanzaro: «Nella nostra zona ci sono decine di comuni a rischio per frane, terremoti, alluvioni, strade interrotte da tempo e frazioni totalmente isolate – afferma - Ci sono disastri annunciati e occorre drenare le risorse destinate al ponte per mettere in sicurezza questi territori e ricostruire le infrastrutture. Sappiamo che anche a sinistra ci sono molte critiche verso la nostra scelta di appoggiare Loiero, c’è chi minaccia il voto disgiunto (voto di lista alla Federazione e a Callipo come presidente) ma sarebbe un errore clamoroso. Nelle ultime settimane molte compagne e compagni hanno capito che soltanto battendo Scopelliti e rafforzando la Federazione sarà possibile fare qualcosa per la nostra terra».
Alle precedenti elezioni europee, la nascente Federazione ottenne in questa regione un forte risultato, quasi il 7%. Le regionali sono diverse, pesano elementi locali e il voto di preferenza che spesso travalica la lista per cui ci si presenta, ma nei circoli di Prc e Pdci, gira un cauto ottimismo. Va superata l’asticella del 4%, su questa base si spinge affinché si consideri il voto alla Federazione come utile, non solo a impedire che i piani berlusconiani di controllo totale di Sicilia e Calabria, necessario a garantire l’affare del secolo, il ponte, si realizzino. Una presenza forte della Federazione in consiglio e in giunta garantirebbero controllo e intervento pubblico per affrontare la crisi, quella che in Calabria è iniziata molto prima che nel resto del paese e che è ben lontana dal terminare.
http://www.liberazione.it/rubrica-file/Scuole-e-sanit--invece-che-il-Ponte-I-progetti-per-rilanciare-la-sinistra-in-Calabria.htm
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