martedì 5 agosto 2008

Ramon Mantovani e Marco Consolo, una cellula del PRC nelle FARC?

Da Liberazione di oggi.

Ramon e Consolo, questi i nomi di battaglia di chi, secondo El Tiempo , farebbe parte di una connection italiana di appoggio ai «narcoterroristi» delle Farc. A lanciare il presunto scoop nel Bel Paese è stata ieri Repubblica , con un articolo dal titolo "Ecco chi aiuta le Farc in Italia". Ma i dubbi sulle identità di questi personaggi hanno avuto vita breve e parte di quel che sarebbe stato trovato nei computer del comandante delle Farc Raul Reyes (ucciso dall'esercito colombiano in Ecuador lo scorso primo marzo) da cui è nato lo "scoop", si è palesato come un buco giornalistico o «delle banalità». Ramon Mantovani e Marco Consolo, esponenti del Prc, hanno affrontato ieri la questione e svelato l'arcano: «Leggendo quel che riportano i giornali abbiamo immediatamente capito che i due italiani a cui si fa riferimento siamo noi». «Non ci meravigliamo di apparire sul computer di Reyes - afferma Mantovani - perché da anni lavoriamo per il processo di pace in Colombia e abbiamo avuto contatti sia con le Farc che con l'Eln. Lavorare per la pace nel mondo è una linea politica del nostro partito, questo è il motivo per cui che da tempo manteniamo relazioni con diverse associazioni, come il Pkk, quelle palestinesi o l'Ezln in Messico».
I primi contatti dei due con le Farc risalirebbero alla fine degli anni novanta, ma in un contesto ufficiale, il Forum di San Paolo: «Lo si poteva considerare il Forum della sinistra latino-americana. Intervennero, oltre ad alcuni esponenti del gruppo colombiano, Lula e Ortega, ne uscì un obbiettivo comune: la pace. Nel '97 abbiamo fatto venire in Italia Raul Reyes, mettendolo in contatto con la Farnesina. In seguito alcuni esponenti delle Farc sono venuti ai nostri congressi nazionali. E' anche grazie al nostro lavoro che il governo italiano fu invitato all'inaugurazione del processo di pace. Durante il processo siamo andati più volte in Colombia, poi in occasione del tavolo negoziale Reyes tornò in Italia con altri comandanti. Furono ricevuti alla Camera e parlarono alla commissione esteri». Le attività di "Ramon&Consolo" sono proseguite alla luce del sole anche dopo la fine della tregua: «Abbiamo mediato per ottenere lo scambio dei prigionieri e per il loro rilasciamento unilaterale, tra cui quello di Ingrid Betancourt. Di queste operazioni abbiamo informato i presidenti della camera, Violante, Casini e Bertinotti, e i sottosegretari agli Esteri con delega all'America Latina. Dopo l'11 settembre le Farc sono considerate dall'opinione diffusa come dei gruppi di narcotrafficanti terroristi. Per noi sono un'organizzazione politico-militare che esiste da più di 40 anni: ciò non significa che condividiamo o sosteniamo acriticamente quello che fanno. Essere identificati oggi come complici di una rete del terrore è inverosimile e denuncia un'azione di disinformazione di El Tiempo ».
Il quotidiano colombiano aveva denunciato lo scorso 4 agosto l'esistenza di nuclei di appoggio ai guerriglieri colombiani in Europa e nello specifico in Italia, di cui «la polizia italiana avrebbe già consegnato ai colombiani una documentazione fotografica dei loro componenti». Anche un'associazione - non vicina al Prc -, la Nuova Colombia, è stata chiamata in causa nell'articolo. Mantovani si è detto «meravigliato che nessuno in Colombia» li abbia collegati ai nomi presenti sul computer di Reyes. «Eppure il ministro degli interni e molti giornalisti ci conoscono bene». Secondo Marco Consolo l'attenzione andrebbe riportata sul vero problema del Paese, «sui 62 deputati sotto inchiesta per vincoli con i paramilitari».

Maurizio Mequio

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