mercoledì 20 agosto 2008

Divisioni tra Yushenko e la Timoshenko. Effetto Russia in Ucraina.

La crisi Caucasica non sembra essere indolore per quella che una volta era l'Europa Sovietica. In una nota trasmessa ieri dall'agenzia di stampa Itar-Tass, Andrei Kislinski, vicecapo dell'amministrazione del presidente ucraino Victor Yushenko, ha denunciato il fatto che il capo del governo Iulia Timoshenko (una delle eroine della rivoluzione arancione) si sarebbe accordata segretamente con Mosca per sostenere una posizione passiva nei recenti fatti dell'Ossezia del Sud.


Secondo le parole di Kislinski, il presunto accordo tra la Russia e la Timoshenko prevederebbe l'appoggio di Mosca alla candidatura dell'attuale premier nelle prossime presidenziali del 2010, in cambio della promessa del governo ucraino di porsi in maniera neutrale rispetto alla crisi caucasica. Tale comportamento della Timoshenko, secondo la versione presidenziale, l'avrebbe addirittura resa colpevole di "alto tradimento" e perciò al capo del governo ucraino è stato intimato l'immediato rientro dalle vacanze (in Sardagna) per andare a rispondere delle proprie azioni di fronte al presidente Yushenko.

Fino ad oggi l'Ucraina, insieme alla Georgia, era stato il paese ex sovietico che più di tutti voleva tirarsi fuori dall'influenza russa. Proprio alcuni giorni fa, la tensione tra Kiev e Mosca era salita a livelli molto forti quando gli ucraini avevano imposto una serie di pesanti restrizioni alla flotta russa stanziata a Sebastopoli in Crimea, proprio quella penisola che Krusciov aveva "regalato" all'Ucraina, ma che già da allora è rimasta una zona con forte influenza russa (la maggiorparte della popolazione di questa regione è russofona).

Se davvero dovessero esistere contrasti tra un Yushenko filoamericano e una Timoshenko scopertasi filorussa, la situazione nell'Est Europa potrebbe divenire ancora più incandescente di quanto non sia. Gli americani vogliono a tutti i costi che Ucraina e Georgia entrino nella NATO, mentre i russi si oppongono fermamente a queste intenzioni. Ora che potrebbero anche aver trovato alleati nel governo ucraino, le loro ragioni si apprestano a diventare ancora più forti.


Luciano Altomare

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