martedì 5 agosto 2008

Primi contatti tra Veltroni e Ferrero

Primo contatto tra il Partito Democratico e Rifondazione Comunista. Il segretario del Pd, Walter Veltroni, ha incontrato presso la sede del suo partito il neosegretario del Prc, Paolo Ferrero. Il colloquio si è tenuto a una settimana dall'elezione di Ferrero avvenuta al congresso nazionale di Chianciano Terme, commentata da Veltroni come una vittoria dell'ala estremista e di lotta di Rifondazione Comunista. Lo stesso Ferrero e alcuni dei sostenitori della sua mozione, dal palco del congresso, non avevano risparmiato critiche dure al Pd, allontanando ogni ipotesi di alleanze future.Al termine dell'incontro, le distanze però non sono sembrate ridotte. A confermarlo è stato lo stesso Ferrero: «Si è preso atto che c'è una differenza di valutazioni consistente e la presenza di prospettive diverse e per questo, al momento, un'alleanza è assolutamente inimmaginabile». Al centro dell'incontro soprattutto la qualità e le modalità di azione dell'opposizione e le ipotesi di riforma della legge elettorale per le prossime europee di giugno 2009. Sul primo punto il segretario di Rifondazione aveva espresso a Chianciano Terme pesanti perplessità, denotando un attitudine troppo moderata da parte del Pd.Non è detto però che queste distanze siano incolmabili, tutto dipenderà dall'atteggiamento che il Pd intraprenderà dopo l'estate: «Il tipo di opposizione che faranno, a partire dall'autunno, contro le politiche del governo e di Confindustria dirà la qualità del rapporto con Rifondazione e farà emergere se ci sono posizioni di contatto». Sull'altro campo di confronto, quello delle elezioni europee, la questione nodale è rappresentata dalla soglia di sbarramento, che Ferrero vede come una minaccia per la presenza delle forze di sinistra: «Noi siamo contrari allo sbarramento che avrebbe come unico effetto quello di espellere la sinistra dal Parlamento europeo. Non c'è nessuna ragione per modificare la legge attuale». Contrarietà anche nei confronti dell'abolizione delle preferenze, additata come «una riduzione pesante della democrazia e del potere di scelta dei cittadini». Un confronto sul tema, ha ricordato l'ex ministro per la Solidarietà Sociale, è stato chiesto anche al presidente del consiglio Berlusconi, ma «per ora non ci sono novità. Proveremo a bussare con più vigore».

Fonte (AMI) Camillo

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